martedì 27 febbraio 2007

Libro degl'ospiti


Leggendo le statistiche di accesso di questo Blog ho scoperto che lo legge gente da tutto il mondo, addirittura dalla Cina e dal Brasile come si vede dall'estratto, della giornata di ieri, sottostante!

27.02.07 11:30:14 Chinanet guangdong province network Cina xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 6.x Windows XP
27.02.07 12:11:10 Iunet Italia xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 6.x Windows XP
27.02.07 12:29:01 Cilea Italia xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 6.x Windows XP
27.02.07 12:36:34 Aemcom high speed network Italia xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 6.x Windows XP
27.02.07 12:59:01 Internet access Italia xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 6.x Windows XP
27.02.07 13:18:59 Iunet Italia xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 6.x Windows XP
27.02.07 13:38:13 Aemcom high speed network Italia xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 6.x Windows XP
27.02.07 14:05:54 Non disponibile Brasile xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 6.x Windows XP
27.02.07 14:10:14 Iunet Italia xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 6.x Windows XP
27.02.07 14:53:24 Non disponibile Brasile xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 6.x Windows XP

Va bè l'estratto è vero ma dal Brasile era Peppo e la connesione dalla Cina è, con buona probabilità, frutto di un italiano che usa un accesso anonimo (eheheh), comunque avevo bisogno di uno spunto, una scusa primo per farvi notare che ho messo il libro degl'ospiti, che sarei molto felice di vedere pieno di scritte, ed in secondo luogo per insultare gratuitamente Piacenza.

Saluti!

Ps: il libro degli ospiti lo troverete anche nella barra di navigazione qui a fianco

Refusnik



In israeliano corrente refusnik significa "colui che rifiuta" e per la precisione rifiuta le armi, l'arruolamento, la guerra, l'oppressione.
Rifiutarsi, di assolvere il servizio militare, in Israele significa commettere un reato, significa la galera.
Ieri sera ho assistito ad un incontro con il refusnik Omni Evron; ha, più o meno vent'anni e si è, da poco, fatto un mese di carcere (14 giorni in isolamento) per aver obiettato la leva obbligatoria e per aver inviato la sua dichiarazione di rifiuto, che trovare più avanti, alle autorità israeliane.
In alcuni tratti, del suo scritto, può suonare ingenuo oppure può anche non trovare l'assenso di tutte le persone ma il ragazzo/uomo Omni Evron poteva tranquillamente evitare di scriverlo e soprattutto di inviarlo dove l'ha inviato, poteva evitare il servizio militare trovando scorciatoie usate anche dalle nostre parti, poteva fare buon viso a cattivo gioco ed invece è andato fino in fondo, si è preso la sua responsabilità o come si dice dalle nostre parti "c'ha messo la ghigna" (per chi non ha inteso ghigna vuol dire faccia).
Vale la pena leggere le parole di Evron per ricordarci che non ci sono solo i pacifisti spot (vedi me) che si vedono solo alle manifestazioni, ma c'è chi lotta, senza far del male a nessuno, 365 giorni l'anno rifiutandosi di uccidere o farsi uccidere per gl'interessi di altri.

Dichiarazione di rifiuto
Omri Evron,
Tel Aviv 12 Ottobre 2006

"Io, Omri Evron, rifiuto di servire nell’esercito perché intendo restare fedele ai principi morali in cui credo. Il mio rifiuto di arruolarmi è un atto di protesta contro l’occupazione militare protratta del popolo palestinese, un occupazione che approfondisce e fortifica l’odio e il terrore fra i popoli. Mi oppongo alla partecipazione alla guerra crudele per il controllo dei territori occupati, una guerra condotta per proteggere le colonie israeliane e per mantenere l’ideologia della “Grande Israele”. Rifiuto di servire un’ideologia che non riconosce il diritto di tutte le nazioni all’indipendenza e alla coesistenza pacifica. Non sono preparato a contribuire in alcun modo all’oppressione sistematica di una popolazione civile e alla privazione dei suoi diritti, così come essa viene effettuata dal regime dell’apartheid e dalle truppe israeliane nei territori occupati. Sono sdegnato per l’incarcerazione di milioni di persone dietro muri e checkpoint, e per la fame che ne consegue. Mi rifiuto di arruolarmi perché non credo che la violenza sia una soluzione e che la guerra porti la pace. Mi rifiuto di servire le industrie degli armamenti, le aziende globali, gli avidi appaltatori, i predicatori di razzismo e i cinici leader la cui attività è volta all’incremento della sofferenza, e che deprivano le persone dei loro diritti umani basilari. Il mio rifiuto serva a portare l’attenzione sul fatto che non tutti sono pronti a farsi indottrinare e cooptare per cause nazionaliste e razziste. Con questo atto voglio esprimere la mia solidarietà con tutti i prigionieri per la libertà in tutto il mondo. Mi rifiuto di credere alle bugie diffuse allo scopo di indurre divisioni e antagonismi fra i lavoratori delle due parti così che essi non possano allearsi nella lotta per i loro diritti. Vorrei che il mio rifiuto sia un messaggio di pace e di solidarietà e un appello a coloro che uccidono e sono pronti a farsi uccidere per interessi che non sono i loro, a deporre le armi e a unirsi nella lotta per un mondo più giusto. Sebbene sia conscio che questo atto costituisce una violazione delle leggi israeliane, mi sento tenuto a mantenere i miei valori democratici, umanistici ed egualitari. Il governo militare di milioni di Palestinesi non è democratico. È mio dovere oppormi a qualunque legge che renda possibile privare altri dei loro diritti e della libertà, o trattarli con tale violenza da negare la loro umanità fondamentale. Rifiuto di uccidere! Rifiuto di opprimere! Rifiuto di occupare! Dichiaro la mia lealtà alla pace e rifiuto di servire la guerra e l’occupazione!" Omri Evron

