lunedì 29 settembre 2008

Il povero Brunetta

Oddio oddio che putiferio, quante chiacchere per una vignetta. Che c'è non v'è piaciuta? Preferivate quelle sull'Islam, quelle che indossa Calderoli in piazza e per andare a letto? Libero parla di messaggio, che puzza di mafioso e di metodi anni settanta, è già a Feltri non piaciono i messaggi preferisce i fatti quelli che impediscono di avere un mercato del lavoro serio dove non si muoia come mosche per un tozzo di pane. Il giornale di Berlusconi "Il giornale" cita una dichiarazione di Gasparri "...non si può non rilevare la pericolosa ambiguità della vignetta contro il ministro Brunetta..." la cui credibilità sta tutta nelle sue dichiarazioni di ieri sera viste al TG2 dove diceva che il governo Berlusconi non racconta balle vedi l'Ici che non c'è più, vedi i rifiuti di Napoli, vedi Alitalia. Anche la finta testa imparziale denominata Corriere della sera si profonde in una serie smisurata di dichiarazioni contro la vignetta fino al patetismo quando sottolinea, tramite una dichiarazione, che il povero Brunetta vive sottoscorta da anni, ebbene al signor Brunetta bisognerebbe dire ciò che il suo lacchè Fede ha detto a Saviano:"Renà sarà anche sotto scorta però prende dei bei soldini!". Repubblica senza troppa convinzione mette almeno le dichiarazioni di Staino ma non si sogna minimamente di approfondire i temi della vignetta stessa.

Insomma sono tutti preoccupatissimi che il povero Brunetta faccia vermente (ma quando mai) una brutta fine e nessuno gliene frega nulla dei temi del precariato. Mi par poi di ricordare ancora quando Padoa Schioppa disse la cagata massima dando dei "bamboccioni" a coloro che vivevano ancora in casa coi genitori, non dimentico che tutti se la presero male ed i politicanti di destra tutti grufolarono a gran voce (ed a ragione per carità) e quelli di sinistra si ammutolirono. Ora Brunetta, il povero Brunetta, passa come la vittima.

Se fossi nel direttore dell'Unità incomincerei ad imparare da Berlusconi, dichiareri semplicemente:"non è mai stata pubblicata nessuna vignetta contro Brunetta, anzi non è mai stata pubblicata nessuna vignetta con disegnato un ragazzo con in mano una pistola che parla di Brunetta e ne approfitto per chiedervi di smetterla di attribuire certi articoli, certe vignette, certe rubriche etc etc al mio giornale."

sabato 27 settembre 2008

Google compie 10 anni... ma cos'è?

