martedì 13 febbraio 2007

Abolizione costi di ricarica


oggi 13 Febbraio scadono i termini per poter bloccare il decreto che ha abolito i costi di ricarica, è nell'aria da un pò, infatti, una possibile moratoria che farebbe slittare in avanti, di quanto per ora non si sa, il termine del 3 Marzo entro il quale i quattro operatori di telefonia mobile avrebbero dovuto adeguarsi. Tutte le associazioni dei consumatori si indignano, scalciano e gridano allo scandalo e non hanno tutti i torti, ma prima di conoscere che fine farà l'agognata abolizione voglio fare un passo indietro.
I costi di ricarica sono stati oggetto di una rivoluzionaria campagna partita un anno fa, alla quale sulle ali dell'entusiasmo ho aderito anch'io, e che, sviluppatasi interamente in internet, ha avuto la capacità, più di 800 mila firme virtuali, di smuovere l'Unione Europea che ha imposto delle indagini alle nostre Autorità Garanti poi sfociate nel predetto Decreto.
La novità dello strumento utilizzato e la capacità di raccogliere un così largo consenso ha fatto però perdere di vista il centro del problema ed il tutto si è risolto in maniera un pò forcaiola. Mi spiego: se i costi di ricarica, l'odioso balzello solitamente di 5 euro, sono una particolarità tutta italiana la soluzione a questo problema lo è altrettanto, se infatti in Europa non esistono tali costi è altrettanto vero che niente viene imposto dagl'altri Stati per regolare le offerte dei loro operatori.
Il mercato della telefonia mobile dovrebbe essere un mercato libero dove i costi dei servizi sono regolati dai soggetti e dal comportamento dei consumatori, purtroppo così non è. Per capire meglio faccio un esempio: anni fa all'interno del mercato italiano di telefonia mobile si inserì un operatore che si presentò con un offerta che prevedeva tariffe senza scatto alla risposta e ricariche senza costi. Bene l'operatore acquisì quote di mercato ma non in maniera così massiccia da imporre agli operatori già presenti un adeguamento delle loro offerte, gli italiani in quel periodo votarono, con il loro portafoglio, e decisero che i costi di ricarica e lo scatto alla risposta erano accettabili, fu così che il nuovo operatore si adeguò alle offerte già esistenti ed introdusse quel che ora gli stiamo imponendo di togliere.
Da questo punto di vista l'abolizione dei costi di ricarica mostra quanto poco attenti siano gli italiani, poco inclini a scegliere consapevolmente guidando il mercato invece che farsi guidare, salvo poi, in preda a stati d'animo momentanei, insorgere, pestare i piedi, imbracciare il forcone.
Con queste premesse questa bendetta abolizione è perfettamente inutile, è una soluzione posticcia presa solo per dare la carota all'asino, gli esperti di marketing sapranno come addebitarci quei soldi tra le pieghe delle offerte consci che siamo dei consumatori emotivi.
Vogliamo vedere veramente scendere i costi della telefonia mobile, chiediamo a gran voce l'introduzione rapida degli operatori (virtuali) alternativi alle quattro sorelle Tim, Vodafone, Wind e Tre con una liberalizzazione vera, non come quella della Telefonia Fissa, ed incominciamo ad informarci sulle offerte e sui servizi consumando consapevolmente senza essere guidati dallo stato d'animo, il nostro vero problema.

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