giovedì 27 settembre 2007

Briatore il Factotum


Briatore è nato a Verzuolo, in provincia di Cuneo, da insegnanti di scuola elementare. Diplomatosi con voti piuttosto bassi come geometra, lavorò come istruttore di sci e gestore di ristoranti. Quando ne aprì uno proprio lo chiamò con il suo stesso soprannome, Tribüla, derivato dalla sua capacità di superare gli ostacoli per ottenere ciò che vuole. Alla fine però il ristorante dovette chiudere.

Dopo aver fatto il piazzista di polizze assicurative a Saluzzo e dintorni, esordì nel mondo dell'imprenditoria a Cuneo, collaborando con un finanziere locale e costruttore edile, Attilio Dutto, che aveva rilevato la Paramatti vernici, ex azienda di Michele Sindona. Il 21 marzo del 1979, Attilio Dutto venne assassinato a Cuneo con una bomba collegata all'accensione della sua auto (l'omicidio fece un grosso scalpore nella tranquilla cittadina piemontese); La verità su quel botto del 1979 non si è mai saputa, ma si dice che avesse pestato i piedi in Costa Azzurra a qualcuno di importante. Da questo momento, però, comincia l'escalation di Briatore.

Briatore si spostò a Milano dove iniziò a frequentare la Borsa. Lì conobbe Achille Caproni (Caproni Aeroplani) e divenne consulente della Cgi (Compagnia generale industriale), sua holding. Poco dopo, la Paramatti, acquistata nel frattempo da Caproni sotto consiglio dello stesso Briatore, ebbe un "crac" e il pacchetto azionario della Cgi fu venduto alla statale Efim. Diverse società del gruppo fallirono, gli operai finirono in cassa integrazione e banche e creditori rimasero con un buco di 14 miliardi di lire.

Per un certo periodo, poi, Briatore si presentò in pubblico come discografico.

Briatore fu in seguito condannato in primo grado ad 1 anno e 6 mesi a Bergamo e a 3 anni a Milano. Fu accusato infatti di essere a capo di quello che i giudici chiamarono il gruppo di Milano che aveva il delicato compito di agganciare clienti di fascia alta e di truffarli. L'attività si interruppe con una retata, una serie di arresti, un'inchiesta giudiziaria ed un paio di processi che coinvolsero tra gli altri l'amico Emilio Fede, assolto per insufficienza di prove. A cadere nella rete furono alcuni nomi importanti tra cui l'imprenditore Teofilo Sanson, il cantante Pupo, l'armatore Sergio Leone, l'ex vicepresidente di Confindustria Renato Buoncristiani e l'ex presidente di Confagricoltura Giandomenico Serra. Briatore non fece un solo giorno di carcere poiché si rifugiò per tempo a Saint Thomas, nelle Isole Vergini, per poi tornare in Italia dopo un'amnistia.

L'amicizia con Luciano Benetton gli permise, nonostante la latitanza, di aprire alle Isole Vergini qualche negozio Benetton e di fare rapidamente carriera nel gruppo di manager dell'azienda di Ponzano Veneto.

All'inizio degli anni novanta prese in mano la scuderia Benetton di Formula 1, creata nel 1986 da Davide Paolini e Peter Collins sulle ceneri della Toleman. Nel 1994 e nel 1995 vinse il mondiale con Michael Schumacher come pilota. Grazie a questa straordinaria vetrina la Benetton ottenne una copertura pubblicitaria molto importante.

Briatore è il proprietario di due note discoteche, il Billionaire di Porto Cervo e il Twiga di Marina di Petrasanta in Versilia, sedi di molte sue chiacchierate frequentazioni femminili come ad esempio quelle con Naomi Campbell, Adriana Volpe, Heidi Klum ed Elisabetta Gregoraci. Dalla relazione con la Klum è nata nel maggio 2004 l'unica figlia di Briatore, Leni.

Ultimamente è stato coinvolto da inchieste giudiziarie: nel novembre del 2003 infattii il P.M. di Potenza Woodcock ha chiesto la custodia cautelare di Briatore nell'ambito di una inchiesta che ha coinvolto molti Vip con un sottobosco di pressioni indebite con ambienti ministeriali, ma il Gip di Potenza ha emesso una sentenza di incompetenza per territorio, e Flavio l'ha scampata.

martedì 25 settembre 2007

Vasco Rossi

Oggi voglio celebrare Vasco Rossi, il più grande rocker italiano di tutti i tempi.
Lo faccio con un filamto che è la summa della sua arte, del suo stile, del suo personaggio.



