Frequenta le prime scuole a Losanna dove il padre, socialista, è emigrato. Una volta tornato in Italia entra giovanissimo nella Federazione Giovanile Comunista Italiana, della quale diventa presto segretario della Lunigiana. Si laurea in Filosofia presso l'Università di Pisa con una tesi su Leonardo Valazzana, predicatore agostiniano e avversario di Girolamo Savonarola.
Cattolico democratico, milita nel Partito Comunista Italiano, nelle cui liste viene eletto, nel 1990, sindaco di Fivizzano. Nel 1992 la giunta comunale da lui guidata viene rovesciata dai socialisti locali, in associazione con la Democrazia Cristiana. Già allora gli attivisti lo paragonano scherzosamente ad un "rapanello": cioè rosso fuori e bianco dentro. In seguito lascia il PCI.
Successivamente, attraverso lo scultore Pietro Cascella conosce Silvio Berlusconi, di cui diviene segretario e collaboratore. Sandro Bondi diventa consigliere fidato del Cavaliere, tanto da ricevere il compito, in occasione della campagna elettorale del 2001, di coordinare la stesura di Una storia italiana, un libro fotografico sulla vita pubblica e privata di Berlusconi spedito, come mezzo di propaganda elettorale in vista delle successive elezioni, a tutte le famiglie italiane.
Bondi ricambia la fiducia accordatagli da Berlusconi diventandone negli anni uno dei maggiori sostenitori, esternandogli pubblicamente in più occasioni la propria devozione e fedeltà, anche tramite poesie che ha talvolta letto in alcuni programmi televisivi, tanto da essere stato spesso bersaglio di critiche o battute ironiche.
Nel 2001 è eletto alla Camera dei Deputati nelle liste di Forza Italia nella III circoscrizione (Lombardia 1). Nella campagna elettorale per le elezioni regionali del 2005 si occupa della comunicazione del partito e nello stesso anno viene nominato coordinatore del movimento forzista. Alle elezioni politiche del 2006 riceve un nuovo mandato parlamentare alla Camera, risultando eletto nella circoscrizione XX (Campania 2). Collabora intanto al settimanale Vanity Fair con una rubrica di poesie.
Nell'estate 2006 pubblica il suo ultimo saggio dal titolo "Laici e credenti: una fede comune".
Alle elezione del 2008 è candidato al Senato della Repubblica nella regione Toscana nelle liste del Popolo della Libertà, nonché candidato del centrodestra alla carica di presidente della Provincia di Massa Carrara. Viene eletto al Senato, mentre per la presidenza della provincia accede al ballottaggio col presidente uscente (sostenuto dal Partito Democratico) Osvaldo Angeli, che vince con il 55.4% dei voti, contro il 46% di suffragi raccolti da Bondi.
Nel 2008 è nominato Ministro per i Beni e le Attività Culturali del Governo Berlusconi IV, lasciando la carica di coordinatore nazionale di Forza Italia a Denis Verdini.
Ecco una piccola antologia di poesie del poeta Bondi detto "il rapanello":
Storica e di forte impatto emotivo l'ode dedicata a Silvio Berlusconi, un monometro giambico libero che farà storia nella poesia
A SILVIO
Vita assaporata
Vita preceduta
Vita inseguita
Vita amata
Vita vitale
Vita ritrovata
Vita splendente
Vita disvelata
Vita nova
Malinconici e mistici i versi dedicati a Rosa Bossi madre di Silvio Berlusconi assunta in cielo il 3 Febbraio 2008
A ROSA BOSSI IN BERLUSCONI
Mani dello spirito
Anima trasfusa.
Abbraccio d’amore
Madre di Dio
Sfiorano delicatamente l'erotismo le parole rivolte a Crudelia Salmon, pardon, Michela Vittoria Brambilla
A MICHELA VITTORIA BRAMBILLA
Ignara bellezza
Rubata sensualità
Fiore reclinato
Peccato d’amore
Stupisce e sorprende la poesia dedeicata a Jovanotti for president (yoh ghimmi faiv olrait)
A JOVANOTTI
Concerto
vibrazioni dell’anima
eco del divino
dolore dell’essere
onde dell'amore
Oscuri, criptici sono invece i versi dedicati ad un ermafroditico leader dell'opposizione
A WALTER VELTRONI
Tenero padre
madre dei miei sogni
Anima ulcerata
Figlio mio Ritrovato
Infine chiude l'antologia quella che a nostro parere è il capolavoro di Bondi Sandro detto il rapanello, la poesia dedicata a Giuliano Ferrara, poesia su cui le accademie di tutta europa stanno disputando per l'interpretazione del verso che definisce Giuliano Ferrara "antro d'amore". Noi non vogliamo assolutamente aver la pretesa di comprendere o spiegare, ve la lasciamo così com'è, in tutta la sua nuda e cruda insensatezza.
A GIULIANO FERRARA
Antro d’amore
Rombo di luce
Parole del sottosuolo
Fiume di lava
Ancora di salvezza
Fonti:
wikipedia.it
vanity fair
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