Vorrei iniziare la Biografia di Francesco Rutelli proponendovi la sua ultima trovata: rifare il portale Italia.it, pensato per promuovere il belpaese nel mondo, chiuso pochi giorni fa per motivi sconosciuti ai più (difficoltà tecniche ed argomentative varie pare) e costato 58 milioni di euro!!!
58 i milioni: Un euro per ogni cittadino italiano. Più del costo di un aereo da guerra F117 Stealth. Il prezzo di circa 20 mila tonnellate di pane. Cinquemila anni di lavoro per un impiegato con mille euro al mese.
Certo Ciccio Rutelli si è affrettato a dare la colpa al precedente governo, e non si può negare che che il progetto non sia stato varato durante il Berlusconismo, però mi chiedo come sia possibile che un portale costato 58 milioni di nostri euro sia completamente da rifare, che non ci sia niente da salvare... come sia possibile che nessuno sappia in che tasche siano finiti tutti quei soldi e perchè non si denunci un simile fatto...
Rutello non ci pensa a queste cose, pensa solo a farne uno nuovo, così magari sfondiamo il tetto dei 100 milioni di euro per un sito internet(record dei record...imbattibile per me)!
A questo punto io mi chiedo perchè non ci mettiamo su del bel porno così almeno rientriamo di qualche denaro... mah!
Comunque ecco Francesco Rutelli il camaleonte.
Figlio di un architetto (Marcello Rutelli) e nipote dello scultore Mario Rutelli, autore di famose opere a Roma, studia presso il Liceo Classico Massimo, gestito dai gesuiti, finendo tuttavia il Liceo nello statale Socrate, dove consegue la maturità classica. Si iscrive alla Facoltà di Architettura dell'Università La Sapienza, rimasto orfano dei genitori, non porta a termine gli studi.
L'attività politica nel Partito Radicale
Rutelli si avvicina alla politica iscrivendosi al Partito Radicale. Particolare è la decisione di aderire al partito di Marco Pannella: il giovane Rutelli infatti, dopo un'iniziale vicinanza al mondo cattolico, testimoniata dalla partecipazione ai "concorsi veritas", le prove di cultura promosse dal Vaticano, decide di appoggiare i radicali dopo la morte della madre, con cui aveva un forte legame, e dopo alcuni scontri con i gesuiti che gestivano il liceo Massimo e non permettevano l'apertura della scuola anche alle ragazze.
Nel 1979, a 25 anni, è segretario regionale del Lazio del partito, e un anno dopo viene eletto alla segreteria nazionale. Nel 1983 viene eletto alla Camera dei Deputati ed è capofila delle battaglie per i diritti civili proposte dai radicali. In questo periodo finisce in carcere per aver fumato una spinello durante una manifestazione, come esempio di disobbedienza civile.
Durante gli anni ottanta, il Partito Radicale diventa Partito Radicale Transnazionale, dunque non presenta più liste autonome alle elezioni e si trasforma in "un'associazione di cittadini, parlamentari e membri di governo di differenti nazionalità". In questo quadro gli aderenti al movimento radicale, pur sentendo sempre la comunanza culturale laico-progressista, si iscrivono ad altri partiti: Francesco Rutelli, insieme ad altri amici, dopo un periodo in cui aveva incoraggiato l'attività comune dei gruppi parlamentari Radicale, Verde, e Demoproletario, iniziò la formazione delle liste Verdi Arcobaleno poi confluiti (con le Liste Verdi) nella Federazione dei Verdi, della quale diventa coordinatore nazionale nel 1992 e capogruppo alla Camera.
L'anno seguente Carlo Azeglio Ciampi lo vuole nel suo governo come ministro dell'Ambiente: Rutelli accetta, ma si dimette dopo solo un giorno, assieme agli altri ministri dei Verdi e del PDS, per protestare contro il Parlamento che ha negato l'autorizzazione a procedere penalmente contro Bettino Craxi, già presidente del Consiglio dei ministri: famoso l'augurio che fa al leader socialista di "mangiare il rancio a San Vittore". Lo stesso Rutelli, nel 2000, ha ammesso che questa frase fosse "troppo forte e dura".
Nel dicembre del 1993 la coalizione di centrosinistra lo propone come sindaco di Roma: Francesco Rutelli batte al ballottaggio Gianfranco Fini, leader del Movimento Sociale Italiano (poi Alleanza Nazionale) diventando, così, primo cittadino della capitale. È riconfermato in questa carica anche nel 1997, battendo il candidato del Polo delle Libertà Pierluigi Borghini.
Durante il suo secondo mandato da sindaco gestisce l'organizzazione del Giubileo del 2000. Sotto i mandati di Francesco Rutelli a Roma inizia la costruzione di due opere che verranno poi inaugurate dal successivo sindaco Walter Veltroni: l'Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano e la nuova copertura dell'Ara Pacis dell'architetto Richard Meier.
Nel 1999 è eletto deputato al Parlamento europeo nelle file del movimento politico i Democratici (riformisti filoeuropeisti) in seguito alla fusione del movimento dei sindaci Centocittà, fondato con Massimo Cacciari ed Enzo Bianco.
Nel 2001 è proposto dalla coalizione di centro-sinistra, L'Ulivo, quale candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La coalizione guidata da Francesco Rutelli perde la competizione elettorale contro Silvio Berlusconi e la Casa delle Libertà.
Nel 2002 contribuisce a condurre I Democratici, il PPI e Rinnovamento Italiano a fondersi nel nuovo partito centrista della Margherita, di cui diviene presidente federale.
In questa veste fu favorevole al progetto della Federazione dei Riformisti (composta dai DS, dalla Margherita, dallo SDI e dal Movimento Repubblicani Europei) ed accolse la proposta di Romano Prodi di presentare alle elezioni europee del 2004 una lista unitaria Uniti nell'Ulivo.