Google compie 10 anni... ma cos'è diventato veramente?
Partiamo col dire più di dieci anni fa due tizzi, uno si chiama Larry Page ed aveva 24 anni, l'altro Sergey Brin e di anni ne aveva 23, si incontrano. Sono, con tutta probabilità due meganerds, due secchioni che si arrovellano il cervello su teorie che parlano di motori di ricerca basati sull'analisi matematica delle relazioni tra siti web. Uno che a 23/24 anni pensa alle teoria invece che a trombare come un riccio, bere com un dannato e drogarsi controvoglia può sembrare uno scemo, ma loro no, loro sono lo spermatozoo che inserito nelle ovaie di internet è diventato il mostro tentacolare e onnivoro che è oggi Google, entrato a far parte della nostra vita, inseritosi come un polipo all'interno del nostro corpo succhiandone la linfa interna senza prosciugarlo.
Pensateci, pensate a quante volte aprite internet durante il giorno, al lavoro, a casa, ora ce lo ficcano anche sul cellulare (per la nostra gioia, diciamoci la verità) così non ci potremo far mancare il gusto di una navigata intanto che aspettiamo il tram, mentre prendiamo un caffè oppure siamo seduti su una panchina al parco.
Pensate a quante volte aprite internet e quante volte aprite google. Non è forse , o non è stata almeno per un piccolo periodo di tempo, la vostra pagina iniziale? Avete pensato? Bene, ora moltiplicate per i milioni di persone che si collegano ad internet, se riuscite a fare il calcolo riuscite anche minimamente ad immaginare quanto vale quel rettangolo di pochi centimetri quadri con sotto le parole "Cerca con google" e "Mi sento fortunato"?
Io lo ammetto non ci riesco, ma al di là del valore meramente economico, quello che forse potrebbe spaventare di più è quanto vale Google, all'interno della nostra vita. Immagino che molti di primo acchito dicano subito, nulla.... un bel par di palle, come dicono a Parigi! Con google cerchiamo e cerchiamo informazioni, cerchiamo ciò che ci interessa, ci incuriosisce, ci serve per il lavoro. Ci controlliamo un cliente, cerchiamo il sito di un gruppo musicale e chi vende i biglietti per il concerto, cerchiamo le indicazioni stradali per andare in discoteca e il giorno dopo cerchiamo il sito della discoteca per vedere se hanno fatto delle foto e le hanno pubblicate, cerchiamo notizie, cerchiamo video, cerchiamo biografie, cerchiamo notizie storiche, cerchiamo numeri di telefono ed indirizzi, cerchiamo scritte, cerchiamo cerchiamo cerchiamo senza smettere. Ed intanto Google si trasforma, si allarga (lo sapete, ad esempio, che col famoso rettangolo di cui sopra ci si possono effettuare calcoli matematici e costanti oppure convertire valute?)occupa quanto più spazio possibile, offre mille possibilità (ivi compresa quella di fornire spazio e strumenti per questo blog!!!), si autoalimenta spingendo i suoi visitatori a generare contenuti che poi altri cercheranno in un vortice che sembra non avere mai fine.
Chi guida Google, guida il mondo e non solo perché nel 2006 ha fatturato 10640 miliardi di dollari con un utile netto di 3077 miliardi dollari che ci si potrebbe sfamare tre afriche con tutti sti soldi, ma ha la capacità e la possibilità di influenzare i pensieri, i gusti, le mode in parole povere le scelte (importantissime nel nostro tempo) delle persone di tutto il mondo. E chi non ci dice che google non sarà il nostro mondo futuro?
Google, citando Jim Morrison, è "il nulla capace di tutto". Forse. Chissà se se l'erano immaginata così questa storia Sergey e Larry....

giovedì 18 settembre 2008

Lettera a Benedetto XVI

Da quando la Chiesa Cattolica ha preso una forte e radicale posizione sulla Omosessualità e sulla legalizzazione della stessa all'interno della società civile, in barba all'eterosessualità ed alla risultanza della stessa, la famiglia, mi è presa una voglia irrefrenabile di confrontarmi con gli apostoli moderni della Romana Chiesa Cattolica.
Papa Ratzinger, in arte Benedetto XVI, da sempre difende fortemente, infatti, i valori della religione cattolica richiamando spesso le scritture e per questo specifico argomento ha richiamato il passo biblico del Levitico ai versetti 18:22 in cui, senza mezzi termini, si definisce l'omosessualità come "un abominio che non può essere tollerato". Ho sperato fortemente che il santo padre passasse dalle mie parti per potermi confrontare con lui, un giorno o l'altro, ma al momento pare non sia previsto ed ultimamente ha preferito andare al mare in Sardegna dove gli hanno giustamente offerto un sacco di soldi e ci hanno costruito pure un bel sito www.ilpapainsardegna.it, grandioso, chissà chi l'ha pagato.

Cos' mi son risolto, al momento, a cercar notizie in quel ricettacolo di impurità e senzaDio che è internet, sperando di poter comunque trovare documenti ed informazioni inerenti alla questione, ed ho trovato casualmente una lettere aperta al Santo Padre che mi spinge a riflettere oltre il problema della omosessualità, portando sul piatto della discussione argomenti che, a mio modesto parere, andrebbero affrontati dalla Chiesa di Roma con altrettanta solerzia, e la propongo ai lettori di questo scritto.

