lunedì 19 febbraio 2007

Maaäet


Il 2006 ha lasciato non pochi spunti musicali degni di nota, menzione di merito: per i lisergici Liars con l'album "Drum's not dead", per il folk dei Clogs con "Lantern" e dei Current 93 con "Black Ships in the sky"; per i Tv on the radio ed il loro eclettico "Return To Cookie Mountain"; per i Beirut e le atmosfere dell'est di "Gulag Orchestra" (bellissima la canzone "Postacards from Italy") ; per gli italiani Spiritual Front con "Armagedon gigolo", senza dimenticare uno strano quanto importante ed innovativo album, di Vinicio Capossela, "Ovunque Proteggi" che si stacca, in parte, dai suoi precedenti lavori.
Ma un disco che mi ha lasciato veramente entusiasta è "Maaäet" (Madre terra) dei finnici Theni.
Melodie tenebrose, ricamate da un trio di polistrumentisti fillandesi, accompagnano strofe, rigorosamente in lingua madre, che evocano la desolante bellezza dei paesaggi nordici.
Ipnotizzante è il termine corretto per definire l'incedere lento e sinuoso della musica che avvolge tutto di un'aurea cupa.
Il disco non è sicuramente adatto per una gogliardica festa in mutande, va ascoltato nel silenzio della propria camera o durante un viaggio in macchina attorniati da paesaggi montani desolati ed innevati e trasporta in un percorso introspettivo dalle emozioni forti, per chi le sa ascoltare.
Non semplice ma vibrante.

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