Francesco Rutelli in visita a Rocca di Papa, nel maggio del 2005, dopo il buon risultato della Margherita alle elezioni regionali, portò il partito, pur continuando a sostenere il progetto della Federazione dei Riformisti, verso un primo veto alla presentazione della lista unitaria per le politiche del 2006, ma dopo il successo di partecipazione delle elezioni primarie dell'Unione, è promotore del rilancio di una lista comune con i DS, finalizzata al raggiungimento di quello che Rutelli considera un sogno politico: la costituzione di un grande Partito Democratico.
Al termine delle elezioni politiche del 2006 riceve un nuovo mandato parlamentare alla Camera. Il 17 maggio 2006 viene nominato Vicepresidente del Consiglio, carica che ricopre anche Massimo D'Alema nello stesso governo, e Ministro dei Beni Culturali del Governo Prodi II.
Dal 23 maggio 2007 è uno dei 45 membri del Comitato nazionale per il Partito Democratico che riunisce i leader delle componenti del futuro PD.
A fine luglio dichiara il proprio sostegno alla candidatura di Walter Veltroni a segretario del PD e si fa promotore di un manifesto politico-programmatico con altre note personalità del mondo della cultura e della politica intitolato "Per il coraggio delle riforme" (poi ribattezzato "Manifesto dei coraggiosi").Il manifesto è stato sottoscritto da alcuni esponenti e amministratori locali di quello che diventerà il Partito Democratico. Il nucleo del manifesto consiste in un incitamento al nuovo partito affinché si faccia promotore di riforme in senso liberale: crescita economica, snellimento burocratico, sì alle infrastrutture, tutela dell'ambiente e del clima, sostegno alle famiglie, impegno per la pace e la solidarietà con l'Africa. In chiusura del manifesto si sottolinea la necessità di attuare le riforme vincendo il "conservatorismo di sinistra" e, qualora il Governo Prodi non riuscisse ad attuare le riforme auspicate, indica la strada possibile di un centrosinistra diverso ("di nuovo conio") rispetto all'Unione. Il documento sostiene esplicitamente la candidatura Veltroni. Il manifesto ha visto l'adesione di sindaci di importanti città (tra gli altri Massimo Cacciari, Rosa Russo Jervolino, Sergio Chiamparino, Paolo Corsini);
amministratori locali di centrosinistra (Enrico Gasbarra, Filippo Penati);
ministri del Governo Prodi II (Linda Lanzillotta, Paolo Gentiloni);
ex-ministri e e personalità politiche di rilievo quali Antonio Maccanico, Franco Bassanini, Luigi Bobba, Paola Binetti, Marco Follini, Augusto Fantozzi, Adriano Ossicini;
esponenti del mondo della cultura quali Ernesto Olivero, Ennio Morricone, Katia Ricciarelli, Renzo Arbore, Daniela Poggi, Roberto Boninsegna;
esponenti del mondo imprenditoriale come Innocenzo Cipolletta.
"Posizioni politiche"
A settembre 2006, nell'ambito del dibattito sull'eutanasia riproposto dal Presidente Napolitano, ha dichiarato la sua contrarietà alla "dolce morte" «finché c'è speranza per il malato», ribadendo anche la necessità di evitare l'accanimento terapeutico
"Vita Privata"
È sposato con la giornalista Barbara Palombelli dal 1982 (matrimonio civile), Nel 1995 fu celebrato il matrimonio religioso dal cardinale Achille Silvestrini.
Fonti:
wikipedia.it
puntoinformatico.it
martedì 22 gennaio 2008
venerdì 4 gennaio 2008
Buon 2008 (si spera)
Quale miglior modo per scrivere ancora qualche riga su questo trascuratissimo blog se non quello di augurare un buon 2008 parlando malissimo del 2007, che a ben vedere è stato un anno di merda.
Più che i fatti in se e per se questo rognosissimo anno lo ricorderò come quello della presa di coscenza che l'Italia ed il mondo sta andando irrimediabilmente a rotoli. Me ne sono accorto smettendo di guardare la Tv.
Da quando me ne sono uscito di casa per provare a vedere come si sta a vivere per conto proprio ed ho contestualmente deciso di bandire (esagero perchè un esemplare esiste a casa mia ma è relegato in un angolo della casa senza alimentazione... senza antenna... co e pezze ar'culo!) l'elletrodomestico più amato del del mondo ho incominciato a guardare il mondo in una prospettiva differente. E vi assicuro che non è stata una bella visione.
Una volta pensavo che il denaro, il potere, le forze occulte (non nel senso di spiriti maligni o fantasmi, ma nel senso di oscuri buattinai e complottatori) fossero il male del mondo. In questo 2007 mi sono accorto che il vero problema è la gente, sono le persone comuni che mi fanno paura.
Le persone che votano Forza Italia o il Partito Democratico, che leggono i libri di Vespa o comprano le magliette di Fabrizio Corona, che scrivono per ospitare in casa Azouz Marzouk, il vedovo della strage di Erba, in carcere per spaccio, che seguono i tiggì per sapere tutte le notizie il giorno stesso che sono accadute, che al lavoro parlano solo di omicidi, di morti, di calcio (quello finto) e di reality (ovvero solo di quello che si vede in Tv), che comprano a rate anche le vacanze, che vestono trendy e parlano slang, che raccontano i loro cazzi a Maria de Filippi.
Certo poi i politici rubano e applaudono Mastella, ma le persone ora come ora sono quelle che mi fanno più paura.
Nel 2007 ho maturato questa orrenda coscienza, chissà che nel 2008 venga smentito.
Buon 2008.
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