martedì 13 marzo 2007

Padova


La maledizione di Sant'Antonio da Padova si è abbattuta su di noi.

Il Santo dal'alto della sua santità non voleva che andassimo alla partita, il motivo è sconosciuto (anche le divinità c'hanno dei momenti di scazzo), e ci aveva inviato chiari segnali ma noi non abbiamo capito e siamo andati lo stesso ignari, ignavi ed ignoranti, e siamo stati puniti: la cremo è stata sconfitta 3 a 0 con quattro infortuni gravi in più siamo stati scavalcati in classifica.

Il monito ci era stato inviato subito, mentre eravamo ancora a Cremona, quando la nostra auto ha tamponato una punto amaranto con a bordo un vecìo che aveva omesso di vestire il cappello di ordinanza che lo distingue dagli automobilisti normali. Il segnale diceva: "non andate... statevene a casa... andate a mangiare ai Granatieri".
Ma noi niente, constato che i danni alle macchine erano inesistenti, già pensavamo di ripartire subito ed allora Sant Antoine ci manda un secondo segnale: il vecìo accusa un infartino, con sbocco incorporato, e mugola "... pensciare che è stata una scettimana coscì bella", dal nulla poi spunta il famigerato e maledettissimo "vigile in borghese" che, incapace di farsi i cazzi suoi, seduta stante chiama i suoi solerti colleghi.
Morale veniamo risucchiati nel vortice delle carte e dei rilievi del nulla.
Col passare dei minuti però il vecìo, grazie a dio, si rianima e le scartoffie vanno ad esaurirsi. Finalmente ci sembra che tutto si stia risolvendo, il vecìo viene congedato ed inviato presso il civico spedale per i giusti controlli e la nostra allegra brigata si accinge a concludere l'iter burocratico consegnando le proprie dichiarazioni per poi ripartire subito alla volta di Padova quando Santantoniodapadoa pensa che forse il suo monito non era stato chiaro e decide di inviarci l'ultimo misericordioso segnale.
Si impossessa quindi del corpo mortale del vigile urbano cremonese ed incomincia a farneticare di multe, articoli del codice della strada e coscienza civile.
Arringando il nostro pilota lo accusa quindi di distrazione volontaria e portando in prova la "spostazione di polvere" (parole tali e quali) sul paraurti anteriore minaccia sanzioni.
L'allegra brigata diviene così sgomenta brigata.
Ma visto che anche i Santi hanno un anima e che il potere, anche quello divino, si esercita con la grazia e non con le pene il santo decide che una una superpredica può bastare.

Nonostante ciò, dopo un trittico di segnali che avrebbe smosso anche il più ateocomunista, la combriccola riparte comunque ignorando il divino monito ed il Santissimo patrono, allora, s'incazza sul serio e direttamente nelle sue terre scatena la sua ira contro la squadra grigiorossa ed i suoi tifosisenzadio.
Di questa cronaca ne potrete leggere sui giornali.

Le morali di questa gita sono due: primo mai ignorare i segnali divini, secondo gli anziani, per ingannarci, usano guidare anche senza cappello.

ps: ho incorporato le immagini

Padova Cremonese 110307

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