martedì 30 ottobre 2007
Guido Nicheli in arte "il Zampetti"
E' un post triste questo, tristissimo.
E' morto Guido Nicheli da tutti conosciuto come il Zampetti.
La sua maschera del cumenda milanese rimarrà negli annali della televisione.
A mio giudizio le sue battute migliori sono:"lascia stare la Sharon, animale" e "Uè radici" riferito al suo domestico di colore.
Cliccando qui potrete leggere la sua scheda sul wiki.
Che tristezza.
giovedì 25 ottobre 2007
Se no non lo chiamavo Campari & Nebbia
Segnalo questa simpatica iniziativa in tema con questo Blog... ah le belle abitudini cremonesi.
Per tenerci allenati, in previsione dell’ufficiale camparata che si tiene a giugno, il cavalier Egidio Campari ha deciso di inventare questa simpatica iniziativa: ogni campari che berrete vi verrà consegnato un tappo questo tappo dovrà essere consegnato all’omino Campari (che sarà presente all’iniziativa) che in cambio vi darà una freccetta se farete centro nel bersaglio vi verrà regalata una maglietta (questa ovviamente è una maglia a caso...) A questo punto vi chiederete: DOVE?! Al bar di Ale a Cremona in P.zza Stradivari (dove si è svolta la camparata a giugno) QUANDO?! Domenica 28 Ottobre dalle 18.00 alle 19.30 PERCHE’? Ovviamente perchè cosa c’è di più bello se non bere dei Campari in compagnia!? COME? Càt, cun li man, interdèt! CHI? I soliti soci e chiunque vorrà aggiungersi...
Ecco un filmato shock della scorsa camparata
Per tenerci allenati, in previsione dell’ufficiale camparata che si tiene a giugno, il cavalier Egidio Campari ha deciso di inventare questa simpatica iniziativa: ogni campari che berrete vi verrà consegnato un tappo questo tappo dovrà essere consegnato all’omino Campari (che sarà presente all’iniziativa) che in cambio vi darà una freccetta se farete centro nel bersaglio vi verrà regalata una maglietta (questa ovviamente è una maglia a caso...) A questo punto vi chiederete: DOVE?! Al bar di Ale a Cremona in P.zza Stradivari (dove si è svolta la camparata a giugno) QUANDO?! Domenica 28 Ottobre dalle 18.00 alle 19.30 PERCHE’? Ovviamente perchè cosa c’è di più bello se non bere dei Campari in compagnia!? COME? Càt, cun li man, interdèt! CHI? I soliti soci e chiunque vorrà aggiungersi...
Ecco un filmato shock della scorsa camparata
martedì 23 ottobre 2007
Legnano
Vittoria al cardiopalma a Legnano, finalmente la Cremo gioca come si deve e nonostante Zauli vada a zero all'ora e Ciccio si beva gol già fatti ci siamo portati a casa tre punti che fanno morale.
La trasferta, annunciata come allegra andante, scorre via liscia a parte i soliti insulti favoriti dalla ringhiera divisoria, momenti di entusiasmo smisurato al gol al minuto 88.
Il ritorno ha visto un bivacco fuori programma in quel di Settimo Milanese con l'ostedellamaora che prima ha litigato con un distributore di sigarette per un pacchetto che non è riuscito a prendere poi ha segnato il territorio alla meniera delle bestie.
Foto.
La trasferta, annunciata come allegra andante, scorre via liscia a parte i soliti insulti favoriti dalla ringhiera divisoria, momenti di entusiasmo smisurato al gol al minuto 88.
Il ritorno ha visto un bivacco fuori programma in quel di Settimo Milanese con l'ostedellamaora che prima ha litigato con un distributore di sigarette per un pacchetto che non è riuscito a prendere poi ha segnato il territorio alla meniera delle bestie.
Foto.
Legnano Cremonese 21-10-07 |
venerdì 19 ottobre 2007
Clemente Mastella il politico
Volevo evitarlo ma nelle Biografie Spicce non posso non mettere il personaggio del momento Clemente Mastella.
Clemente Mastella - nome completo Mario Clemente Mastella nasce a Ceppalonii 5 febbraio 1947 e di professione fa il politico italiano.
Laureato in Lettere e Filosofia, è giornalista. La sua carriera come giornalista e i suoi esordi nella vita politica sono stati ampiamenti descritti da lui stesso in varie interviste, citate ad es. nel recente libro "La casta" del giornalista Gian Antonio Stella, dove si legge come l'assunzione alla Rai di Mastella sarebbe stata agevolata da una raccomandazione del potentissimo democristiano Ciriaco De Mita, tanto che ne seguirono ben 3 giorni di sciopero della redazione locale. In vista delle elezioni politiche del 1976, come racconta lui stesso, nelle pause pranzo dei dipendenti della Rai, chiedeva "ai centralinisti di telefonare nei comuni del mio collegio elettorale. Mi facevo introdurre come direttore della Rai e segnalavo questo nostro bravo giovane da votare: Clemente Mastella. Funzionò". Mastella fu quindi eletto deputato, nelle fila della Democrazia Cristiana. Dopo un lungo trascorso politico nella Democrazia Cristiana, fonda nel 1994 il CCD di cui è presidente, condividendone la leadership con Pier Ferdinando Casini.
Dopo la vittoria del Polo delle Libertà alle elezioni del 1994, diventa ministro del Lavoro nel Governo Berlusconi I.
Nel febbraio 1998 è protagonista di una scissione interna al CCD, raccogliendo l'appello dell'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga di costituire una nuova formazione politica di centro, alternativa alle due coalizioni.
Mastella fonda così i CDR, Cristiano Democratici per la Repubblica, che si uniscono al CDU nella formazione di gruppi parlamentari unitari.
Nel giugno successivo i CDR confluiscono con altre formazioni nel progetto politico dell'UDR, Unione Democratica per la Repubblica, di cui Mastella diventa segretario nazionale.
Dopo la breve esperienza (la storia dell'UDR termina dopo appena un anno), nel 1999 fonda l'UDEUR, Unione Democratici per l'Europa, partito politico spiccatamente di centro.
È deputato alla Camera ininterrottamente dal 1976, riconfermato per otto legislature consecutive.
l'11 Luglio del 2001 fu testimone delle nozze di Francesco Campanella ex-presidente del consiglio comunale di Villabate e condannato per mafia e tutt'ora in carcere, tra le altre cose per aver prodotto documenti fasulli con i quali Bernardo Provenzano si è recato all'estero per curarsi. Alle stesse nozze fu testimone anche il presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Alle elezioni politiche del 2001 è stato eletto con il sistema proporzionale nella seconda circoscrizione della Campania.
Ad inizio dei lavori parlamentari della legislatura, è stato nominato vicepresidente della Camera. Nel novembre del 2006, partecipa ad Anno Zero, trasmissione televisiva condotta da Michele Santoro. Dopo un acceso dibattito con il presentatore, decide di abbandonare lo studio, tacciando Santoro di uso improprio della televisione pubblica. Successivamente, ha deciso di intraprendere un' azione legale contro Raidue.
A seguito dell'organizzazione delle consultazioni primarie per scegliere il candidato premier dell'Unione, Mastella ha deciso di presentare la sua candidatura per "presidiare il centro" della coalizione.
Le elezioni primarie si sono svolte il 16 ottobre 2005: Mastella è arrivato terzo, raccogliendo 196.014 voti (il 4,6% dei consensi), alle spalle di Romano Prodi, che ha ricevuto l'investitura di candidato premier della coalizione, e di Fausto Bertinotti.
Nella giornata delle votazioni, ha criticato l'organizzazione dell'evento, definendo le primarie come un "gioco fasullo". A scatenare la miccia è stato il fatto che, a metà mattinata, nel suo paese di residenza (di cui Mastella è anche sindaco), Ceppaloni, le schede erano già terminate e molta gente non ha potuto votare: "Se non ci vogliono, ce lo dicano", ha incalzato Mastella, accusando altresì di essere venuto a conoscenza che in diversi seggi di Roma erano pronte schede già votate per Prodi e pronte per essere inserite nelle urne. Già in precedenza, Mastella aveva denunciato incongruenze nell'allestimento dei seggi sostenendo che erano stati costituiti in numero inferiore al Sud, dove lui è più forte.
