mercoledì 11 novembre 2009

I martiri di Chicago

Il primo maggio nel 1886 non era ancora la Festa dei lavoratori, ma quel giorno i sindacati americani avevano organizzato a Chicago uno sciopero per rivendicare la giornata lavorativa di otto ore, battaglia vinta e di cui abbiamo beneficiato... fino a poco tempo fa. Due giorni dopo, il 3 maggio, lo sciopero non era ancora terminato e gli scioperanti si incontrarono di fronte alla fabbrica di mietitrici McCormick. Lì vennero attaccati senza preavviso dalla polizia di Chicago, le conseguenze furono: due morti e molti feriti. La notizia si diffuse rapidamente tra gli operai della città, tanto che alcuni anarchici locali distribuirono dei volantini che invitavano gli operai ad un presidio ad Haymarket Square per protestare contro il comportamento della polizia, a loro giudizio mosso da interessi, invitando i lavoratori a chiedere giustizia.
Ed il presidio ci fu in Haymarket Square, sotto la pioggia, il 4 maggio 1886, con l'anarchico August Spies che parlava alla gran folla da un carro al lato della strada. Naturalmente c'erano pure i poliziotti a presidio. Sono contrastanti le versioni che da questo punto del racconto in poi si intrecciano, qualcuno dice che Spies, l'oratore, incitò troppo veementemente la folla, qualcuno parla di volantini con scritte reazionarie, qualcuno parla di semplice iniziativa della Polizia, si sa solo che la stessa ordinò alla folla di disperdersi, cominciando a marciare in formazione verso il carro degli oratori. In quel momento una bomba volò contro la linea dei poliziotti, atterrando vicino al poliziotto Mathias J. Degan, che morì sul colpo. A quel punto la polizia aprì il fuoco sulla folla, ferendo dozzine di persone e uccidendone undici, fra cui sette agenti colpiti dal fuoco amico. Molte persone rifiutarono di farsi curare in ospedale per non incappare in un arresto ed in una ritorsione della polizia.
Otto persone collegate direttamente o indirettamente con la protesta e i suoi organizzatori anarchici furono accusati della morte di Degan: August Spies, Albert Parsons, Adolph Fischer, George Engel, Louis Lingg, Michael Schwab, Samuel Fielden e Oscar Neebe. Ci fu il processo.
Durante lo stesso non fu portata alcuna prova del collegamento tra gli imputati e il lancio della bomba, ma gli stessi vennero accusati di connivenza ovvero di aver incitato un fantomatico assassino a buttare la bomba.
La giuria emise verdetti di colpevolezza per tutti e otto gli imputati, con condanna a morte per sette di loro.
Alla conclusione dei processi d'appello il governatore dell'Illinois Richard James Oglesby commutò le sentenze capitali di Fielden e Schwab in ergastolo.
Alla vigilia dell'esecuzione Lingg si suicidò nella sua cella accendendosi un sigaro pieno di dinamite e facendosi letteralmente esplodere il volto. Agonizzò per diverse ore prima di morire. Gl'altri quattro, Spies, Parsons, Fischer, e Engel vennero impiccati l'undici maggio 1887 (oggi ricorre l'anniversario), un anno dopo i fatti di Haymarket Square. August Spies, prima di essere ucciso, pronunciò la celebre frase "verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che strangolate oggi".

Il 26 giugno 1893 il governatore dell'Illinois firmò i provvedimenti di grazia per Fielden, Neebe e Schwab, dopo aver constatato l'innocenza di tutti e otto gli imputati. I cinque martiri di Chicago però erano già morti.
Il comandante di polizia che ordinò di disperdere la folla fu in seguito condannato per corruzione.

Explosion that set off the Haymarket Riot in 1886
Fonti: Wikipedia.it; vari siti anarchici.

1 commento:

dave ha detto...

@@@@@@òòòòòòòò