"Caro Benedetto XVI, le scrivo sull'onda delle dichiarazione sue e dei sui Cardinali e Vescovi in merito al problema dell'omosessualità. Durante i Vostri eccelsi discorsi avete spesso citato le scritture ed in particolare il Levitico 18:22 in cui si definisce l'omosessualità un abominio.
Vi ringrazio infinitamente per le Vostre parole, grazie alle quali, quando qualcuno cerca di difendere tale innaturale pratica, non faccio nient'altro che citare il passo e punto, chiudo la faccenda.

Avrei però bisogno di chiarire alcuni passi biblici che mi restano oscuri, per regolare al meglio i miei rapporti con le persone che vivono con me la vita terrena e chi meglio di lei, esegeta delle scritture, può rispondere correttamente alle mie umili e sciocche domande, spero possa farlo prima che il signore ci chiami a lui.

Ecco le mie domande:

1) vorrei vendere mia figlia come schiava (Esodo 21:7) saprebbe indicarmi un prezzo di vendita equo, per me e per il compratore?

2) quando sull'altare sacrificale accendo il fuoco e ci ardo il toro, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il signore (Levitico 1:9) ma i miei vicini, i blasfemi, si lamentano di continuo, hanno anche chiamato i vigili urbani una volta ed altre volte mi hanno fatto dei gavettoni d'acqua, devo forse percuoterli?

3) so che posso avere dei contatti con una donna ma solo quando non ha le mestruazioni (Levitico 15: 19-24), il problema è come fare a chiederglielo, le non lo può sapere ma se la prendono parecchio male, mi dia un consiglio saggio?

4) il Levitico ai versi 25:44 afferma che posso possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che siano acquistati in nazioni straniere, un mio amico dice che per quanto riguarda i filippini va bene, per i francesi no. Lei saprebbe chiarire? perché non posso avere schiavi francesi?

5) un mio vicino insiste a lavorare di sabato, ciò è chiaramente vietato nel Levitico. Devo metterlo a morte? Devo farlo personalmente e nel nome del signore?

6) Sempre nel Levitico 11:10 si dichiara che è un abominio mangiare i crostacei, è quindi opportuno bruciare i ristoranti con menù di pesce? e le pizzerie?

7) Molti miei amici usano rasarsi i capelli, anche vicino alle tempie, ciò è vietato (Levitico 19:27) come debbono essere puniti?

8) Sempre il Levitico ai versi 21:20 si afferma che non ci si può avvicinare all'altare di Dio se si hanno difetti di vista. Un mio amico porta gli occhiali, va bene lo stesso o bisogna proprio avere dieci decimi?

9) Mio zio possiede una fattoria. E' andato contro il Levitico 19:19 poiché ha coltivato due ortaggi diversi nello stesso campo; anche mia zia ha violato lo stesso passo indossando un capo composto da due tessuti diversi (cotone e acrilico); in più, resti tra di noi, mio zio bestemmia a tutto spiano, prima di bruciarli, come simpaticamente mi suggerisce il Levitico ai versi 20:14, debbo lanciare un anatema di fronte alla famiglia e disconoscerli come parenti, o vado di sgrosso come han sempre fatto tutti?

Ringraziando il suo gran cuore, la sua pazienza e la sua benevolenza, attendo con devozione una sua illuminata risposta, se non arrivaerà significa che non ne sono degno.

Un devoto"


E' sicuramente uno scritto che induce alla riflessione, a me ad esempio sono nate altre domande quali: se per la Chiesa la pillola del giorno dopo è già un aborto, la sega è omicidio premeditato? Ma soprattutto il pompino è cannibalismo? E quindi dovremmo considerare il coito interrotto abbandono di minori?

Non potendo, al momento, rivolgermi al Santo Padre le porgo a te, lettore, nella speranza che qualcuno possa aiutarmi.

mercoledì 17 settembre 2008

Antologia Emiliofediana

Io adoro Emilio fede, il suo servilismo acuto, la sua ridondante prosopopea, le sue prediche per vuoti a perdere.
Mi piace anche molto il fatto che, senza che nessuno possa dire alcunché, ogni giorno lui ci costi quasi 350 000 eurini, un senatore 500 euro, un povero deputato solo 492.