L'UDEUR, pertanto, minaccia di garantire soltanto l'appoggio esterno alla coalizione di centro-sinistra ma nei mesi successivi, i rapporti con la coalizione si ricompongono e l'Udeur firma il programma dell'Unione per le elezioni 2006, ricoprendo -dopo la vittoria elettorale- il prestigioso incarico di Ministro di Grazia e Giustizia.
Dal 17 Maggio 2006 è quindi Ministro per la seconda volta, la prima lo era stato, come si è già detto, del Lavoro ed ecco le tappe fondamentali dei sui primi 16 mesi di mandato:
a luglio 2006 viene varato dal Parlamento un provvedimento di indulto, che è causa di divergenze tra Mastella ed il collega Antonio Di Pietro, ministro delle Infrastrutture. Mastella - in qualità di ministro della Giustizia - è tra i favorevoli alla misura, che prevede la scarcerazione di circa 15 mila carcerati; Di Pietro è aspramente contrario e lo definisce "un colpo di spugna immorale e inaccettabile". Nello stesso periodo si esprime a favore della completa impunità per tutti i personaggi e le società coinvolte nell'inchiesta Calciopoli.
il 29 luglio, dopo l'approvazione definitiva da parte del Senato, che sancisce l'entrata in vigore dell'indulto come legge, Mastella dedica questo provvedimento al Papa Giovanni Paolo II che, in occasione di una sua visita al Parlamento, chiese un provvedimento di clemenza per i carcerati.
il 23 ottobre 2006, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la legge 24 ottobre 2006 n. 269 (meglio nota come Ddl Mastella) che modifica e sospende alcuni aspetti della riforma dell'ordinamento giudiziario licenziata nella XIV legislatura, in particolare per quanto riguarda le disposizioni sulla separazione della carriere dei magistrati e sull'accesso in magistratura.
a settembre 2007 ha chiesto al Consiglio Superiore della Magistratura di disporre il trasferimento cautelare d'ufficio nei confronti del pubblico ministero di Catanzaro Luigi de Magistris, il magistrato stava indagando su un presunto comitato d'affari composto da politici e magistrati lucani.
A tutt'oggi Clemente Mastella vive di politica e come lui la sua famiglia infatti in parlamento siedono diversi membri della sua famiglia (moglie e figli) tutti inseriti nelle liste del suo partito UDEUR.
In extremis si deve aggiunger per dovere di cronaca che all'inizio del febbraio 2007 Mastella è stato raggiunto da un avviso di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Napoli. L’ipotesi formulata dagli inquirenti è quella di concorso in bancarotta fraudolenta per il fallimento del Napoli Calcio, dichiarato nel 2004 con sentenza del Tribunale di Napoli. L'iscrizione nel registro degli indagati rappresenta un fatto dovuto, dal momento che, all'epoca della commissione dei presunti illeciti (2002), Mastella era membro a tutti gli effetti del consiglio di amministrazione della Società di cui era, tra l'altro, vicepresidente. Interpellato al riguardo, Mastella si è ovviamente chiamato fuori dal crac della squadra, sostenendo di non aver mai partecipato direttamente alla gestione della Società.
giovedì 18 ottobre 2007
Il vento della disinformazione
Attenzione: sta girando in rete il solito manifesto, che già girava tempo fa, sugli stipendi e sulle agevolazioni dei parlamentari, gli hanno solo aggiunto la parola magica di ultimi mesi del 2007: "Grillo"
Vi assicuro che lo scritto non ha fondamento e non ha riscontri.
E' indubbio che i parlamentari abbiano stipendi da capogiro ed agevolazioni ma diffondere materiale con dati errati è controproducente per tutti noi.
Restiamo ignoranti e le nostre ragioni diventano sterili.
Prima di diffondere un certo tipo di messaggi, questo mi è già arrivato tre o quattro volte, pensiamoci strabene e documentiamoci.
Scopriremmo, ad esempio, che il nostro nonamato parlamento ci costa assai, tanto quanto, però, la chiesa cattolica.
Ma non è tutto, ci sono altre voci di uscita ben più inutili e costose di cui non conosciamo nemmeno l'esistenza.
Non inoltriamo materiale inutile.
giovedì 11 ottobre 2007
Monza
Monza amara per noi grigiorossi.
Fortuna che ci siam tirati su cantando a squarciagola anche sul 3 a zero, con gli applausi molto apprezzati di Sirigu e compagno Chomakow.
La trasferta oltre ai soliti volti noti, con una sola defezione per malattia, ha visto l'esordio stagionale fuori casa dell'OSTEDELLAMALORA che si esibito nel peggio di se stesso dopo solo due birre.
Sostegno anche dalla linea giovane del Magico Alviero, che però la mena en pò sfiga....
Ora basta, metto solo le foto
Fortuna che ci siam tirati su cantando a squarciagola anche sul 3 a zero, con gli applausi molto apprezzati di Sirigu e compagno Chomakow.
La trasferta oltre ai soliti volti noti, con una sola defezione per malattia, ha visto l'esordio stagionale fuori casa dell'OSTEDELLAMALORA che si esibito nel peggio di se stesso dopo solo due birre.
Sostegno anche dalla linea giovane del Magico Alviero, che però la mena en pò sfiga....
Ora basta, metto solo le foto
Monza - Cremonese 07/10/2007 |
sabato 6 ottobre 2007
Destra o sinistra
Il vero problema dell'Italia è la contrapposizione tra destra e sinistra.
Ogni problema, ogni fatto di cronaca, ogni evento/manifestazione, ogni decisione politica, ogni tentativo di cambiare qualcosa è bloccato dalla polemica sterile tra opposte fazioni.
Sono anni che non sento un discorso politicamente serio, tra la gente non in parlamento (non ho illusioni così grosse).
Grillo ha pubblicato un post, sul suo blog, sui problemi causati dalla calata dei Rom in Italia dopo l'entrata in Europa della Romania.
Personalmente non lo giudico uno scritto apprezzabile, ma è comunque specchio dei tempi che corrono e va valutato, quello che mi lascia perplesso sono il tenore dei commenti. Un riassunto molto prolisso dei vari scritti può essere: i destorsi esultano e arringano contro gli immigrati, i sinistrorsi stigmatizzano e prendono le distanze. Altro contenuti non ce ne sono.
In altri vecchi post era successo il contrario quando Grillo scriveva concetti più vicini alla sinistra.
Se nel dopo V-day pensavo che la gente si fosse svegliata, ora capisco che mi ero un pò illuso, di strada da fare ce n'è molta, la gente non è in grado far emergere idee forti, ragionate, utili.
Pensa ancora alla destra ed alla sinistra.
Ogni problema, ogni fatto di cronaca, ogni evento/manifestazione, ogni decisione politica, ogni tentativo di cambiare qualcosa è bloccato dalla polemica sterile tra opposte fazioni.
Sono anni che non sento un discorso politicamente serio, tra la gente non in parlamento (non ho illusioni così grosse).
Grillo ha pubblicato un post, sul suo blog, sui problemi causati dalla calata dei Rom in Italia dopo l'entrata in Europa della Romania.
Personalmente non lo giudico uno scritto apprezzabile, ma è comunque specchio dei tempi che corrono e va valutato, quello che mi lascia perplesso sono il tenore dei commenti. Un riassunto molto prolisso dei vari scritti può essere: i destorsi esultano e arringano contro gli immigrati, i sinistrorsi stigmatizzano e prendono le distanze. Altro contenuti non ce ne sono.
In altri vecchi post era successo il contrario quando Grillo scriveva concetti più vicini alla sinistra.
Se nel dopo V-day pensavo che la gente si fosse svegliata, ora capisco che mi ero un pò illuso, di strada da fare ce n'è molta, la gente non è in grado far emergere idee forti, ragionate, utili.
Pensa ancora alla destra ed alla sinistra.
giovedì 27 settembre 2007
Briatore il Factotum
Briatore è nato a Verzuolo, in provincia di Cuneo, da insegnanti di scuola elementare. Diplomatosi con voti piuttosto bassi come geometra, lavorò come istruttore di sci e gestore di ristoranti. Quando ne aprì uno proprio lo chiamò con il suo stesso soprannome, Tribüla, derivato dalla sua capacità di superare gli ostacoli per ottenere ciò che vuole. Alla fine però il ristorante dovette chiudere.