P.s.: questo è il primo post della sezione Politicherie ovvero vaneggiamenti vari sulla politica attuale e discorsi politici sul mondo moderno.... una palla micidiale ma son fatto così.

lunedì 26 febbraio 2007

Pizzighettone



Ah se non ci fosse la trasferta di Pizzighettone... con quell'odore di stalla persistente nell'aria, lo stadio con la curva di ferro, la pista a bordo campo in terra battuta tipo corse dei cani e per distinti la provinciale che porta a Regona.
Ah se non ci fosse Pizzighettone... con le vecchine che ti spiano da dietro le finestre pronte e rimbrottarti se pisci per strada, con l'anziano che regola il traffico a gesti e smorfie, con il bar pizzeria di fianco allo stadio pieno di beceri ultras alticci ed oneste persone che mangiano guardando in tivvù Buona Domenica.
Ah se non ci fosse Pizzighettone... la squadra simpatia, piena di scarti della Cremonese e con l'inno tipo Sagra paesana.
La Cremo a Pizzighettone ha perso, giustamente!
L'ha fatto per insegnarci che dobbiamo smetterla di fare i signorotti che arrivano dalla città con la puzza sotto il naso, con la Volvo del papà lucida e i giubbotti e le scarpe di marca. Ci vuole più umiltà!
Ma i tifosi cittadini della Cremonese non hanno capito, sono arrivati, hanno riempito le loro pance nelle trattorie locali, hanno bevuto, hanno guardato la partita urlando e schiamazzando, qualcuno addirittura è rimasto fuori dallo stadio come a dire spocchiosamente "io in uno stadio di paese non ci entro", qualcuno magari si è anche fumato, per sfergio, una cannetta sfidando le leggi, le forze dell'ordine e la popolazione autoctona.
La cremonese ci ha provato a dare una lezione ai suoi tifosi (ma si possono ancora chiamare così?) ma dubito che l'abbiano capita visto gli impudenti insulti e gli ingrati inviti a "metterci le palle" degli stessi a fine partita.
La chiave di lettura della giornata comunque sta in un episodio: a metà del primo tempo sono comparsi nel settore distinti (ovvero la Statale che porta a Regona) dei misteriosi personaggi provenienti da una misteriosa località che hanno lasciato, sul muro che divide il campo dal settore, un misterioso messaggio che recitava misteriosamente così: "Amici di nessuno". Poi facendo gesti misteriosi sono misteriosamente scomparsi. Dopo ore ad arrovellarmi sul misterioso significato del misterioso messaggio ho capito, si riferivano ai tifosi della Cremonese, come si fa infatti ad essere amici di gente così!
Infine per dimostravi l'altezzosità, la superbia, la boria, l'arroganza, la spocchia, la tracotanza e la protervia dei tifosi cremonesi vi mostro questa foto che vale più di mille aggettivi.


sabato 24 febbraio 2007

La danza

La danza, una delle tre arti sceniche principali nell'antichità insieme al teatro e alla musica, si esprime nel movimento del corpo secondo una partitura prestabilita (coreografia) o improvvisata (nella danza libera). Spesso accompagnata dal musiche o composizioni sonore, la danza nel linguaggio e nella tradizione della danza popolare può essere chiamata anche ballo.

La danza è la prima espressione artistica del genere umano perché ha come strumento il corpo. Essa è stata (ed è) parte dei rituali, preghiera, momento di aggregazione della collettività nelle feste popolari e anche occasione di aggregazione tra persone (un esempio attuale ne è la danza nelle discoteche). In ogni caso, nel corso dei secoli questa arte è sempre stata lo specchio della società, del pensiero e dei comportamenti umani.

(Fonte wikipedia.it)

giovedì 22 febbraio 2007

Tu mangia!


Non si capisce più niente, un giorno ti dicono che una cosa fa bene un altro ti dicono che fa male, si continua a cambiare ed i menù dietetici variano di giorno in giorno, settimana in settimana, anno in anno, mentre la pancia resta uguale.