Ma l'avete visto bene? Non leggete queste parole prima di vedere il filmato, rovinereste tutto.
Secondo me dovete riguardarlo e riguardarlo più volte, tre minuti e quarantun secondi di puro cabaret.
Parte subito forte Mike con la gaffe:"Vasco Rossi un ragazzo che si è fatto da solo", poi sale in cattedra Vasco che non riesce a dire una parola di senso compiuto se non "ai tempi delle montagne". Uno pensa basta e avanza questo ed invece no, Mike non molla e cerca di dipingere Vasco come un ragazzo normale e non un gasato e allora il rocker gli risponde "TOCCONOTOCCO" (lo ascoltato più volte e dice proprio quella parola lì).
La Gag continua Mike Bongiorno oramai è un fiume in piena, Vasco barcolla e si guarda intorno tentando di spostarsi ma il conduttore non gli molla il braccio e cerca di presentare una canzone ... e qui si tocca l'apice. Senza motivo, mentre Vasco biascica che canzone vorrebbe presentare, si stringono la mano e poi all'improvviso Mike che dice "un pour purrì" sostenendo poi che Vasco fa solo album dal vivo e poi.... no no... non si può spiegare dovete solo guardare e ridere, riguardare e ridere, riguardare ancora e ridere ancora in un vortice dal quale non riuscirete più ad uscire.

Ps: non mi sono dimenticato degli articoli della stampa straniera sul momento politico italiano, appena riesco li posto ne ho 4 o 5...

venerdì 21 settembre 2007

Il mondo ci osserva


Mentre i media italiani si prodigano e si affannano per cercare di ricucire lo strappo creato dal V-day, con interventi scomposti come quello del direttore di Rai Due due giorni fa che ci teneva a ritornare sulle parole di Mastelluccio nostro che ho riportato nel post sotto, la stampa internazionale ci osserva interessata.

Micheal Braun per il giornale tedesco Die Tageszeitung scrive in un suo articolo:
"L'enorme succrsso del V-day ha colto di sopresa sia i mezzi di informazione sia i politici e ancora "Grillo populista? Non è affatto populista la sua offensiva contro i deputati condannati ed eletti dalle segraterie dei partiti più che dai cittadini: Ma lo è il motivo sottointeso alla sua campagna: l'intento di "eliminare i partiti, cancro della democrazia". Populista è infatti la contrapposizione frontale tra la società civile "sana" (che "dovrebbe riappropriarsi della politica") e il mondo politico-partitico descritto come marcio, bugiardo e inetto.". Prosegue "Ma voler dar per forza un nome all'irruzione in scena di Grillo (populismo, qualunquismo, berlusconismo di sinistra) non porta lontano. E' più utile interrogarsi perché migliaia di giovani mediamente colti e spesso laureati - quindi distanti dal prototipo del rozzo populista da bar - vanno in visibilio durante la celebrazione un po' infantile del vaffanculo, che manda a quel paese destra e sinistra. Non c'è niente di strano se teniamo conto che da qyuindici anni la politica italiana attraversa una fase di crisi e transizione senza che appaiano approdi all'orizzonte" e finisce "forse Prodi ha trovato il modo di gestire i conflitti di interessi all'interno della sua Unione - navigando a vista - ma non è riuscito a dare un po' di speranza ai suoi elettori. E l'unico ricordo positivo è la patente a punti. (forse il giornalista è un fumatore ndr)Ma se non ci saranno risposte più convincenti alle aspettative dei cittadini i Grilli dilagheranno."

Domani posterò brani dell'articolo di Eric Jozsef su Liberation

Ps: il blog di Mastelluccio nostro è sempre meglio, comicità involontaria a gogo, leggere l'ultimo post per credere....

lunedì 17 settembre 2007

Demente Mastella



Le sue dichiarazioni post V-day:
"Se qualcuno spera che si possa ripetere il tornante del ‘92, si illude. Chiedono alla politica di fare, di cambiare e poi sono loro i primi picconatori. Ma di questo passo dove si va a finire?»

«Non capisco questa campagna mediatica. Non si rendono conto che in questo modo aizzano comportamenti folli... Ne ho parlato con i miei cari, con la mia famiglia. E’ come ai tempi di Marco Biagi, delle polemiche sulla scorta che gli fu tolta. Ecco, se mi dovesse accadere qualcosa, ho detto ai miei cari, considerate mandanti morali quelli che alimentano questa campagna di tiro al bersaglio»

Mastellucio nostro ha paura che gli arrivi una picconata nella schiena.

Ps:
mi sembra d'obbligo segnalare il blog di mastelluccio nostro, leggete i commenti c'è da pisciarsi addosso dal ridere, non ce n'è uno che gli fa un complimento....

ed il blog da cui ho preso spunto per il titolo, meraviglioso, di questo post

venerdì 14 settembre 2007

V-day e adesso?