Dopo aver fatto il piazzista di polizze assicurative a Saluzzo e dintorni, esordì nel mondo dell'imprenditoria a Cuneo, collaborando con un finanziere locale e costruttore edile, Attilio Dutto, che aveva rilevato la Paramatti vernici, ex azienda di Michele Sindona. Il 21 marzo del 1979, Attilio Dutto venne assassinato a Cuneo con una bomba collegata all'accensione della sua auto (l'omicidio fece un grosso scalpore nella tranquilla cittadina piemontese); La verità su quel botto del 1979 non si è mai saputa, ma si dice che avesse pestato i piedi in Costa Azzurra a qualcuno di importante. Da questo momento, però, comincia l'escalation di Briatore.
Briatore si spostò a Milano dove iniziò a frequentare la Borsa. Lì conobbe Achille Caproni (Caproni Aeroplani) e divenne consulente della Cgi (Compagnia generale industriale), sua holding. Poco dopo, la Paramatti, acquistata nel frattempo da Caproni sotto consiglio dello stesso Briatore, ebbe un "crac" e il pacchetto azionario della Cgi fu venduto alla statale Efim. Diverse società del gruppo fallirono, gli operai finirono in cassa integrazione e banche e creditori rimasero con un buco di 14 miliardi di lire.
Per un certo periodo, poi, Briatore si presentò in pubblico come discografico.
Briatore fu in seguito condannato in primo grado ad 1 anno e 6 mesi a Bergamo e a 3 anni a Milano. Fu accusato infatti di essere a capo di quello che i giudici chiamarono il gruppo di Milano che aveva il delicato compito di agganciare clienti di fascia alta e di truffarli. L'attività si interruppe con una retata, una serie di arresti, un'inchiesta giudiziaria ed un paio di processi che coinvolsero tra gli altri l'amico Emilio Fede, assolto per insufficienza di prove. A cadere nella rete furono alcuni nomi importanti tra cui l'imprenditore Teofilo Sanson, il cantante Pupo, l'armatore Sergio Leone, l'ex vicepresidente di Confindustria Renato Buoncristiani e l'ex presidente di Confagricoltura Giandomenico Serra. Briatore non fece un solo giorno di carcere poiché si rifugiò per tempo a Saint Thomas, nelle Isole Vergini, per poi tornare in Italia dopo un'amnistia.
L'amicizia con Luciano Benetton gli permise, nonostante la latitanza, di aprire alle Isole Vergini qualche negozio Benetton e di fare rapidamente carriera nel gruppo di manager dell'azienda di Ponzano Veneto.
All'inizio degli anni novanta prese in mano la scuderia Benetton di Formula 1, creata nel 1986 da Davide Paolini e Peter Collins sulle ceneri della Toleman. Nel 1994 e nel 1995 vinse il mondiale con Michael Schumacher come pilota. Grazie a questa straordinaria vetrina la Benetton ottenne una copertura pubblicitaria molto importante.
Briatore è il proprietario di due note discoteche, il Billionaire di Porto Cervo e il Twiga di Marina di Petrasanta in Versilia, sedi di molte sue chiacchierate frequentazioni femminili come ad esempio quelle con Naomi Campbell, Adriana Volpe, Heidi Klum ed Elisabetta Gregoraci. Dalla relazione con la Klum è nata nel maggio 2004 l'unica figlia di Briatore, Leni.
Ultimamente è stato coinvolto da inchieste giudiziarie: nel novembre del 2003 infattii il P.M. di Potenza Woodcock ha chiesto la custodia cautelare di Briatore nell'ambito di una inchiesta che ha coinvolto molti Vip con un sottobosco di pressioni indebite con ambienti ministeriali, ma il Gip di Potenza ha emesso una sentenza di incompetenza per territorio, e Flavio l'ha scampata.
martedì 25 settembre 2007
Vasco Rossi
Oggi voglio celebrare Vasco Rossi, il più grande rocker italiano di tutti i tempi.
Lo faccio con un filamto che è la summa della sua arte, del suo stile, del suo personaggio.
Ma l'avete visto bene? Non leggete queste parole prima di vedere il filmato, rovinereste tutto.
Secondo me dovete riguardarlo e riguardarlo più volte, tre minuti e quarantun secondi di puro cabaret.
Parte subito forte Mike con la gaffe:"Vasco Rossi un ragazzo che si è fatto da solo", poi sale in cattedra Vasco che non riesce a dire una parola di senso compiuto se non "ai tempi delle montagne". Uno pensa basta e avanza questo ed invece no, Mike non molla e cerca di dipingere Vasco come un ragazzo normale e non un gasato e allora il rocker gli risponde "TOCCONOTOCCO" (lo ascoltato più volte e dice proprio quella parola lì).
La Gag continua Mike Bongiorno oramai è un fiume in piena, Vasco barcolla e si guarda intorno tentando di spostarsi ma il conduttore non gli molla il braccio e cerca di presentare una canzone ... e qui si tocca l'apice. Senza motivo, mentre Vasco biascica che canzone vorrebbe presentare, si stringono la mano e poi all'improvviso Mike che dice "un pour purrì" sostenendo poi che Vasco fa solo album dal vivo e poi.... no no... non si può spiegare dovete solo guardare e ridere, riguardare e ridere, riguardare ancora e ridere ancora in un vortice dal quale non riuscirete più ad uscire.
Ps: non mi sono dimenticato degli articoli della stampa straniera sul momento politico italiano, appena riesco li posto ne ho 4 o 5...
Lo faccio con un filamto che è la summa della sua arte, del suo stile, del suo personaggio.
Ma l'avete visto bene? Non leggete queste parole prima di vedere il filmato, rovinereste tutto.
Secondo me dovete riguardarlo e riguardarlo più volte, tre minuti e quarantun secondi di puro cabaret.
Parte subito forte Mike con la gaffe:"Vasco Rossi un ragazzo che si è fatto da solo", poi sale in cattedra Vasco che non riesce a dire una parola di senso compiuto se non "ai tempi delle montagne". Uno pensa basta e avanza questo ed invece no, Mike non molla e cerca di dipingere Vasco come un ragazzo normale e non un gasato e allora il rocker gli risponde "TOCCONOTOCCO" (lo ascoltato più volte e dice proprio quella parola lì).
La Gag continua Mike Bongiorno oramai è un fiume in piena, Vasco barcolla e si guarda intorno tentando di spostarsi ma il conduttore non gli molla il braccio e cerca di presentare una canzone ... e qui si tocca l'apice. Senza motivo, mentre Vasco biascica che canzone vorrebbe presentare, si stringono la mano e poi all'improvviso Mike che dice "un pour purrì" sostenendo poi che Vasco fa solo album dal vivo e poi.... no no... non si può spiegare dovete solo guardare e ridere, riguardare e ridere, riguardare ancora e ridere ancora in un vortice dal quale non riuscirete più ad uscire.
Ps: non mi sono dimenticato degli articoli della stampa straniera sul momento politico italiano, appena riesco li posto ne ho 4 o 5...
venerdì 21 settembre 2007
Il mondo ci osserva
Mentre i media italiani si prodigano e si affannano per cercare di ricucire lo strappo creato dal V-day, con interventi scomposti come quello del direttore di Rai Due due giorni fa che ci teneva a ritornare sulle parole di Mastelluccio nostro che ho riportato nel post sotto, la stampa internazionale ci osserva interessata.
Micheal Braun per il giornale tedesco Die Tageszeitung scrive in un suo articolo:
"L'enorme succrsso del V-day ha colto di sopresa sia i mezzi di informazione sia i politici e ancora "Grillo populista? Non è affatto populista la sua offensiva contro i deputati condannati ed eletti dalle segraterie dei partiti più che dai cittadini: Ma lo è il motivo sottointeso alla sua campagna: l'intento di "eliminare i partiti, cancro della democrazia". Populista è infatti la contrapposizione frontale tra la società civile "sana" (che "dovrebbe riappropriarsi della politica") e il mondo politico-partitico descritto come marcio, bugiardo e inetto.". Prosegue "Ma voler dar per forza un nome all'irruzione in scena di Grillo (populismo, qualunquismo, berlusconismo di sinistra) non porta lontano. E' più utile interrogarsi perché migliaia di giovani mediamente colti e spesso laureati - quindi distanti dal prototipo del rozzo populista da bar - vanno in visibilio durante la celebrazione un po' infantile del vaffanculo, che manda a quel paese destra e sinistra. Non c'è niente di strano se teniamo conto che da qyuindici anni la politica italiana attraversa una fase di crisi e transizione senza che appaiano approdi all'orizzonte" e finisce "forse Prodi ha trovato il modo di gestire i conflitti di interessi all'interno della sua Unione - navigando a vista - ma non è riuscito a dare un po' di speranza ai suoi elettori. E l'unico ricordo positivo è la patente a punti. (forse il giornalista è un fumatore ndr)Ma se non ci saranno risposte più convincenti alle aspettative dei cittadini i Grilli dilagheranno."