E così mi sembra giusto ricordare che cosa fa e dice Fede, ecco una summa, una sorta di antologia video:

alla carica contro quel brutto profittatore di Saviano


bordate contro quei comunisti che manifestano contro la TAV


in duetto con Paolini, il presenzialista


testimonianza d'amore, fedeltà alla patria e passione sportiva


infine eccolo parlare della sua passione: Silvio Berlusconi


e Berlusconi parla con lui ed è estasi


In fondo non lo paghiamo mica per nulla, un pò ci fa ridere... un pò ci fa piangere. Gli Italiani lo sanno e per questo lo lasciano dov'è. Bravi.

lunedì 15 settembre 2008

Ferrara

Inizio dalla fine, ovvero, quando alle ore 19 e 30 circa entrando nella mia umile, e non è un eufemismo, dimora quasi avrei baciato per terra se solo il pavimento di casa mia non fosse stato lercio. Ero stato scaricato dal pulmino, a Castelvetro Piacentino, il perché lo si capirà più avanti, mezz'ora prima, lasciato in preda ai consumatori folli di ritorno dal Bennet locale, unico centro commerciale di zona aperto anche la domenica, in modo da dar la possibilità alle persone di santificare le feste con un bell'acquisto compulsivo domenicale. Il ritorno in coda a passo d'uomo, per l'unica strada che porta a Cremona passando per il ponte sul Po, in mezzo alle allegre famigliole cariche di borse della spesa, quelle che teoricamente non arrivano alla quarta settimana, forse proprio perché anche la domenica non trovano di meglio da fare che andare ancora a fare la spesa, è stata la ciliegina sulla merda del viaggio di ritorno/calvario su un pulmino da 19 posti Iveco anni 90, seduti (non tutti causa overbooking) su sedili extra rigidi, con un ricircolo dell'aria pessimo che costringeva o ad una coltre di fumo stile inferno di cristallo o ad una corrente d'aria pari ad una galleria del vento, in pratica l'abitabilità e la comodità di un convoglio di deportati in viaggio per Auschwitz. Se ci aggiungiamo che il mezzo di trasporto quando raggiungeva la velocità massima (ovvero dopo mezz'ora di rettilineo ininterrotto) toccava a malapena i 90 km orari, facendo sembrare i duecento kilometri che ci separano da Ferrara duemila, posso tranquillamente dire che il viaggio di ieri non è stato tra i più belli della mia vita. Come il ritorno, ovviamente, è stata anche l'andata con un poco di stanchezza in meno, ma non troppa, in mezzo la partita, se così si può definirla, ovvero mezz'oretta scarsa di noia totale con un tiraccio alto sopra la traversa per parte ed il culmine dell'emozione raggiunto durante l'infortunio dell'arbitro, che ha dato un po' di pepe all'evento... ed ho già detto tutto. L'infortunio dell'arbitro, tra l'altro si è rivelato irrimediabile tanto che la partita è stata sospesa, dopo ventotto minuti appunto, e rinviata a data da destinarsi. E noi che ci eravamo fatti appena mezz'ora prima duecento Kilometri sempre alla media di 80 all'ora forse, mettendoci anche del nostro con le soste svuotavescica forzate (si potrebbe evitare di fare le bestie e bere come dannati tutto il viaggio.. ma non lo facciamo) abbiamo, per così dire, avuto il ben servito. Se penso poi, che al mattino ero appena partito in macchina da Cremona quando dopo pochi kilometri, ricevute insistenti (ma gentili) telefonate, mi sono risolto a fermarmi a Castelvetro Piacentino, parcheggiare il mezzo e saltare sul pulmino sopradescritto quando con un mezzo di locomozione in grado di superare la soglia della velocità minima in austrada sarei arrivato a casa due ore prima. Se penso che al mattino ero appena arrivato da Pavia, in casa sono giusto passato per cambiarmi i vestiti quasi che fosse solo uno spogliatoio, dove avevo dormito, su un divano, a seguito di una cena il sabato sera dove io ed un mio amico, dopo aver bevuto vino e birra, abbiamo deciso di berci una bottiglia di mirto in due per digerire. E se penso che la sera prima ancora, Venerdì, ero stato all'Autunno pavese, fiera del vino autoctono, arrivando direttamente dal lavoro, ero uscito alle 19 ed alle 20 e 30 entravo in fiera e bevevo il primo calice, a cui ne sono seguiti svariati altri, a cui è seguita una sessione di birra chiara in un baretto locale sino al famigerato bar notturno, punto di incontro dei peggio delinquenti e squlibrati in giro nella zona rientrando in casa, di un amico, alle ore 7 del mattino, svenendo direttamente sul divano. Se penso che in pratica per andare a Ferrara sono partito due giorni prima da Cremona, passando per Pavia, ritornando a Cremona per 30 minuti e poi via verso la meta. Se penso a tutto ciò credo proprio di non essermi meritato 28 minuti di partita inguardabile, con in omaggio una partita notturna infrasettimanale. No, non me lo meritavo.