Ora anche la dieta mediterranea è stata messa in discussione, troppi carboidrati! La Polenta? Cancerogena! Il pesto? Pure!
Bisogna mangiare più verdura!(dicono i sapientoni della Tv)
Magari quella che viene coltivata di fianco alle strade dove passiamo con le macchine o quella che ha ricevuto un piccola aggiustatina genetica per far più bella figura sul bancone del supermercato?(chiedo io)

Comunque i dietologici hanno un solo monito: NO ALLE DIETE FAI DA TE (sì alle diete che vi diamo noi e sono cento euro alla cassa, grazie).

Indietro miei Prodi!


Caro Professore (di cosa non l'ho mai saputo), non so come ma sei riuscito a far peggio del tuo predecessore, certo il tempo non ti è stato amico ma nonostante tutto hai confermato tutto quanto di sbagliato era stato fatto ed c'hai aggiunto del tuo, le uniche due cose buone (liberalizzazioni e dico) verranno con buona probabilità spazzate via in un futuro che è già quasi presente.
C'è da dire che guardando la media buoneleggi/annidigoverno sei messo meglio rispetto al cavaliere che si vantava di "fare", ma nonostante ciò sei riuscito, e sembra quasi che foste già d'accordo, a preparare il ritorno in grande stile del peggior statista di tutti i tempi, il tuo predecessore appunto, che ora verrà acclamato di nuovo dalle folle che si saranno dimenticate le varie leggi sulle rogatorie internazionali, sulla depenalizzazione del falso in bilancio, sul legittimo sospetto (o legge Cirami), sulla tassa sulle successioni e sulle donazioni, il lodo Schifani, il condono fiscale, la legge Mammì (tre Tv a B.), la legge Gasparri e il decreto salva Rete 4, la legge Pecorella, il decreto salva calcio, la legge salva Previti, la riforma della legge elettorale che ci ha tolto la possibilità di scegliere le persone.
Io non mi sono dimenticato di queste cose e non dimenticherò quello che hai fatto, o non hai fatto, tu ed è per questo che chiederò ai miei famigliari, a miei amici ed in generale a chi mi vuole bene di spararmi se mi vedranno nei pressi dei seggi elettorali il giorno delle prossime elezioni vicine o lontane.
Pedalare caro Prodi, pedalare!

mercoledì 21 febbraio 2007

Berlusconi shock: "i comunisti si fanno le seghe"


Dopo aver dichiarato che chi vota a sinistra, ovvero i comunisti, sono dei coglioni e che i finocchi sono tutti comunisti, Silvio Berlusconi, il Cavaliere, sferra un altro attacco allo schieramento postbolscevico.
In un pallido pomeriggio di Febbraio, ad una convention di Forza Italia, il Cavaliere, sua Santità Silvio Berlusconi, di fronte ad una folla festante che sventola mille bandiere colorate che i sindacati ci muoiono di invidia, nel vivo del suo discorso dopo una pausa teatrale tuona un'accusa destinata a rimbombare lungo lo stivale italico come una bestemmia in chiesa:"...e io vi dico che i comunisti si fanno le seghe!".
La folla ammutolisce, barcolla per un solo attimo, poi un applauso, due ed in pochi nanosecondi è il delirio: risate a crepalpelle, inni e battimani ritmati mentre il Cavaliere sorride sereno ed allarga le braccia come a voler abbracciare il suo popolo festante.
La convention finisce ed il cavaliere se ne va tra due ali di giornalisti che si accalcano, saltellano, grufolano e domandano indemoniati cosa volesse comunicare con quella frase ed il cavaliere senza fermarsi da una mezza smentita:"Volevo solo dire che io con la sinistra non mi ci faccio nemmeno le seghe" e ride.
In serata il portavoce del leader di Forza Italia dichiara:"il Cavaliere ha usato una sottile metafora per dichiarare il suo dissenso per la politica del Governo di sinistra".
Il mondo politico reagisce.
Dalla sua coalizione il Cavaliere riceve l'appoggio di Bondi che dichiara:"Io mi facevo le seghe ma da quando ho incontrato Berlusconi non lo faccio più"; Calderoli invece pone l'accento sul fatto che i Mussulmani si masturbano brandendo l'uccello in modo diverso dalle nostre tradizioni; Casini prende le distanze e dichiara sì di essere illibato ma di rispettare i metodi di eiaculazione altrui; Fini distaccato dice:"Non ne ho mai avuto bisogno, ma non me ne vanto"; infine Mastella ammette di toccarsi ancora adesso qualche volta.
Pioggia di critiche invece dal centrosinistra, il capo del governo Prodi se ne tira fuori:"Non so di cosa stesse parlando, andiamo avanti"; il ministro degl'esteri D'Alema dichiara che "La masturbazione è una pratica che accomuna tutti"; il segretario dei DS Fassino chiede rispetto per gl'onanisti; Cento dei Comunisti Italiani dice:"Se essere comunista vuol dire essere segaioli, ebbene mi faccio le seghe"; Il ministro per l'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, dei verdi, dichiara spavaldo di essersi fatta una pippa nei bagni di Montecitorio e di essersi pulito nelle tendine per sfregio alla Borghesia; Capezzone vuole che siano riconosciuti i diritti agli spermatozoi dispersi a causa della masturbazione.
I sindacati annuncia mast... pardon manifestazioni di Piazza, Vespa è pronto per una trasmissione a tema, Mentana annuncia un ospite d'eccezione a Matrix: Rocco Siffredi.
Gli Italiani si dividono tra chi chiacchera al bar e chi se ne frega, tra chi tromba e chi si sega.