Domani posterò brani dell'articolo di Eric Jozsef su Liberation
Ps: il blog di Mastelluccio nostro è sempre meglio, comicità involontaria a gogo, leggere l'ultimo post per credere....
lunedì 17 settembre 2007
Demente Mastella
Le sue dichiarazioni post V-day:
"Se qualcuno spera che si possa ripetere il tornante del ‘92, si illude. Chiedono alla politica di fare, di cambiare e poi sono loro i primi picconatori. Ma di questo passo dove si va a finire?»
«Non capisco questa campagna mediatica. Non si rendono conto che in questo modo aizzano comportamenti folli... Ne ho parlato con i miei cari, con la mia famiglia. E’ come ai tempi di Marco Biagi, delle polemiche sulla scorta che gli fu tolta. Ecco, se mi dovesse accadere qualcosa, ho detto ai miei cari, considerate mandanti morali quelli che alimentano questa campagna di tiro al bersaglio»
Mastellucio nostro ha paura che gli arrivi una picconata nella schiena.
Ps:
mi sembra d'obbligo segnalare il blog di mastelluccio nostro, leggete i commenti c'è da pisciarsi addosso dal ridere, non ce n'è uno che gli fa un complimento....
ed il blog da cui ho preso spunto per il titolo, meraviglioso, di questo post
venerdì 14 settembre 2007
V-day e adesso?
L'8 Settembre è stata una vittoria, in termini di numeri, entusiasmo e partecipazione per tutti coloro che sono stanchi di vedere l'italia in balia di faccendieri, finanzieri, corrotti, mafiosi e mariuoli vari. Per tutti coloro che sono stanchi di parole rimangiate, promesse disattese, compromessi per interessi trasversali.
Ma la sbornia di qualche giorno fa, la presa di coscienza che forse qualcosa si può fare, che non siamo in balia dei poteri forti, che il popolo italiano ha ancora qualche chances per emergere dalla melma, anzi diciamo proprio dalla merda, nel quale si è lasciato calare, rende questo momento, questi giorni i più delicati.
I politici, la maschera del potere, sono tutti impegnati in una civile e sana delegittimazione dell'idea di 300000 persone, ognuno con il suo bel ruolo: chi attacca di petto il movimento, chi lo schernisce, chi lo osserva interessato ma non lo condivide, chi dice paro paro di lasciar perdere perchè la politica (e con questo intendono lo stato italiano) è dei politici. In questo coacervo di bei commenti spicca l'opinione di D'Alema che dice: "I 300 mila di sabato scorso pongono un problema, non danno risposte". Il caro baffino pensa dunque che una proposta di legge divisa in tre punti molto chiari sia porre un problema e non arriva a pensare che, in realtà, il problema è lui ed i suoi amici ed i 300000 (senza contare quelli che non hanno potuto firmare per vari motivi) propongo una legge per risolverlo. Non arriva a pensare o in realtà finge di non pensare, perché anche lui ha un suo ruolo che gli permette di farsi mantenere la barca.
Gli italiani tutti, giovani e vecchi, ma soprattutto i giovani, devono, come si suol dire, prendere la palla al balzo e non devono assolutamente adagiarsi perché, come dicevo, questo è un momento delicato e ne abbiamo già passato uno simile non molti anni fa quando cadde la famosa Prima Repubblica. In quel momento avevamo la possibilità di risorgere ma la gettammo alle ortiche pensando, forse, che i magistrati potessero risolvere i nostri problemi e ci limitammo a fare il tifo per loro così le redini del paese furono pigliate da coloro contro cui si è manifestato nel V-day, in pratica gliele lasciammo noi.
Abbiamo in questo momento però uno strumento in più: internet.
Nessuno avrebbe mai pensato, tanto meno i nostri politici, che la rivoluzione internettiana avrebbe portato a tanto, avrebbe permesso la presa di coscienza e la consapevolezza dei propri mezzi.
Ora, rispetto al momento in cui cadde la Prima Repubblica (o forse è meglio dire quando si cambiata d'abito) siamo più forti ma lo dobbiamo dimostrare adesso pena tornare da dove siamo venuti (devo forse dirvi da dove?).
E adesso quindi?
E adesso prendiamo tutti la palla al balzo, nessuno stia a guardare.
mercoledì 5 settembre 2007
Hitler for food
In Australia, ad Auckland, una catena di pizzerie al taglio, dal nome già inquietante "Hell Pizza", ha ideato e promosso una campagna pubblicitaria tanto originale quanto politicamente scorretta, lo slogan è, anzi era: «È possibile far credere alle persone che il paradiso sia l'inferno». Il testimonial della campagna niente meno che lui: Adolf Hitler.
Naturalmente qualcuno si è indignato e la pubblicità è stata ritirata, ma ha di sicuro avuto il clamore e la visibilità sperata.
In India però hanno voluto fare di meglio. Hanno aperto un bar e l'hanno chiamato Hitler's Cross, con tanto di foto al suo interno e manifesti. Povero Ghandi, se lo sapesse...
martedì 4 settembre 2007
Venderei anche tua madre....
... se ne valesse la pena.
Venghino venghino siori, qui si vende di tutto in internet, tuttobellonientecaro, il grande mercato on line è aperto.
Le regole sono solo due: primo nessun contatto diretto, ci si parla solo via mail, chat, essemmesse e al massimo via telefono, meglio se su skype; secondo si vende di tutto: dal sacchetto di immondizia di Napoli al bicchiere di latte versato per piangerci sopra, dalle scorie nucleari di Chernobyl alla bottiglia con messaggio di Sos da lanciare in mare e naturalmente il tappeto volante non funzionante (fonte Ansa.it).
Fate un giro per ebay e troverete veramente della roba assurda, ad esempio:
c'è un tizio che vende qualcosa che non sa bene che cazzo sia, lo dice lui, però la valuta 15 euro, più spese di spedizione è ovvio;
poi c'è chi ti vuol vendere il metodo per vincere gli attacchi di panico in 20 giorni , qui;
un altro per 29 euro ti vuole vendere una cosa senza dirti cos'è, vedere per credere
spettacolare il lancia razzi per Pc;
non manca mai poi quello che vuole allungarti il bigolo, clicca qui;
e se volete buttarvi nel show business c'è un bel programma radiofonico solo per Voi, qui, da comprare ed utilizzare a piacimento;
ma secondo me il massimo è questa inserzione: ha smontato il pulsante dell'autobus per la richiesta di fermata e l'ha messo in vendita, meno di un euro, praticamente un affare!
lunedì 27 agosto 2007
Venezia
Prima partita della stagione 2007/2008 Campionato di Serie C1 girone A.
Prima trasferta della stagione 2007/2008.
Massiccio uso di mezzi di trasporto: macchina, treno, traghetto.
Massiccio uso di birra.
Dimenticato telefono per foto in macchina, nessun reportage.
Caldo umido intorno ai 30 gradi.
Discreto numero di spettatori allo Stadio Penzo.
Risultato: vittoria della Cremonese per due reti a uno.
Marcatori: Moro (Venezia); Pepe e Graziani (Cremonese).
Tifo continuativo e caldo.
Rientro senza tumulti.
Due eravamo e due siamo rientrati (e ci mancherebbe).
Ma....
.... dedicata a tutti quelli che a Venezia non ci sono potuti essere.
Prima trasferta della stagione 2007/2008.
Massiccio uso di mezzi di trasporto: macchina, treno, traghetto.
Massiccio uso di birra.
Dimenticato telefono per foto in macchina, nessun reportage.
Caldo umido intorno ai 30 gradi.
Discreto numero di spettatori allo Stadio Penzo.
Risultato: vittoria della Cremonese per due reti a uno.
Marcatori: Moro (Venezia); Pepe e Graziani (Cremonese).
Tifo continuativo e caldo.
Rientro senza tumulti.