mercoledì 10 settembre 2008

Il buco nero

Ieri sera ero un po' in ansia, sapere infatti che quei simpaticoni del Cern stavano per ricreare un buco nero a qualche centinaio di Km di distanza dal mio salotto, anzi per essere più precisi a 447 km di strada, poco più di quattro ore di macchina, non mi faceva stare tranquillo.
All'interno della mia crapa hanno incominciato a prendere forma sia misteriosi incubi fantascientifici sia paranoie un po' meno misteriose, ovvero polverizzarmi in un nanosecondo senza nemmeno avere il piacere di essere avvertito.
Ne è necessariamente scaturita una riflessione interiore sul significato della vita e mi sono fatto domande tipo: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo e perché? Domande a cui non ho saputo rispondere e quindi sono passato a qualcosa di più semplice tipo: perché sono qui che mi sbatto (il lavoro, la casa, i rapporti sociali) per cercare di vivere al meglio se poi uno scienziato pazzo, mentre gioca, quasi non gli fossero bastate le macchinine con cui era uso trastullarsi sul tappeto della sua cameretta da puello, a far correre le particelle in un tubo sotto la Svizzera, si sbaglia e sbriciola la terra con tutti i suoi abitanti in un battito di ciglia?
Prima ci siamo e poi, puff, non ci siamo più.
Penso che sia un motivo valido per farmi girare le palle. Io dico, va bene il progresso, la ricerca, etc etc etc ma però ditemelo. Non sarei stato lì a cercare di costruire la mia vita, come dicevo prima, avrei vissuto di espedienti, passando le mie giornate nella spensieratezza di chi sa che potrebbero essere gli ultimi suoi istanti terreni, a zonzo per il mondo pensando solo a divertirmi e rilassarmi. Mentre adesso invece, se i figli di Archimede si dovessero essere sbagliati, l'ultima cosa ch mi ritroverei a fare, magari, è pulire il cesso di casa mia oppure fare la spesa la supermercato. Dio che tristezza. Morire nell'istante in cui stai scegliendo i peperoni al banco della verdura oppure mentre stai pulendo, con schifo massimo, lo spazzettone del cesso.
Io credo che se qualche tempo fa ci avessero detto:"guardate, per il progresso ed il bene dell'umanità tra un mese faremo un esperimento che se va male la terra verrà smaterializzata e noi con essa e ci sono delle possibilità che succeda e non sappiamo che cosa ne sarà di noi dopo. Comunque non potete farci niente, noi lo faremo lo stesso", bene la gente, come me, sarebbe uscita di casa avrebbe suonato al vicino rompi coglioni e gli avrebbe rifilato un calcio nelle palle, subito, per poi andarsene a zonzo per la città; i bar avrebbero offerto le loro scorte da bere gratuitamente, i supermercati avrebbero regalato i loro articoli, si sarebbero scatenati baccanali, si sarebbero consumate le vendette più impensate ed i deboli avrebbero rifilato un cazzotto ai forti, la gente avrebbe abbandonato uffici e fabbriche senza più tornarci, si sarebbe fatto l'amore dappertutto senza falsi moralismi e le persone per bene avrebbero avuto la meglio, anche se per poco tempo, sulle persone malvagie; la terra, anche se solo per un mese, sarebbe stato un posto felice per tutti.
Ed invece no, c'hanno negato anche questo. Vaffanculo.