martedì 20 febbraio 2007

Liberalizzazioni


Vi racconto una storia.
Una signora, che chiamerò la sig.ra Pina, qualche giorno fa è entrata in una banca, la sua banca che chiamerò la Banca Bassotti, per chiudere il suo conto convinta di poterlo fare senza spese alla luce del Decreto Bersani. Mentre espletava la pratica la sig.ra Pina scopre che la Banca Bassotti gli sta addebitando le spese di estinzione, contrariata chiede al funzionario il perché visto che è stata appena varata una legge che dice il contrario.
Il funzionario si alza, va dal Direttore della Banca Bassotti, si consulta, torna e dice: "il decreto non ci è ancora arrivato".
La sig.ra Pina con remissione mette mano, virtualmente, al portafoglio e si fa derubare senza colpo ferire.

Con un po' più di diligenza ed informazione la sig.ra Pina avrebbe evitato di farsi abbindolare, dal canto suo la Banca Bassotti, senza scomporsi più di tanto e senza preoccuparsi nemmeno di infilarsi la mascherina nera, non ha esitato a rubare pochi denari dalla tasche di una cittadina (magari onesta).
Voglio evitare di usare le solite frasi "sono cose che succedono solo in Italia","malcostume tipico italiano","le solite leggi pulcinella" etc etc etc, ma è sbalorditivo come le banche, approfittando dell'ignoranza altrui, si prendano gioco dei consumatori ed infilino le mani nelle loro tasche per raccattare gl'ultimi spiccioli rimasti.
Dato che per il momento di rivoluzione non se ne parla nemmeno in Italia e non potendo quindi suggerire di bruciare le rispettive Banche (e tutti gli enti a delinquere, l'elenco è troppo lungo sapete bene di cosa/chi sto parlando) dopo aver ripreso i nostri soldi, di carta sia chiaro, mi preme darvi tre consigli: INFORMATEVI, INFORMATEVI, INFORMATEVI.
La chiusura del conto presso una qualsiasi banca è GRATUITA PER LEGGE e va pretesa.
Ma non solo, e qui sta il senso del post, è importante ricordare che oltre alle banche ci sono altri settori "liberalizzati" ed altri furbi pronti a farsi beffe di noi, ed una volta derubati degli spiccioli è perfettamente inutile, ed a volte controproducente, cercare di recuperarli facendo valere i propri diritti secondo le canoniche vie legali, serve quindi una prevenzione che parte dalla nostra conoscenza e dalla capacità/volontà di non farsi mettere i piedi in testa.

La storia della sig.ra Pina sia di monito.

P.s.: Prego che un funzionario della Banca mi dica: "il decreto non ci è ancora arrivato" per potergli rispondere "Cazzi vostri, andate a leggervelo!".... dopodichè mi trasformo in Hulk come Pozzetto ne "La casa stregata"

lunedì 19 febbraio 2007

Maaäet


Il 2006 ha lasciato non pochi spunti musicali degni di nota, menzione di merito: per i lisergici Liars con l'album "Drum's not dead", per il folk dei Clogs con "Lantern" e dei Current 93 con "Black Ships in the sky"; per i Tv on the radio ed il loro eclettico "Return To Cookie Mountain"; per i Beirut e le atmosfere dell'est di "Gulag Orchestra" (bellissima la canzone "Postacards from Italy") ; per gli italiani Spiritual Front con "Armagedon gigolo", senza dimenticare uno strano quanto importante ed innovativo album, di Vinicio Capossela, "Ovunque Proteggi" che si stacca, in parte, dai suoi precedenti lavori.
Ma un disco che mi ha lasciato veramente entusiasta è "Maaäet" (Madre terra) dei finnici Theni.
Melodie tenebrose, ricamate da un trio di polistrumentisti fillandesi, accompagnano strofe, rigorosamente in lingua madre, che evocano la desolante bellezza dei paesaggi nordici.
Ipnotizzante è il termine corretto per definire l'incedere lento e sinuoso della musica che avvolge tutto di un'aurea cupa.
Il disco non è sicuramente adatto per una gogliardica festa in mutande, va ascoltato nel silenzio della propria camera o durante un viaggio in macchina attorniati da paesaggi montani desolati ed innevati e trasporta in un percorso introspettivo dalle emozioni forti, per chi le sa ascoltare.
Non semplice ma vibrante.

sabato 17 febbraio 2007

Creative Commons



Nei miei link potete notare che ho inserito sin da subito siti come Wikipedia, Open Office, Open DNS, ora ho aggiunto Creative Commons e più avanti ne metterò altri sponsorizzando gratuitamente tutti coloro che credono e professano la filosofia dell'apertura creativa e della condivisione di idee.