Due eravamo e due siamo rientrati (e ci mancherebbe).
Ma....
.... dedicata a tutti quelli che a Venezia non ci sono potuti essere.
giovedì 23 agosto 2007
Sacco e Vanzetti
Il 23 agosto del 1927 Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti furono uccisi sulla sedia elettrica nel penitenziario del Massachussetts con l’accusa di rapina al calzaturificio Slater and Morrill di Boston. Durante il furto furono assassinati un sorvegliante e un cassiere. I tre processi, che precedettero le esecuzioni, confermarono le accuse, nonostante le prove della loro estraneità ai fatti. A nulla valsero le proteste contro la sentenza della Corte Americana da parte di comitati e dei tanti cittadini che chiedevanmo il loro scagionamento e proclamavano la loro innocenza. Il verdetto, dall’epilogo tragico, scosse l’opinione pubblica e l’episodio divenne ben presto espressione di ingiustizia e di discriminazione. Nel ’77, dopo aver riaperto il caso, il governatore del Massachusetts Michael Dukakis sentenziò ufficialmente l’innocenza di Sacco e Vanzetti riabilitandoli alla memoria storica.
martedì 21 agosto 2007
Est est est
Lo so, lo so che EST EST EST è un vino, del Lazio credo (Orvieto forse), e che con ciò che vi sto per raccontare ci centra poco, ma mi piaceva come titolo ed in fondo sul mio blog ci scrivo un po' quel che mio pare.
Comunque vi racconterò, brevemente e con tante figure (così chi si annoia a leggere, e ne ha voglia, si guarda le foto e sta bene lui) del mio viaggio ad EST, come dice il titolo (ma toh!), dove, insieme a quella santa che mi dà corda che è la mia ragazza (la mente del la gita), ho passato in rassegna Landshut (Germania), Pilsner, Praga e Brno (rep. Ceca), Bratislava (Slovacchia), Graz (Austria), Maribor e Lubiana (Slovenia).
Comincio col parlarvi di Landshut, la prima tappa, classico alleggerimento verso la vera meta, Praga, alleggerimento perché non ve l'ho detto ma il giro l'ho fatto in macchina (e dovevo sempre guidare io...)
Ebbene la ridente cittadina della Baviera, giusto giusto sulla strada per Praga, è piccola e graziosa: bei palazzi in centro, un bel castello, un pittoresco fiumiciattolo che la attraversa e.... E UNA CATTEDRALE CHE SI VANTA DI AVERE IL CAMPANILE PIÙ' ALTO D'EUROPA!!!
Non ci volevo credere, fin da bambino mi hanno sempre detto che il Torrazzo di Cremona è il campanile in muratura più alto d'Europa..... sono andato subito a vedere la torre, detta di San Martino, che sfida il nostro orgoglio cittadino. Effettivamente, a occhio, dava l'idea di essere veramente alta ma non credevo potesse superare il mio Torrazzo, ma poi controllando su wikipedia mi sono (parzialmente) arreso: Torrazzo 112,27 metri , Torre di San Martino 131 metri.
Comunque bisognerebbe richiedere la rimisurazione con addetti super partes.
Le foto le metto qui, segnalo tra l'altro appena fuori città l'ottimo posto dove abbiamo pernottato, un sorta di hotelbirreria con camere molto belle e con la fantastica, almeno per me, possibilità di farsi una magnata in stile bavarese con annessa bevanda nazionale a litrate e ritorno in camera a piedi in due minuti (fantastiche!)
Il giorno dopo siamo partiti direzione Praga, viaggio comodo tra i paesaggi dell'alta Baviera per poi entrare dopo 200 km circa nella Repubblica Ceca. La differenza tra i due paesi si avverte netta nonostante siano passati alcuni anni dal fatidico 1989 e si noti una certa occidentalizzazione fatta di insegne e manifesti pubblicitari.
La Repubblica Ceca, tutta tesa all'europeizzazione, conserva ancora una certa atmosfera dell'est che mi ha vagamente ricordato il mio viaggio a Berlino del 1991, quando il muro era caduto da poco ed entrare nell Germania dell'est significava percorrere centinaia di Km su strade di cemento attorniati da un paesaggio brullo e selvaggio senza vedere anima viva.
La prima città che si incontra sulla strada è Plzen (Pilsen) città famosa per la birra a cui ha dato il nome della tipologia di birra, Pils appunto, e per la fabbrica della Skoda, la Fiat ceca. Ci siamo fermati a dare un'occhiata: la città nel complesso non è brutta ma non brilla nemmeno per capolavori, una discreta cattedrale e un municipio con una bella facciata è il massimo che offre la Piazza Centrale, la Moschea è sicuramente un bel posto da visitare ma non mi è sembrato che ci fosse molto altro da vedere. La città comunque era parecchio viva con concerti e stand birrigastronomici e mi sarei fermato volentieri a bere una birra ma il parcheggio a pagamento, di importazione occidentale, in scadenza ci ha fatto levare le tende alla svelta, non volevamo infatti inaugurare l'ingresso nel paese con una multa e soprattutto con le ganasce, ancora in uso, alle gomme che non ti permettono di cestinare la multa ed andartene al grido di "viemme a pijà in Italia".
Lasciata alle spalle Plzen arriviamo finalmente, nel tardo pomeriggio del secondo giorno di viaggio, a Praga.
C'è poco da dire se non che è una città bellissima, carica di una atmosfera particolare che solo parzialmente rovinata da un turismo soffocante.
Dato che troverete sicuramente su internet o su libri e riviste descrizioni più dettagliate della mia, in riguardo a luoghi, storia, personaggi (c'è da scrivere per ore) mi limito dire che è una piacevolissima capitale incastonata nella storia, una bella addormentata che si bea del suo passato e pare che non gli interessi il futuro, un miscuglio di arte sacra e profana, di religioni e di culture molto ben dosato.
Per di più i costi alla portata di tutti, basti pensare che la birra costa un euro ed a volte meno e che mangiare, per me bene, fino a scoppiare può costare solo dieci/quindici euro, in centro.
Per quanto riguarda il discorso "mignotte e affini" io non ne ho veramente vista una.... giuro.
Dopo quattro giorni di continue scarpinate su e giù per vicoli, chiese, moschee, ponti, isole e birrerie di Praga ripartiamo cominciando un lento avvicinamento attraverso più città: la prima è Brno. Di primo acchito non sembra un gran che, palazzi e chiese non lasciano di sicuro a bocca aperta e uno strano miscuglio tra architettura antica e moderna, tra vecchi palazzi diroccati ed altri ben conservati lascia perplessi ma osservandola e conoscendola a fondo si assapora una città dal gusto forte.
Tre sono le tappe fondamentali: la cattedrale, la fortezza dello Spielberg e la cripta dei cappuccini (ben diversa da quella che si trova a Vienna).
La cattedrale, molto bella esteriormente, meno all'interno, è posta su una collinetta
e per pochi euro si può salire sulle torri dalle quali si gode di una discreta vista, peccato che non ci abbiano avvertito che le campane erano regolarmente funzionanti e le stesse allo scoccare dell'ora hanno incominciato un concerto sopra la mia testa (le vedevo vi dico solo questo) che mi ha fatto recitare un rosario di bestemmie direttamente su suolo sacro che mi varrà una scomunica a vita senza precedenti.
Lo Spielberg appollaiato sulla collina che domina la città è un monumento carico di Italianità, qui furono rinchiusi i carbonari Pellico, Maroncelli etc etc e nel giardino e sulle mura campeggiano lapidi in italiano ampiamente documentate dalle foto, le case matte, ovvero le prigioni (dove però dicono che non furono tenuti i prigionieri illustri), sono visitabili e a mi parere meritano una visita perché di particolare impatto.
La cripta dei cappuccini, posta sotto l'omonimo Monastero, è un posto agghiacciante dove vengono tenuti mummificati, diciamo così, naturalmente le salme di monaci e laici compreso un condottiero, tale Barone F. Trenck. Le salme sono esposte a vista. Per stomaci forti (non ci sono foto, non le potevo ma soprattutto volevo fare).