martedì 9 settembre 2008

I profitti ai privati, le spese allo stato


Una storia vecchia come l'Italia, non come il mondo, perché nel mondo la gente si incazza se viene presa per il culo, in Italia no, noi Italiani no, non ci incazziamo.
E' stato fatto con la Fiat, lo stanno facendo con Aliatlia, lo fanno da sempre nel calcio. Le spese se le accolla lo stato, gli utili se li dividono i privati, pochi soliti noti per altro.
La Fiat, ad esempio, nata nel 1899 per volere di una decina tra aristocratici, possidenti, imprenditori e professionisti torinesi tra cui Giovanni Agnelli che di lì a poco assumerà quasi totalmente la proprietà, facilmente visti gli inizi stentati caratterizzati da continue ricapitalizzazione, e poi diventerà Senatore durante il Fascismo restando alla presidenza dell'azienda sin nel secondo dopoguerra, ha iniziato sin da subito a ricevere aiuti dallo stato, perfino il Duce, nonostante le sparate contro i grandi gruppi, erogò aiuti economici ma anche Giolitti prima e le sante alleanze DC-PSI dopo. D'obbligo citare il calcio nei maroni che rifilò Prodi allo Stato Italiano (ovvero noi Italiani) quando da presidente dell'Iri cedette l’Alfa Romeo alla Fiat nonostante esistesse una migliore offerta dell’americana Ford, una perdita secca per le casse dello Stato (ovvero per le tasche di noi Italiani), un enorme “favore” fatto agli Agnelli che rimasero con la loro fabbrica di automobili l’unico “competitore” in Italia. Ma non si può dimenticare nemmeno che anche nel 2005, sotto il governo Berlusconi, noi Italiani fummo molto generosi con la casa reale sabauda degli Agnelli, salvando la Fiat dall'ennesimo tracollo. A quel tempo addirittura la "Famiglia" ed i suoi accoliti (il Presidente Montezzemolo, l'amministratore delegato Marchionne) non si scomposero nemmeno più di tanto a chidere la carità, in vece loro si mossero un po' tutti il sindacato, Fiom in testa, gli amministratori locali, sindaci e presidenti di regione, i giornali di sinistra, “il manifesto” in testa, probabilmente persino le banche, esposte con enormi crediti, ed i politici tutti, addirittura il forzista Ghigo, ex presidente della Regione Piemonte, ed il sindaco DS Chiamparino, con il beneplacito del sindacato Fismic, crearono un fondo di credito per sostenere ed entrare nel capitale delle imprese dell’indotto auto, persino Maroni, ministro leghista, ricordiamo che il suo partito aveva sempre sventolato (e sventola tutt'ora) la sua contrarietà alla parola "aiuti", si accorse che dietro la Fiat ci sono migliaia, non di operai, ma di piccoli e medi industriali del Nord, fornitori di ricambi e pezzi che poi vengono assemblati in Fiat e si fece più mansueto. Con quei soldi il buon Marchionne, da tutti indicato come il salvatore della Fiat, mandò a casa un po' di gente, sposto ulteriormente la produzione all'estero, investì nel marketing e nella pubblicità, e fece salire le vendite. Ovvero coi nostri soldi, i soldi degli italiani, ha mandato a spasso altri italiani discoccupandoli, ha girato i nostri soldi alle televisioni ed adesso, che le cose vanno bene, passa alla cassa, si mette un po' di soldi in tasca, la maggior parte li gira proprietari e "non ci fa nemmeno il piacere di menarcelo per ringraziarci"(citazione da Full Metal Jacket).
Il calcio è un'altro bell'esempio di come privati alimentino le loro entrate coi soldi dello stato ovvero i nostri "dànei".
Capita infatti che un business completamente privato come il calcio, utilizzi strumenti pubblici per gestire i suoi clienti.
I poliziotti, pagati da noi, vanno allo stadio per essere riempiti di insulti e per essere lanciati alla carica spesso a caso, mostrando più bestialità che buon senso, vedi la storia di Paolo (tifoso del Brescia mandato in come per due anni dalla celere e di cui i mezzi di comunicazione si guardano ben dal parlarne). Vengono pagati da noi per gestire la sicurezza di manifestazioni private, come se le discoteche invece che avere dei buttafuori schierassero la celere per mantenere l'ordine e sedare le risse. In pratica i soldi degli incassi, delle pubblicità e dei diritti televisivi li incassano i vari morattiberlusconicairosensilotito etc etc, i soldi per mantenere tranquillo o quasi i loro affari ce li mettiamo noi.
Ed ora ci mancava solo Alitalia da mantenere.
Io mi chiedo: ma com'è che in un paese che anela al laissez-faire più sfrenato, stando a quanto risulta dalle elezioni in cui il 60% degli italiani (votanti) ha scelto Berlusconi o un suo alleato, poco cambia, il quale si dichiara (non lo è ma questo è un altro discorso) il paladino del liberismo contro il pericolo delle sinistre bolsceviche, un paese in cui nessuno vuole più pagare le tasse, "che si inculino i servizi i soldi sono miei e me li spendo come voglio io" si pensa a salvare una azienda privata, di proprietà per il 49,90% della Repubblica Italiana, per il 2,370% di TT International e per il restante 47,73% di un azionariato diffuso fatto di speculatori e non che "giocano" alla Borsa di Milano. A breve il tutto sarà venduto a privati, come ben sappiamo, non prima di mettere mano al denaro statale italiano ovvero il nostro copioso portafoglio, alla faccia del liberismo, salvando con metodi non propri del libero mercato, un azienda che avrebbe già dovuto fallire anni fa, con buona pace dei suoi dipendenti, per i quali mi dispiace veramente tanto ma a cui faccio notare che se non fossero dipendenti di Aliatlia ma di una società qualsiasi in fallimento, come ne esistono a migliaia in Italia e per cui non si da pena nessuno, sarebbero già a casa da un pezzo, anzi, avrebbero già trovato un altro lavoro, la loro unica salvezza sono, infatti, gli interessi economici di pochi perché se fosse solo per loro Aliatlia sarebbe già strafallita.