Fino ad oggi infatti siamo rimasti ostaggio del lucro obbligatorio, dell'egoismo ignorante, senza saper vedere più in là del nostro naso, persi nella continua ricerca del profitto e nella difesa della proprietà ci siamo insabbiati, abbiamo rallentato lo sviluppo e la creatività.
Internet ci sta salvando, proponendo modelli alternativi ed un modo di pensare diverso.
Per chiarire subito le cose, non sto esaltando le "qualità" del file sharing ovvero la possibilità di scaricare e condividere qualunque tipo di materiale (musicale, visivo etc) magari coperto dal buon vecchio diritto d'autore tanto meno il comunismo o la distruzione della proprietà, bensì sto perorando la "filosofia free" che nacque quando tale Richard Stallman (vedi foto...sembra lo yeti), nel 1985 a seguito dell'introduzione del software proprietario (perché è bene saperlo, il software nasce libero) non potendo più accedere al sorgente del nuovo driver di una stampante Xerox per implementarvi una funzionalità gradita in passato, s'incazzo talmente poco, così narra la leggenda, che si licenziò per poi fondare la la Free Software Foundation (FSF) una organizzazione senza fini di lucro per lo sviluppo e la distribuzione di software libero.
Dal software la filosofia free (o open source) si è allargata ed ha contagiato i diversi ambienti della creatività e dell'ingegno ed ora la diffusione volontaria da parte degli autori di contenuti gratuiti e liberi, con la possibilità di implementarli e aggiornali, è una realtà viva e prolifica, alla faccia delle mummie e dei dinosauri che cercano ancora di imbrigliarci.
Ecco quindi che sono nati progetti, per esperti informatici ma di cui possiamo godere tutti, come Linus e Open Office o progetti, a cui può partecipare chiunque , come Wikipedia (ora esiste anche una versione dedicata alla poesia) e vengono promossi diritti d'autore aperti, a cui è sottoposto anche questo blog, e di cui vi propongo una breve descrizione tratta dal sito Creative Commons Italia: "Le Creative Commons Public Licenses (CCPL) sono delle licenze di diritto d'autore che si basano sul principio de "alcuni diritti riservati".


Le CCPL, infatti, rendono semplice, per il titolare dei diritti d'autore, segnalare in maniera chiara che la riproduzione, diffusione e circolazione della propria opera è esplicitamente permessa.

Il funzionamento delle CCPL è reso possibile dal fatto che la legge italiana sul diritto d'autore - così come, in generale, le corrispondenti normative nazionali e internazionali - riconosce al creatore di un'opera dell'ingegno una serie di diritti; allo stesso tempo, la legge permette al titolare di tali diritti di disporne."

Il concetto è: se io ed un mio amico abbiamo una moneta e le uniamo avremo due monete, se invece io ed un mio amico abbiamo due idee e le uniamo non avremo due idee, m'un idea più grande. Il comunismo ha fallito perchè non è la comunione dei beni che fa grande una comunità o, per esteso, una società ma l'unione delle idee senza vincolo alcuno.

Utilizziamo quindi software liberi e le risorse libere (come Wikipedia), foss'anche per il solo fatto che sono gratis, aiutiamo la loro diffusione, e se abbiamo qualche conoscenza o capacità mettiamola a disposizione di tutti, milioni di persone l'hanno già fatto, senza aspettarsi niente dagl'altri.

Lunga vita ai diritti liberi.

Commenti liberi




Da oggi, se non si esagera, lascio i commenti liberi ovvero se qualcuno vuole dire la sua, su un qualsiasi argomento, può farlo senza doversi registrare a Google.

Così Marzolì puoi scagliarti pubblicamente contro di me perchè uso parole inglesi.

venerdì 16 febbraio 2007

Prima settimana di campari e nebbia



Mi fa piacere poter dire che nella prima settimana di vita di questo blog ho ricevuto complimenti ed inviti a continuare, le 151 (tolta una tara di almeno 20/30 mie) visite che vedo in questo momento sono meno di quelle che riceve Google in 5 minuti e molto meno di quelle che riceve Casalingue.org in 2 minuti ma non nascondo che mi inorgoliscono comunque un pochettino.

Proseguirò quindi nella mia "opera" continuando a raccontare pensieri, parole e azioni mie e di chi mi sta intorno.

Avanti.