Lasciata Brno alle spalle ci accingiamo a lasciare la Rep. Ceca ed entrare in Slovacchia non senza pagare un pesante dazio alla frontiera. Difatti a metà viaggio ci accorgiamo che in Rep. Ceca si deve utilizzare, per usufruire delle Autostrade, un bollino simile a quello presente da anni in paesi come Svizzera e Austria, ma a metà viaggio con oramai km di autostrade alle spalle dico "ma chisenefrega, abbiamo fatto trenta.. facciamo trent'uno". Peccato che alla frontiere un solerte funzionario ci blocca e ci fa un manfrina dicendoci che dobbiamo pagare una multa spropositata, ci mostra fogli, gesticola e poi chiede 150 euro per accomodare la cosa, ne ha ricevuti 50 ed ancora adesso sono convinto che se ne sarebbe fatti bastare 20.
Dopo l'inculada de pollo alla frontiera, entriamo in Slovacchia (facendo subito il bollino, perché ci vuole anche lì). Qui il paesaggio non cambia di molto, da quando, infatti, siamo entrati in Rep. Ceca intorno alle autostrade il paesaggio e solo boschi, prati, qualche casa sparsa e mezza diroccata, ben diverso dai soliti panorami italiani, od europei in generale, solo qualche solinga insegna pubblicitaria ci ricorda che il capitalismo sta facendo il suo ingresso anche qui.
L'atmosfera un po' selvaggia provoca sia inquietudine che serenità.
Arriviamo a Bratislava, capitale slovacca, senza sussulti.
La città è carina ma non offre molte attrattive, la cucina è mediocre, la birra non eccelle, dimostra sicuramente un europeismo più marcato anche nei prezzi, anche se si rimane nel campo del poco costoso, insomma lascia un senso di incompleto, prima di lasciarla però andiamo a visitare il cimitero dei soldati russi con il monumento ai caduti e qui visitiamo, come per lo Spielberg di Brno, un posto carico di storia che mi ha impressionato. Abbarbicato sulla collina più alta della città la domina con una costruzione molto pesante, ma che non stona a quell'altezza, in cui sono disseminate le lapidi dei caduti, centinaia, tutte con scritte in cirillico (ovvio).
E' il posto migliore della città.
Trasferimento a Graz, ormai i km sono diventati molti e no riesco più ad uscire la sera, arrivato in albergo mi butto nel letto e mi alzo il giorno dopo. Così a Grazme la godo solo una giornata.
La cittadina austriaca è piccola ma densa di cultura tanto da esser stata scelta nel 2003 come Capitale della Cultura. Per quell'evento sono state realizzate molte opere moderne inserite nel tessuto cittadino a mio modo di vedere in modo molto calibrato, ne potrete vedere le foto. Nella cittadina dove ero già stato l'anno prima questa volta abbiamo deciso di visitare il Castello degli Eggemberg, che si raggiunge tranquillamente in tram (noi abbiamo sbagliato direzione e ci siamo pure visti dei quartieri residenziali del lato opposto della città). Il castello, perfettamente conservato, è una vera e propria opera d'arte tutta legata al simbolismo dei pianeti, dal numero delle finestre, pari ai giorni dell'anno, al numero degli archi pari alle settimane, dal numero delle stanze pari ai pianeti conosciuti sino alla stanza dove la volta è interamente affrescata con le allegorie degli stessi e dei segni zodiacali. Merita sicuramente una visita e c'è pure la guida (umana) in Italiano che noi, causa assenza di turisti del bel paese, ci siamo goduti in solitario lungo le stanze del castello.
Tornati nel centro ci siamo fermati nella birreria ai piedi della torre dell'orologio un posto veramente ottimo per bere una birra e mangiare, non è economico ma chi viene dal Nord Italia è abituato molto peggio. Poi la ripartenza per Maribor.
Sarà che quando l'abbiamo visitata ero oramai sfiancato dai Km del viaggio/pellegrinaggio, sarà che era Ferragosto e, come da noi, è giorno festivo e non c'è aperto un cazzo tranne le chiese, sarà che gli sloveni confinano e mi ricordano i croati, che sono uno dei pochi popoli che mal sopporto (anche se devo dire che gli sloveni sono molto ospitali), insomma Maribor non mi è piacuta gran chè, a parte un pittoresco lungo fiume e qualche piazzetta visivamente piacevole non offre nulla, molto meglio le montagne ed i paesaggi fuori dal centro cittadino ed è quindi consigliabile sceglierla come meta per farsi delle passeggiate o delle gite in bicicletta.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, visto che Maribor non ci sconquifferava ci siamo spostati a Lubiana.
Qui la musica cambia, la capitale, se pur piccola, presenta un centro storico vivace e piacevole ai piedi del castello perfettamente conservato. Dal Castello si gode una ottima vista sia dela città che delle montagne attorno. Peccato che: primo a livello gastronomico manchi completamente posti con cucina locale in centro, tanto è vero che mi è toccato mangiare al ristorante greco (per altro buono), secondariamente i prezzi sono allineati a quelli europei (tranne la benzina, costa pochissimo almeno 30 centesimi in meno al litro!!!) in terzo luogo il castello è stato violentemente commercializzato perdendo, probabilmente, molto del suo fascino.
Visto che dista solo un centinaio di Km da Trieste comunque ve la consiglio per una gita, magari se siete al mare da quelle parti e piove (come adesso).
Da Lubiana ripartiamo mettendo la macchina sulle tracce di Cremona, facendo prima una tappa volante a Trieste, poi a Lignano sabbia d'oro ed infine Cremona, località Bosco ex parmigiano, dove abbiamo chiuso un cerchio di oltre 2000 km di circonferenza.
Comunque vi racconterò, brevemente e con tante figure (così chi si annoia a leggere, e ne ha voglia, si guarda le foto e sta bene lui) del mio viaggio ad EST, come dice il titolo (ma toh!), dove, insieme a quella santa che mi dà corda che è la mia ragazza (la mente del la gita), ho passato in rassegna Landshut (Germania), Pilsner, Praga e Brno (rep. Ceca), Bratislava (Slovacchia), Graz (Austria), Maribor e Lubiana (Slovenia).
Comincio col parlarvi di Landshut, la prima tappa, classico alleggerimento verso la vera meta, Praga, alleggerimento perché non ve l'ho detto ma il giro l'ho fatto in macchina (e dovevo sempre guidare io...)
Ebbene la ridente cittadina della Baviera, giusto giusto sulla strada per Praga, è piccola e graziosa: bei palazzi in centro, un bel castello, un pittoresco fiumiciattolo che la attraversa e.... E UNA CATTEDRALE CHE SI VANTA DI AVERE IL CAMPANILE PIÙ' ALTO D'EUROPA!!!
Non ci volevo credere, fin da bambino mi hanno sempre detto che il Torrazzo di Cremona è il campanile in muratura più alto d'Europa..... sono andato subito a vedere la torre, detta di San Martino, che sfida il nostro orgoglio cittadino. Effettivamente, a occhio, dava l'idea di essere veramente alta ma non credevo potesse superare il mio Torrazzo, ma poi controllando su wikipedia mi sono (parzialmente) arreso: Torrazzo 112,27 metri , Torre di San Martino 131 metri.
Comunque bisognerebbe richiedere la rimisurazione con addetti super partes.
Le foto le metto qui, segnalo tra l'altro appena fuori città l'ottimo posto dove abbiamo pernottato, un sorta di hotelbirreria con camere molto belle e con la fantastica, almeno per me, possibilità di farsi una magnata in stile bavarese con annessa bevanda nazionale a litrate e ritorno in camera a piedi in due minuti (fantastiche!)
Landshut |
Il giorno dopo siamo partiti direzione Praga, viaggio comodo tra i paesaggi dell'alta Baviera per poi entrare dopo 200 km circa nella Repubblica Ceca. La differenza tra i due paesi si avverte netta nonostante siano passati alcuni anni dal fatidico 1989 e si noti una certa occidentalizzazione fatta di insegne e manifesti pubblicitari.
La Repubblica Ceca, tutta tesa all'europeizzazione, conserva ancora una certa atmosfera dell'est che mi ha vagamente ricordato il mio viaggio a Berlino del 1991, quando il muro era caduto da poco ed entrare nell Germania dell'est significava percorrere centinaia di Km su strade di cemento attorniati da un paesaggio brullo e selvaggio senza vedere anima viva.