L'8 Settembre è stata una vittoria, in termini di numeri, entusiasmo e partecipazione per tutti coloro che sono stanchi di vedere l'italia in balia di faccendieri, finanzieri, corrotti, mafiosi e mariuoli vari. Per tutti coloro che sono stanchi di parole rimangiate, promesse disattese, compromessi per interessi trasversali.
Ma la sbornia di qualche giorno fa, la presa di coscienza che forse qualcosa si può fare, che non siamo in balia dei poteri forti, che il popolo italiano ha ancora qualche chances per emergere dalla melma, anzi diciamo proprio dalla merda, nel quale si è lasciato calare, rende questo momento, questi giorni i più delicati.
I politici, la maschera del potere, sono tutti impegnati in una civile e sana delegittimazione dell'idea di 300000 persone, ognuno con il suo bel ruolo: chi attacca di petto il movimento, chi lo schernisce, chi lo osserva interessato ma non lo condivide, chi dice paro paro di lasciar perdere perchè la politica (e con questo intendono lo stato italiano) è dei politici. In questo coacervo di bei commenti spicca l'opinione di D'Alema che dice: "I 300 mila di sabato scorso pongono un problema, non danno risposte". Il caro baffino pensa dunque che una proposta di legge divisa in tre punti molto chiari sia porre un problema e non arriva a pensare che, in realtà, il problema è lui ed i suoi amici ed i 300000 (senza contare quelli che non hanno potuto firmare per vari motivi) propongo una legge per risolverlo. Non arriva a pensare o in realtà finge di non pensare, perché anche lui ha un suo ruolo che gli permette di farsi mantenere la barca.
Gli italiani tutti, giovani e vecchi, ma soprattutto i giovani, devono, come si suol dire, prendere la palla al balzo e non devono assolutamente adagiarsi perché, come dicevo, questo è un momento delicato e ne abbiamo già passato uno simile non molti anni fa quando cadde la famosa Prima Repubblica. In quel momento avevamo la possibilità di risorgere ma la gettammo alle ortiche pensando, forse, che i magistrati potessero risolvere i nostri problemi e ci limitammo a fare il tifo per loro così le redini del paese furono pigliate da coloro contro cui si è manifestato nel V-day, in pratica gliele lasciammo noi.
Abbiamo in questo momento però uno strumento in più: internet.
Nessuno avrebbe mai pensato, tanto meno i nostri politici, che la rivoluzione internettiana avrebbe portato a tanto, avrebbe permesso la presa di coscienza e la consapevolezza dei propri mezzi.
Ora, rispetto al momento in cui cadde la Prima Repubblica (o forse è meglio dire quando si cambiata d'abito) siamo più forti ma lo dobbiamo dimostrare adesso pena tornare da dove siamo venuti (devo forse dirvi da dove?).

E adesso quindi?
E adesso prendiamo tutti la palla al balzo, nessuno stia a guardare.

mercoledì 5 settembre 2007

Hitler for food


In Australia, ad Auckland, una catena di pizzerie al taglio, dal nome già inquietante "Hell Pizza", ha ideato e promosso una campagna pubblicitaria tanto originale quanto politicamente scorretta, lo slogan è, anzi era: «È possibile far credere alle persone che il paradiso sia l'inferno». Il testimonial della campagna niente meno che lui: Adolf Hitler.
Naturalmente qualcuno si è indignato e la pubblicità è stata ritirata, ma ha di sicuro avuto il clamore e la visibilità sperata.

In India però hanno voluto fare di meglio. Hanno aperto un bar e l'hanno chiamato Hitler's Cross, con tanto di foto al suo interno e manifesti. Povero Ghandi, se lo sapesse...


martedì 4 settembre 2007

Venderei anche tua madre....



... se ne valesse la pena.

Venghino venghino siori, qui si vende di tutto in internet, tuttobellonientecaro, il grande mercato on line è aperto.

Le regole sono solo due: primo nessun contatto diretto, ci si parla solo via mail, chat, essemmesse e al massimo via telefono, meglio se su skype; secondo si vende di tutto: dal sacchetto di immondizia di Napoli al bicchiere di latte versato per piangerci sopra, dalle scorie nucleari di Chernobyl alla bottiglia con messaggio di Sos da lanciare in mare e naturalmente il tappeto volante non funzionante (fonte Ansa.it).

Fate un giro per ebay e troverete veramente della roba assurda, ad esempio:

c'è un tizio che vende qualcosa che non sa bene che cazzo sia, lo dice lui, però la valuta 15 euro, più spese di spedizione è ovvio;

poi c'è chi ti vuol vendere il metodo per vincere gli attacchi di panico in 20 giorni , qui;

un altro per 29 euro ti vuole vendere una cosa senza dirti cos'è, vedere per credere

spettacolare il lancia razzi per Pc;

non manca mai poi quello che vuole allungarti il bigolo, clicca qui;

e se volete buttarvi nel show business c'è un bel programma radiofonico solo per Voi, qui, da comprare ed utilizzare a piacimento;

ma secondo me il massimo è questa inserzione: ha smontato il pulsante dell'autobus per la richiesta di fermata e l'ha messo in vendita, meno di un euro, praticamente un affare!