Ps: ho aggiunto nei link una radio jazz di berlino, passano ottima musica, se volete ascoltarla una volta arrivati sulla pagina principale dovete solo clikkare sull'icona di Windows Media Player

giovedì 15 febbraio 2007

Seppia




La prima galleria è un esperimento, volevo vedere un pò come veniva.
Piano piano metterò tutte le foto che ho fatto e che farò, se qualcuno ha qualcosa in contrario gli basta mandarmi una mail che cancellerò tutte le foto on line dove appare.
La galleria più bella, per me, rimarrà sempre visibile sul sidebar di destra; tutte le altre gallerie saranno presenti nella sezione foto (ma toh!) di cui fa parte anche questo post (ma toh!!) e saranno disponibili sia su filckr che su Picasa album...

Ecco quindi la prima galleria, che ho chiamato Seppia (così... perchè mi andava) potete vederla su flickr oppure su Picasa e per il momento la trovate anche sul sidebar. Quanto ripetizioni... passo e chiudo.

mercoledì 14 febbraio 2007

Rock Bottom


Inauguro la sezione "Musica per chi ha orecchie" descrivendo un album tanto bello ed importante per la musica Rock quanto sconosciuto ai più: Rock Bottom di Robert Wyatt.

Questo album, frutto dell'ingegno del piccolo grande musicitsta di Canterbury non è solo una pietra migliare nella storia della musica, una perla di rara bellezza, ma anche uno degl'album più influenti di tutti i tempi, con uno stuolo di partecipazioni eccelenti quali Hopper e Richard Sinclair al basso, Gary Windo al clarinetto, Mongezi Feza alla tromba, Mike Oldfield alla chitarra, Fred Frith alla viola, Ivor Cutler alla concertina e Nick Mason (Pink Floid) produttore.

Una curiosità Robert Wyatt, nell'inverno del 1972, cade da una finestra dal quartopiano di un palazzo finendo sulla sedia a rotelle, un anno dopo comincerà a comporre la musica di cui stiamo parlando che vedrà la luce, discograficamente, nel 1974. Alcuni critici affermano che l'opera, senza questo dramma, non avrebbe avuto la stessa potenza lirica.

L'album si presta all'immaginazione come una discesa negli abissi marini, si inizia con una suite lenta, Sea song, dal finale psichedelico (a me tanto caro) che ci porta sul fondo del mare disegnato con le note da Wyatt, un mare di cui non si ha paura ma che ci culla con la sua suadente malinconia.
Si passa poi a A Last straw che inizia jazz ma poi scende sui canoni della canzone rock progressive che fece fare tanta strada ai Genesis, bellissimo il pezzo con Wyatt che canta strozzando la voce sulla bocca, alla maniera degli indiani d'america, riuscendo a rendere un'armonia... senza parole.
Squillo di trombe psichedelico per Little Red Riding Hood Hit the Road che sprofonda in un lirismo allucinato che non perde il filo conduttore dell'album.
Continuiamo la discesa verso il fondo dell'oceano Wyattiano quando la chiatarra in primo piano di Alifib ed in sottofondo un respiro, vi giuro un respiro (ascoltatelo), che fa da basso con un tappeto di tastiere in lontananza, ci fa posare morbidamente sul fondo.
Cambia l'atmosfera e si passa all'angoscia di Alfie con fiati nevrastenici che impazzano su un pianoforte marziale.
Alla fine ritroviamo il reprise diLittle Red Robin Hood Hit the Road con finale, da lacrime, di Wyatt che recita su archi una nenia.

Mentre sta finendo il disco rimango sempre in bilico se riturfarmi negli abissi riascoltando tutto dall'inizio o spegnere tutto e riemergere in superfice non senza un velo di malinconia.

