venerdì 18 settembre 2009

Tessera del tifoso...

... una cagata pazzesca.

Tessera sì, tessera no, tessera da subito, tessera dal 2010 (vedremo), tessera per tutti, tessera per pochi ed infine tessera per chi la vuole.

Ma chi se l'è inventata questa tessera? Non si sa. Qualcuno dice il governo e lo maledice, qualcuno dice l'osservatorio che è un'entità astratta creata dalla polizia che non si sa chi ci lavoro e che poteri ha, qualcuno dice le società di calcio e per estensione la Lega.
Queste ultime sono le maggiori sospettate visto che questa benedetta tessera, come si legge nei vari comunicati, la emetteranno loro e funzionerà come la Fidaty card dell'Esselunga ed i suoi relativi cloni.
Imbarazzante se si pensa che tutto questo bailamme è stato messo in campo con la scusa della violenza negli stadi ma questo "nobile" intento pare un po' accantonato se leggiamo attentamene come viene proposta la "tessera panacea di tutti mali del tifoso".
Da un articolo della Gazzetta dello Sport possiamo leggere gli inquietanti particolari del nuovo strumento: il giornalista è subito chiaro, e questo è un pregio, dicendoci che
"È uno strumento di fidelizzazione che identifica i tifosi di un club o
della Nazionale. Il rapporto che si instaura con la società sportiva è analogo a
quello che ormai il mondo commerciale pone in essere quotidianamente coi suoi
migliori clienti
"
quindi funzionerà come le famose tessere del supermercato che a fronte di miseri sconti studiano i nostri gusti e imbastiscono campagne di marketing mirato. Infatti l'articolo continua
"(la tessera, ndr)Consente di avere percorsi preferenziali all’interno degli
stadi, di avere accessi con controlli limitati, sconti su altre manifestazioni
organizzate dalle società, sconti in esercizi commerciali convenzionati o per il
merchandising, acquisto privilegiato di biglietti per le competizioni
internazionali e per i match dell’Italia, percorsi preferenziali anche in caso
di gare all’estero. Inoltre è un investimento per i club ed è
un’importante opportunità per promuovere il marchio della società tra i
tifosi
.
"
Più chiaro di così!
Ma la sicurezza, che fine ha fatto? Ovviamente un'accenno alla primigenia motivazione va fatto, se no la faccenda diviene supodoratamente spudurata, e quindi ecco un breve accenno al problema sicurezza:
"Possono avere la tessera: coloro che non sono sottoposti a Daspo, che non
abbiano avuto condanne anche in primo grado per «reati da stadio» negli ultimi 5
anni e che non abbiano misure di prevenzione tipo la sorveglianza
speciale.
"
Leggendo questa frase già si capisce che l'argomento è trattato con insufficenza, leggerezza e menefreghismo e vi spiego il perché: chi è sottoposto a DASPO non può entrare allo stadio e negargli la tessera risulta buffo e ugualmente ridicolo se la neghiamo a chi è sottoposto a regime di sorveglianza speciale la quale, cito dal sito dei Carabinieri, "ha lo scopo di consentire all'Autorità di pubblica sicurezza di vigilare sulla persona per verificare l'osservanza di tutte le prescrizioni che il Tribunale ha ritenuto opportuno imporle al fine di fronteggiarne la pericolosità: ciò per impedire o rendere comunque arduo il compimento di iniziative criminose" ed ho già detto tutto. Rimangono in pratica realmente esclusi tutti coloro che hanno avuto condanne per reati connessi allo stadio negl'ultimi cinque anni in quanto prima della tessera non avevano restrizioni di sorta.
Ma se continuiamo a leggere scopriamo che la tessera del tifoso diviene grottesca nel momento in cui:
"È necessario averla solo per entrare nel settore ospiti dello stadio. I
normali spettatori possono andare in altri settori acquistando un regolare
biglietto."
e, senza approfondire chi sono gli spettatori normali e quali gli a-normali, ribadiscono

"la tessera non è un’imposizione. Gli spettatori che non vogliono aderire al programma «tessera del tifoso» possono continuare a frequentare gli stadi acquistando un normale biglietto in settori diversi da quello riservato agli ospiti; naturalmente, in questo modo, non godranno dei privilegi derivanti della tessera."

I vantaggi, per loro, sono quelli già descritti ovvero sconti e balle varie.
Gran finale:
La tessera deve essere vissuta come un’opportunità. Dal primo gennaio 2010 sarà obbligatoria per seguire la propria squadra in trasferta, ma se si vuole comunque decidere di far parte di un «club» di privilegiati, la tessera sarà utile anche per acquistare senza dover fare le file ai botteghini i biglietti per qualsiasi stadio d’Italia, godere di agevolazioni in tutta Italia, avere varchi preferenziali attraverso i quali si entrerà allo stadio solo inserendo la tessera, sconti in tutti gli esercizi convenzionati, la possibilità di acquistare più biglietti anche se la vendita è limitata a un solo tagliando a spettatore.

In pratica chi ha fatto il cattivo niente sconti e vada nei distinti, grazie.

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