Purtroppo la faccenda va così ed in Italia nessuno si incazza, tutti lo sappiamo ma non si fa nulla. Politiklandia continua a blaterare dalle tivvù con il beneplacito dei giornalettisti, i pecoroni/somaroni li seguono e noi, io, siamo le pecore belano di rabbia. Che tristezza.

mercoledì 3 settembre 2008

Telefonare col culo

Quella di infilarsi soldi o droga nel buco del culo è una prassi arcinota nelle galere ma il progresso ha portato un evoluzione nella pratica e nel XXI secolo ecco che le cavità anali dei detenuti hanno incominciato ad ospitare altre tipologie di oggetti: i cellulari.
E' successo in Pakistan e la notizia è apparsa per la prima volta su Cellular News.
Singolare constatare come il progresso entri in ogni parte della nostra vita altresì si può finalmente asserire, con tanto di prova, che telefonare coi cellulari è un'inculata.
Comunque la si veda, in carcere si sta proprio male.

Fonti: cellular news, vignetta di F. Sardelli

martedì 2 settembre 2008

La terra dei fuochi

Il titolo del post richiama alla mente paesaggi esotici o sudamericani, storie di marinai o esploratori ed invece è solo il triste declino di una terra sconfitta quale è la Campania. Sconfitta dai suoi stessi abitanti che la umiliano, dagli estranei che la sfruttano, dagli ipocriti che la denigrano.
L'emergenza rifiuti iniziata quindici anni fa e non è ancora/mai finita nonostante quello che ci dicono.

A Napoli magari i rifiuti non sono più per le strade, le tivvù ed i giornali dichiarano vinta la guerra alla "munnezza" ed intervistano cittadini molto soddisfatti, qualche politico di lungo corso si pavoneggia come solo lui sa fare ma il problema non cambia, persiste.