martedì 13 febbraio 2007

Abolizione costi di ricarica


oggi 13 Febbraio scadono i termini per poter bloccare il decreto che ha abolito i costi di ricarica, è nell'aria da un pò, infatti, una possibile moratoria che farebbe slittare in avanti, di quanto per ora non si sa, il termine del 3 Marzo entro il quale i quattro operatori di telefonia mobile avrebbero dovuto adeguarsi. Tutte le associazioni dei consumatori si indignano, scalciano e gridano allo scandalo e non hanno tutti i torti, ma prima di conoscere che fine farà l'agognata abolizione voglio fare un passo indietro.
I costi di ricarica sono stati oggetto di una rivoluzionaria campagna partita un anno fa, alla quale sulle ali dell'entusiasmo ho aderito anch'io, e che, sviluppatasi interamente in internet, ha avuto la capacità, più di 800 mila firme virtuali, di smuovere l'Unione Europea che ha imposto delle indagini alle nostre Autorità Garanti poi sfociate nel predetto Decreto.
La novità dello strumento utilizzato e la capacità di raccogliere un così largo consenso ha fatto però perdere di vista il centro del problema ed il tutto si è risolto in maniera un pò forcaiola. Mi spiego: se i costi di ricarica, l'odioso balzello solitamente di 5 euro, sono una particolarità tutta italiana la soluzione a questo problema lo è altrettanto, se infatti in Europa non esistono tali costi è altrettanto vero che niente viene imposto dagl'altri Stati per regolare le offerte dei loro operatori.
Il mercato della telefonia mobile dovrebbe essere un mercato libero dove i costi dei servizi sono regolati dai soggetti e dal comportamento dei consumatori, purtroppo così non è. Per capire meglio faccio un esempio: anni fa all'interno del mercato italiano di telefonia mobile si inserì un operatore che si presentò con un offerta che prevedeva tariffe senza scatto alla risposta e ricariche senza costi. Bene l'operatore acquisì quote di mercato ma non in maniera così massiccia da imporre agli operatori già presenti un adeguamento delle loro offerte, gli italiani in quel periodo votarono, con il loro portafoglio, e decisero che i costi di ricarica e lo scatto alla risposta erano accettabili, fu così che il nuovo operatore si adeguò alle offerte già esistenti ed introdusse quel che ora gli stiamo imponendo di togliere.
Da questo punto di vista l'abolizione dei costi di ricarica mostra quanto poco attenti siano gli italiani, poco inclini a scegliere consapevolmente guidando il mercato invece che farsi guidare, salvo poi, in preda a stati d'animo momentanei, insorgere, pestare i piedi, imbracciare il forcone.
Con queste premesse questa bendetta abolizione è perfettamente inutile, è una soluzione posticcia presa solo per dare la carota all'asino, gli esperti di marketing sapranno come addebitarci quei soldi tra le pieghe delle offerte consci che siamo dei consumatori emotivi.
Vogliamo vedere veramente scendere i costi della telefonia mobile, chiediamo a gran voce l'introduzione rapida degli operatori (virtuali) alternativi alle quattro sorelle Tim, Vodafone, Wind e Tre con una liberalizzazione vera, non come quella della Telefonia Fissa, ed incominciamo ad informarci sulle offerte e sui servizi consumando consapevolmente senza essere guidati dallo stato d'animo, il nostro vero problema.

domenica 11 febbraio 2007

Busto Arsizio

Inauguro la sezione "Una gita a..." dove inserirò la cronaca delle trasferte a seguito della Cremonese.
Per evitare problemi assegnerò sempre nomi di finzione a tutti i miei COMPAGNI di viaggio.

Come si può capire dal titolo la Cremo fa visita alla Pro Patria nella prima partita dopo i fatti di Catania.
La mia giornata "overdose di calcio", però, parte alle ore 10 sul campo del Maristella a Cremona dove arbitro la partita di giovanissimi regionale Sported Maris - Castellana (per la cronaca 1 a 0 per gl'ospiti con strascichi polemici fino in tarda serata), incontro che risulterà essere il più bello, a livello di gioco, della giornata.
Finita la partita mattutina doccia, saluti e ritorno a casa, rapido cambio di vestiti, preparazione dei panini per il bivacco e via riparto di nuovo, alle ore 12 e 30, da una Cremona col (finto) blocco del traffico con Rollo, Nero e Tantisoldi (i famosi nomi finti…).
Vi risparmio le mega cagate dette durante il viaggio "paura e delirio" tranne quella di Tantisoldi che cerca di spiegarci il presunto potere ULTRAinquinante delle macchine Euro4, colpevoli di emettere una sostanza nell'aria "mille volte più nociva di altre solo che ce n'è di meno nell'aria e quindi nessuno se ne accorge"... edificante teoria, spiegata un poco a spanne, apparsa su un giornale per agricoli dal probabile nome "Io e il Trattore", liquidata come leggenda metropolitana.
Arriviamo dopo qualche birretta e altro a Busto, non senza aver sbagliato strada due o tre volte con relative saracche, ed entriamo allo "Speroni" con il solito ritardo, mentre la Cremo è già sotto di un gol su rigore, dicono, dubbio.
Vengo perquisito minuziosamente, memorabile la faccia del poliziotto quando mi trova il cellulare in tasca, dapprima sembra che abbia trovato una bomba, lo tasta, lo gira con sospetto poi senza tirarlo fuori (il cellulare) dalla tasca fa una faccia come dire: "tutto ok!". Se dovete portare una bomba allo stadio fatela a forma di cellulare.
L'interno del settore ospiti è abbastanza desolante, come lo è anche tutto lo stadio e la partita, si contano 49 dei nostri compresi "il Pannocchia", vero idolo della giornata, e sua sorella, vera cozza della giornata.
Lo stadio è paurosamente silenzioso, si sentono le voci dei giocatori, ed i commenti ad alta voce dei tifosi, addirittura assisto ad un scambio di insulti “uno contro uno” tra un tifoso della Pro Patria in tribuna dall'altra parte del campo ed uno nel nostro settore.
La partita rispecchia lo "spettacolo" sugli spalti, o viceversa, e si trascina stancamente con pochi sussulti sino al pareggio, meritato, dei grigiorossi che stavano provando a sembrare una squadra di calcio. Dopo di che la Cremo si spegne e busca così subito un'altra peretta, ancora su rigore, a mio modo di vedere, sacrosanto (2 a 1). Da qui in poi, sin al pareggio nei minuti finali, è la fiera degli errori/orrori degli attaccanti della Pro Patria: due volte smarcati dai nostri difensori, sottolineo nostri, davanti a Bianchi prima sparano la palla contro Giorgio (Bianchi non Barbieri) poi prendono il palo, poi due volte a porta vuota prendono prima una traversa successivamente un raccatapalle, non sapevo se ridere o piangere.
Nella ripresa si vede in campo Taddei che da bravo calciatore qual'è cerca di movimentare la partita e con una bella girata d'esterno prende anche lui la traversa, dopo di che la partita si trascina stancamente fino al pareggio, immeritato ma chissenfrega, negl'ultimi minuti.
Al liberatorio fischio finale (la foto è indicativa dello stato d'animo) ce ne torniamo a casa, con la polizia che scorta fino all'entrata dell'autostrada i 49 temibilissimi tifosi della Cremo presenti, con la splendida gag di una Panda azzurrina che ignara di tutto si inserisce tra la macchina di testa della Polizia e la prima auto dei cremonesi mandando nel pallone le forze dell'ordine.
Il viaggio di ritorno si srotola senza problemi, tranne due minuti di allegria all’autogrill quando una Gang di giovanotti dal cavallo basso ci addita come nazi… va bè a vedere Nero e Tantisoldi ci può stare… ma a Rollo e soprattutto me nazi? A me che so comunista così, CO MU NI STA COSI’!!! Il tutto si risolve in niente e rientriamo a Cremona.

