giovedì 26 giugno 2008

Il Boss a San Siro


Ieri sera il Rock è sbarcato in Italia, a San Siro, ed io l'ho visto.
Non c'è nulla da fare, ogni genere musicale ha il suo paese d'eccellenza, i suoi luoghi dove nasce, cresce, prolifera, si evolve e vive per sempre. E l'America, un paese che non mi piace, è il regno del Rock, che invece mi piace eccome, ed uno dei suoi figli prediletti che di nome e di cognome fa rispettivamente Bruce e Springsteen, chiamato dagli amici, dai fans, dai semplici ascoltatori e da tutti gli altri semplicemente "il Boss", ieri ha letteralmente "suonato San Siro".
Peccato che lo ascoltavo dal terzo anello, posto pessimo per seguire una partita ma soprattutto un concerto con la musica che arriva, a volte, disarmonica... quasi un eco.
Ma il Boss è saputo andare oltre e ci ha raggiunti anche lassù. Carico di un energia che è sembrata inesauribile, alla faccia dei suoi quasi sessant'anni, ha cantato e suonato rock per oltre tre ore, senza interruzioni, abbracciando e abbracciato dalle persone sotto il palco, correndo come un dannato lungo tutto il palco, fermandosi solo per raccogliere i cartelloni con le richieste di canzoni del pubblico.
Per un attimo ho pensato veramente che il Boss fosse il rock in carne ed ossa arrivato direttamente dall'America per mostrarsi in tutta la sua energia, sicuramente ci va molto vicino.

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