Fortunatamente viviamo nella globalità della comunicazione ed anche se questo ci porta notevoli svantaggi tipo notizie false, bufale, tutti che parlano di tutto, difficoltà nel reperire notizie serie nella marea di informazioni che la rete ci propina, ci porta anche incredibili possibilità. Prima fa tutte: conoscere la verità.

Così mentre l'Italia televisiva e giornalettistica ci propina una improbabile vittoria rapida sulla munnezza ecco arrivare l'inevitabile ed immaginabile smentita. Le immagini parlano da sole.



Il resto lo trovate su www.laterradeifuochi.it coraggioso sito denuncia che ci riporta alla clamorosa realtà.

Voglio subito, per evitare le solite manfrine del giochino "seidisinistra/seididestra" che tanto ha fatto male all'Italia distogliendoci dai reali problemi e favorendo i soliti noti, chiarire una cosa: la mia non è una invettiva contro Berlusconi, la sua è la solita finta mediatica a cui spesso abboccano gli italiani teledipendenti, scusate se lo dico con un po' di disprezzo, ma oramai hanno raggiunto un livello tale di ignoranza e creduloneria che manco nel medioevo, ma ci sono stati ben altri (vedi alla voce Bassolino) che in questi quindici anni ci hanno messo le mani e non bisogna mai dimenticarsi di nulla in questi casi.

Certo è che la gente, proprio da questo spunto, dovrebbe iniziare a cercare la verità, con i mezzi che ha a disposizione, che sono sufficienti, con un minimo di spirito critico, l'animo pulito ed il cervello acceso.

Ps: per capire il problema dei rifiuti a Napoli leggere "Gomorra" di Saviano, il sito indicato prima www.laterradeifuochi.it e il sito www.osistema.org; guardare i documentari "Biutiful Cauntri" e "O'sistema" e magari anche il film "Il camorrista" di Tornatore

lunedì 1 settembre 2008

Sesto San Giovanni

Il primo giugno duemilaotto è stato, per me, uno dei giorni più brutti degli ultimi 10 anni.

Dopo una lunga e densa stagione la Cremo era ad un passo dal ritorno in serie B, la Cremonese per dio, la squadra che seguo da quando ho tre anni e frequentavo l'asilo, la prima volta allo Zini, la casa della mia squadra, mi ci portò (storia trita e ritrita per chi mi conosce) Sauro Frutti punta storica dei primi anni 80, ero supersocio del suo figliolo.
Insomma solo novanta fottutissimi minuti ci separavano dal sogno del rientro nella cadetteria pronti a risfidare Piacenza, Brescia, Mantova e Parma. Novanta minuti che sono diventati l'inferno, con il mio, nostro, sogno infranto, calpestato, frantumato, deriso senza appello.

Uno pensa di tutto in quei momenti e vorrebbe, invece, avere la capacità di non pensare a nulla. Semplicemente non ce la fa e si ritrova sul divano col televisore in mano nella speranza che in tv passino qualcosa di assolutemente imbecille con due tette mezze nude ed invece mi ritrovavo ancora il calcio con quei cazzo di europei smadonnando a tutto spiano.

Sono passati giorni e giorni con in testa un pensiero fisso: abbiamo perso la partita decisva. Mi addormentavo e ritornava in sogno. Mi svegliavo e la prima cosa che pensavo era ancora quella. Sembra un tunnel senza uscita.

Sono passati un paio di mesi e Sabato trenta agosto duemilaotto è ricominciato il campionato in quel di Sesto San Giovanni. In questi due mesi il dolore si è affievolito fino a spegnersi lentamente al fischio di inizio della partita al nuovo campionato.

Si ricomincia e chissenefrega dove siamo e con chi giochiamo, si ritorna allo Zini, si ritorna sulla strada, si ritorna a gioire, incazzarsi, esaltarsi, disperarsi, cantare, urlare di rabbia o di felicità in una parola EMOZIONARSI.

PS: ProSesto - Cremonese 2 a 0, perchè perdere fa parte del gioco ma vincere è molto meglio, niente foto causa assenza telefonofotografico.