La prima città che si incontra sulla strada è Plzen (Pilsen) città famosa per la birra a cui ha dato il nome della tipologia di birra, Pils appunto, e per la fabbrica della Skoda, la Fiat ceca. Ci siamo fermati a dare un'occhiata: la città nel complesso non è brutta ma non brilla nemmeno per capolavori, una discreta cattedrale e un municipio con una bella facciata è il massimo che offre la Piazza Centrale, la Moschea è sicuramente un bel posto da visitare ma non mi è sembrato che ci fosse molto altro da vedere. La città comunque era parecchio viva con concerti e stand birrigastronomici e mi sarei fermato volentieri a bere una birra ma il parcheggio a pagamento, di importazione occidentale, in scadenza ci ha fatto levare le tende alla svelta, non volevamo infatti inaugurare l'ingresso nel paese con una multa e soprattutto con le ganasce, ancora in uso, alle gomme che non ti permettono di cestinare la multa ed andartene al grido di "viemme a pijà in Italia".
Plzen |
Lasciata alle spalle Plzen arriviamo finalmente, nel tardo pomeriggio del secondo giorno di viaggio, a Praga.
C'è poco da dire se non che è una città bellissima, carica di una atmosfera particolare che solo parzialmente rovinata da un turismo soffocante.
Dato che troverete sicuramente su internet o su libri e riviste descrizioni più dettagliate della mia, in riguardo a luoghi, storia, personaggi (c'è da scrivere per ore) mi limito dire che è una piacevolissima capitale incastonata nella storia, una bella addormentata che si bea del suo passato e pare che non gli interessi il futuro, un miscuglio di arte sacra e profana, di religioni e di culture molto ben dosato.
Per di più i costi alla portata di tutti, basti pensare che la birra costa un euro ed a volte meno e che mangiare, per me bene, fino a scoppiare può costare solo dieci/quindici euro, in centro.
Per quanto riguarda il discorso "mignotte e affini" io non ne ho veramente vista una.... giuro.
Praga |
Dopo quattro giorni di continue scarpinate su e giù per vicoli, chiese, moschee, ponti, isole e birrerie di Praga ripartiamo cominciando un lento avvicinamento attraverso più città: la prima è Brno. Di primo acchito non sembra un gran che, palazzi e chiese non lasciano di sicuro a bocca aperta e uno strano miscuglio tra architettura antica e moderna, tra vecchi palazzi diroccati ed altri ben conservati lascia perplessi ma osservandola e conoscendola a fondo si assapora una città dal gusto forte.
Tre sono le tappe fondamentali: la cattedrale, la fortezza dello Spielberg e la cripta dei cappuccini (ben diversa da quella che si trova a Vienna).
La cattedrale, molto bella esteriormente, meno all'interno, è posta su una collinetta
e per pochi euro si può salire sulle torri dalle quali si gode di una discreta vista, peccato che non ci abbiano avvertito che le campane erano regolarmente funzionanti e le stesse allo scoccare dell'ora hanno incominciato un concerto sopra la mia testa (le vedevo vi dico solo questo) che mi ha fatto recitare un rosario di bestemmie direttamente su suolo sacro che mi varrà una scomunica a vita senza precedenti.
Lo Spielberg appollaiato sulla collina che domina la città è un monumento carico di Italianità, qui furono rinchiusi i carbonari Pellico, Maroncelli etc etc e nel giardino e sulle mura campeggiano lapidi in italiano ampiamente documentate dalle foto, le case matte, ovvero le prigioni (dove però dicono che non furono tenuti i prigionieri illustri), sono visitabili e a mi parere meritano una visita perché di particolare impatto.
La cripta dei cappuccini, posta sotto l'omonimo Monastero, è un posto agghiacciante dove vengono tenuti mummificati, diciamo così, naturalmente le salme di monaci e laici compreso un condottiero, tale Barone F. Trenck. Le salme sono esposte a vista. Per stomaci forti (non ci sono foto, non le potevo ma soprattutto volevo fare).
Brno |
Lasciata Brno alle spalle ci accingiamo a lasciare la Rep. Ceca ed entrare in Slovacchia non senza pagare un pesante dazio alla frontiera. Difatti a metà viaggio ci accorgiamo che in Rep. Ceca si deve utilizzare, per usufruire delle Autostrade, un bollino simile a quello presente da anni in paesi come Svizzera e Austria, ma a metà viaggio con oramai km di autostrade alle spalle dico "ma chisenefrega, abbiamo fatto trenta.. facciamo trent'uno". Peccato che alla frontiere un solerte funzionario ci blocca e ci fa un manfrina dicendoci che dobbiamo pagare una multa spropositata, ci mostra fogli, gesticola e poi chiede 150 euro per accomodare la cosa, ne ha ricevuti 50 ed ancora adesso sono convinto che se ne sarebbe fatti bastare 20.
Dopo l'inculada de pollo alla frontiera, entriamo in Slovacchia (facendo subito il bollino, perché ci vuole anche lì). Qui il paesaggio non cambia di molto, da quando, infatti, siamo entrati in Rep. Ceca intorno alle autostrade il paesaggio e solo boschi, prati, qualche casa sparsa e mezza diroccata, ben diverso dai soliti panorami italiani, od europei in generale, solo qualche solinga insegna pubblicitaria ci ricorda che il capitalismo sta facendo il suo ingresso anche qui.
L'atmosfera un po' selvaggia provoca sia inquietudine che serenità.
Arriviamo a Bratislava, capitale slovacca, senza sussulti.
La città è carina ma non offre molte attrattive, la cucina è mediocre, la birra non eccelle, dimostra sicuramente un europeismo più marcato anche nei prezzi, anche se si rimane nel campo del poco costoso, insomma lascia un senso di incompleto, prima di lasciarla però andiamo a visitare il cimitero dei soldati russi con il monumento ai caduti e qui visitiamo, come per lo Spielberg di Brno, un posto carico di storia che mi ha impressionato. Abbarbicato sulla collina più alta della città la domina con una costruzione molto pesante, ma che non stona a quell'altezza, in cui sono disseminate le lapidi dei caduti, centinaia, tutte con scritte in cirillico (ovvio).
E' il posto migliore della città.
Bratislava |
Trasferimento a Graz, ormai i km sono diventati molti e no riesco più ad uscire la sera, arrivato in albergo mi butto nel letto e mi alzo il giorno dopo. Così a Grazme la godo solo una giornata.
La cittadina austriaca è piccola ma densa di cultura tanto da esser stata scelta nel 2003 come Capitale della Cultura. Per quell'evento sono state realizzate molte opere moderne inserite nel tessuto cittadino a mio modo di vedere in modo molto calibrato, ne potrete vedere le foto. Nella cittadina dove ero già stato l'anno prima questa volta abbiamo deciso di visitare il Castello degli Eggemberg, che si raggiunge tranquillamente in tram (noi abbiamo sbagliato direzione e ci siamo pure visti dei quartieri residenziali del lato opposto della città). Il castello, perfettamente conservato, è una vera e propria opera d'arte tutta legata al simbolismo dei pianeti, dal numero delle finestre, pari ai giorni dell'anno, al numero degli archi pari alle settimane, dal numero delle stanze pari ai pianeti conosciuti sino alla stanza dove la volta è interamente affrescata con le allegorie degli stessi e dei segni zodiacali. Merita sicuramente una visita e c'è pure la guida (umana) in Italiano che noi, causa assenza di turisti del bel paese, ci siamo goduti in solitario lungo le stanze del castello.
Tornati nel centro ci siamo fermati nella birreria ai piedi della torre dell'orologio un posto veramente ottimo per bere una birra e mangiare, non è economico ma chi viene dal Nord Italia è abituato molto peggio. Poi la ripartenza per Maribor.
Graz |
Sarà che quando l'abbiamo visitata ero oramai sfiancato dai Km del viaggio/pellegrinaggio, sarà che era Ferragosto e, come da noi, è giorno festivo e non c'è aperto un cazzo tranne le chiese, sarà che gli sloveni confinano e mi ricordano i croati, che sono uno dei pochi popoli che mal sopporto (anche se devo dire che gli sloveni sono molto ospitali), insomma Maribor non mi è piacuta gran chè, a parte un pittoresco lungo fiume e qualche piazzetta visivamente piacevole non offre nulla, molto meglio le montagne ed i paesaggi fuori dal centro cittadino ed è quindi consigliabile sceglierla come meta per farsi delle passeggiate o delle gite in bicicletta.
Maribor |
Nel pomeriggio dello stesso giorno, visto che Maribor non ci sconquifferava ci siamo spostati a Lubiana.