La giornata finisce al Caolila a mangiare la meritata cena, personaggio centrale delle discussioni della serata: Ferruccio Gard ex commentatore di 90° ora pittore, scrittore e intellettuale… me pensa te.

In seconda serata si aggrega Fix che mi racconta come qualcuno si sia lamentato del mio operato al mattino sul campo del Maristella, ma non solo: sono stato accusato di aver arbitrato a favore degl’ospiti mantovani… una partita di giovanissimi…
A questo punto visto che sono stato scoperto, confesso: mi sono venduto per due piatti di tortelli di zucca, un po’ di mostarda di mele e una bella fetta di sbrisolona il tutto accompagnato da uno schietto Lambruscone. Ci vuole poco per corrompermi, chi vuole comprarsi la mia prossima partita mi mandi un mail con ben in chiaro: indirizzo del ristorante, menù e carta dei vini; per evitare spiacevoli malintesi pranzo o cena andranno offerti prima della partita.
Fix si riscatta con un colpo di teatro che mi lascia a bocca aperta, mi dà il numero di telefono di nientepopòdimenoche Alviero Chiorri, detto il Magico, musa ispiratrice del nostro disgraziato Club di tifosi della Cremonese (disgraziato per il periodo che sta vivendo la nostra beneamata, sia chiaro), passato lo stupore mi chiedo come abbia fatto, ebbene, amici cari, pare che l’Alviero, passando per Cremona, sia venuto a conoscenza delle nostre iniziative, così ha lasciato il suo numero per conoscerci. Si organizzerà cena.
Verso le 11 e 30 ho un crollo verticale, lascio la compagnia ancora a tavola e dieci minuti dopo metto il piede in casa e verso mezzanotte la testa sul cuscino, l’ultima immagine prima di dormire è, non so perché tra tutti proprio lui, Ferruccio Gard che mi da la buonanotte.

venerdì 9 febbraio 2007

giovedì 8 febbraio 2007

Da dove cominciare...


... bè cominciamo dal perchè!
Il perchè ho aperto un blog non c'è, o meglio era un pò di tempo che volevo mettere in rete un pò di affari, idee, cavolate, racconti miei e questo mi sembra il metodo più rapido, ma un perchè singolo, preciso, chiaro... non esiste.
Esiste piuttosto un pò di sano egocentrismo misto a esibizionismo misto a qualche campari di troppo il tutto confuso nella nebbia della bassa padana, direi che può bastare.

Se non basta, amen.

Due parole sul titolo le voglio poi spendere: è un richiamo chiaro a due elementi persistenti nella mia vita e soprattutto caratteristici delle mia amata città, Cremona.
Dire così può sembrare riduttivo, in realtà è poetico ed i due elementi sono imprescindibili se sei nato a Cremona e ti senti cremonese: schietto, diretto, un pò paesanotto, beone, litigioso e cordiale al tempo stesso, sempre pronto per una cena, una bevuta, una nistola ed una partita a briscola.
Vorrei far notare poi un particolare cromatico, il campari è rosso e la nebbia è grigia, guarda caso i colori che ha una sola squadra al mondo: la Cremonese.

Questi è il primo passo, da domani ne farò altri.