mercoledì 10 settembre 2008

Il buco nero

Ieri sera ero un po' in ansia, sapere infatti che quei simpaticoni del Cern stavano per ricreare un buco nero a qualche centinaio di Km di distanza dal mio salotto, anzi per essere più precisi a 447 km di strada, poco più di quattro ore di macchina, non mi faceva stare tranquillo.
All'interno della mia crapa hanno incominciato a prendere forma sia misteriosi incubi fantascientifici sia paranoie un po' meno misteriose, ovvero polverizzarmi in un nanosecondo senza nemmeno avere il piacere di essere avvertito.
Ne è necessariamente scaturita una riflessione interiore sul significato della vita e mi sono fatto domande tipo: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo e perché? Domande a cui non ho saputo rispondere e quindi sono passato a qualcosa di più semplice tipo: perché sono qui che mi sbatto (il lavoro, la casa, i rapporti sociali) per cercare di vivere al meglio se poi uno scienziato pazzo, mentre gioca, quasi non gli fossero bastate le macchinine con cui era uso trastullarsi sul tappeto della sua cameretta da puello, a far correre le particelle in un tubo sotto la Svizzera, si sbaglia e sbriciola la terra con tutti i suoi abitanti in un battito di ciglia?
Prima ci siamo e poi, puff, non ci siamo più.
Penso che sia un motivo valido per farmi girare le palle. Io dico, va bene il progresso, la ricerca, etc etc etc ma però ditemelo. Non sarei stato lì a cercare di costruire la mia vita, come dicevo prima, avrei vissuto di espedienti, passando le mie giornate nella spensieratezza di chi sa che potrebbero essere gli ultimi suoi istanti terreni, a zonzo per il mondo pensando solo a divertirmi e rilassarmi. Mentre adesso invece, se i figli di Archimede si dovessero essere sbagliati, l'ultima cosa ch mi ritroverei a fare, magari, è pulire il cesso di casa mia oppure fare la spesa la supermercato. Dio che tristezza. Morire nell'istante in cui stai scegliendo i peperoni al banco della verdura oppure mentre stai pulendo, con schifo massimo, lo spazzettone del cesso.
Io credo che se qualche tempo fa ci avessero detto:"guardate, per il progresso ed il bene dell'umanità tra un mese faremo un esperimento che se va male la terra verrà smaterializzata e noi con essa e ci sono delle possibilità che succeda e non sappiamo che cosa ne sarà di noi dopo. Comunque non potete farci niente, noi lo faremo lo stesso", bene la gente, come me, sarebbe uscita di casa avrebbe suonato al vicino rompi coglioni e gli avrebbe rifilato un calcio nelle palle, subito, per poi andarsene a zonzo per la città; i bar avrebbero offerto le loro scorte da bere gratuitamente, i supermercati avrebbero regalato i loro articoli, si sarebbero scatenati baccanali, si sarebbero consumate le vendette più impensate ed i deboli avrebbero rifilato un cazzotto ai forti, la gente avrebbe abbandonato uffici e fabbriche senza più tornarci, si sarebbe fatto l'amore dappertutto senza falsi moralismi e le persone per bene avrebbero avuto la meglio, anche se per poco tempo, sulle persone malvagie; la terra, anche se solo per un mese, sarebbe stato un posto felice per tutti.
Ed invece no, c'hanno negato anche questo. Vaffanculo.

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