Qui la musica cambia, la capitale, se pur piccola, presenta un centro storico vivace e piacevole ai piedi del castello perfettamente conservato. Dal Castello si gode una ottima vista sia dela città che delle montagne attorno. Peccato che: primo a livello gastronomico manchi completamente posti con cucina locale in centro, tanto è vero che mi è toccato mangiare al ristorante greco (per altro buono), secondariamente i prezzi sono allineati a quelli europei (tranne la benzina, costa pochissimo almeno 30 centesimi in meno al litro!!!) in terzo luogo il castello è stato violentemente commercializzato perdendo, probabilmente, molto del suo fascino.
Visto che dista solo un centinaio di Km da Trieste comunque ve la consiglio per una gita, magari se siete al mare da quelle parti e piove (come adesso).
Lubiana |
Da Lubiana ripartiamo mettendo la macchina sulle tracce di Cremona, facendo prima una tappa volante a Trieste, poi a Lignano sabbia d'oro ed infine Cremona, località Bosco ex parmigiano, dove abbiamo chiuso un cerchio di oltre 2000 km di circonferenza.
lunedì 20 agosto 2007
Vecchie abitudini dure a morire
Vedo spesso passare sulle TV nazionali film, fiction, documentari, dibattiti, servizi sui crimini di guerra, soprattutto in merito a quelli perpetrati durante la seconda guerra mondiale.
Con tutto il rispetto per le migliaia di morti tra gli ebrei, senza dimenticare tutte quelle avvenute tra i soldati mandati al macello e i civili di tutte le etnie, penso che si sia arrivati all'ipocrisia pura o al completo rimbabimento.
Se infatti negare o minimizzare ciò che è successo in quegl'anni è stupido e strumentale, fossilizarsi solo su un certo argomento ponendosi sugl'occhi due pesantissime fette di salame, senza la minima intenzione di mangiarsele prima o poi, sfiora il paradosso.
Siamo attenti ad insegnare quanto morti sono passati per il camino di Auschwitz, dedichiamo delle giornate mondiali alla memoria ed ignoriamo o fingiamo di ignorare le guerre attualmente in corso, con le loro belle stragi, in Palestina, Iraq, Afghanistan, Kurdistan, Cecenia, Georgia, Algeria, Ciad, Darfur, Costa d’Avorio, Nigeria, Somalia, Uganda, Burundi, Congo (R.D.), Angola, Pakistan, Kashmir, India, Sri Lanka, Nepal, Birmania, Indonesia, Filippine, Colombia e Libia.
Condanniamo i crimini di guerra ed accettiamo l'utilizzo attuale di armi quali l'uranio impoverito, il fosforo bianco e chissà quante altre diavoleria di cui non siamo a conoscenza, che portano morte non solo tra coloro che sono attaccati ma anche tra coloro che attaccano (vedi sindrome del golfo, morti cancro in Italia, etc etc).
Di più, a volte, ho visto che denigrare una guerra significa essere additati come pacifisti, come se fosse un problema fisico, altre volte ho sentito gente difendere una guerra solo perché il suo partito politico la sosteneva e viceversa naturalmente, ho visto persone provare disgusto per le immagini di certi effetti delle guerre ma non per le guerre in sé (il pudore della violenza).
Poi i morti civili, o effetti collaterali, delle guerre hanno dignità diverse: eleviamo coloro che sono morti per una guerra sbagliata, disprezziamo e dimentichiamo coloro che muoiono per una guerra giusta, senza domandarci chi pone i principi del discrimine.
Evidentemente la Storia non è maestra di vita, è solo un racconto senza una morale e difatti noi dalla Storia non abbiamo appreso un cazzo e lo dimostriamo giorno per giorno.
La nostra ignoranza e superficialità è il peggior insulto a tutti coloro a cui dedichiamo la nostra memoria, e non diamo sempre la colpa ai potenti, ai governanti, ai soldi, la colpa è nostra che non capiamo un cazzo (mi si passi la ripetizione).
E' chiaro che non abbiamo memoria nel cervello, per lo meno nella parte pensante e attiva dello stesso.
sabato 18 agosto 2007
Condannato a morte in Italia
Ha 28 anni. E' napoletano. E' condannato a morte per aver scritto la verità.
La sentenza l'ha emessa la Camorra, qualcosa che a Napoli è forse qualcosa di più dello Stato, è un ordine precostuito che decide cosa è bene e cosa è male, cosa è giusto e cosa non è giusto, quale sentenza e quale modalità di esecuzione e non ammette gradi di giudizio o ricorsi ne clemenza.
Il condannato si chiama Roberto Saviano.
La pena capitale gli è valsa per aver scritto un libro: "Gomorra".
In questo libro racconta la Camorra, con nomi e cognomi e se ci si pensa bene la sua sola colpa è di aver scritto nero su bianco ciò che tutti sapevano tagliando l'ultimo filo d'erba che nascondeva segreti di pulcinella.
Già perchè lui non è un pentito, un infiltrato, un poliziotto, un politico, un magistrato è un ragazzo comune di nemmeno trent'anni che ha scritto nero su bianco ciò che tutti sanno ma che ne nessuno dice.
Lo sgarro più grande quindi non l'ho ha fatto alla camorra ma a chi dovrebbe garantire la legalità, la giustizia lo ha fatto ai conniventi, ridicolizzandoli.
Se ci pensiamo bene, senza leggere il suo libro, sappiamo bene di cosa parla, magari non sapremo i nomi precisi delle persone, dei luoghi, le date corrette, ma sappiamo bene di cosa ci racconta, ci narra di un cancro, fino ad oggi inestirpabile, sopravvissuto grazie alla violenza, che vive all'interno di un corpo logorandolo senza soluzione di continuità senza ucciderlo, il mito di Prometeo dei giorni nostri.
Roberto Saviano vive sotto scorta.
La sua famiglia è continuamente controllata e per questo Roberto Saviano maledice il giorno in cui ha scritto il libro.
Roberto Saviano si dice che sia un morto che cammina, nella democratica Italia dove la condanna a morte è stata abolita, ma solo per finta.
giovedì 2 agosto 2007
Telecom
Telecom ha chiuso i rubinetti a Elitel, Intratec/Vira e Telvia.
Telecom ha i prezzi più alti d'europa.
Telecom è l'unico operatore nazionale che funziona.
Telecom addebita i costi di spedizione della fattura.
Telecom ha comprato Tim.
Telecom l'hanno comprata gli spagnoli.
Telecom non ha più uffici aperti al pubblico.
Telecom ha la rete più vecchia d'Europa.
Telecom ha un presidente che si chiama Pasquale Pistorio.
Telecom ha una storia che trovate qui
Telecom ha adottato il metodo stakeholder.
Telecom è presente in Germania, Francia, Olanda, Cuba, Brasile, Bolivia, Argentina.
Telecom se chiami il 187 cade sempre la linea.
Telecom era di Tronchetti Provera, il re mida al contrario.
Telecom ha l'ADSL a 20 Mega.
Telecom uccide il mercato italiano.
Telecom ha i prezzi bassi per i cellulari.
Telecom spiava tutti.
Telecom sponsorizza Ferrari e Ducati.
Telecom non porta l'ADSL nei paesi di dieci abitanti.
Comunque la vogliate pensare su Telecom ricordatevi che:
martedì 31 luglio 2007
Federico Aldrovandi
Scrivo di questa triste triste storia perché mi par giusto che tutti diano un piccolo contributo affinché la vicenda di Federico Aldrovandi non cada nell'oblio dove, in tutti i modi, hanno cercato di farla cadere e dove, sicuramente, cercheranno di buttarla ancora.
Ucciso, colpevolmente o no lo vedremo, da quattro poliziotti, ora rinviati a giudizio, in data 26 Settembre 2005, Federico ha dovuto subire un aberrazione quasi peggiore della sua lunga agonia, provocata da un pestaggio di trenta minuti e conclusa con la morte per asfissia causa compressione del torace, ovvero il silenzio ed il tentativo di insabbiare la verità da parte delle istituzioni e dei mass media.
Infatti la gravità della vicenda, se verrà confermato l'impianto accusatorio, non sta nell'atto criminale in se e per se, anche se compiuto da pubblici ufficiali (già altre volte i poliziotti, essendo uomini comuni, hanno dimostrato di non esser degni di esercitare la professione di tutori della legge) ma nello spregevole tentativo di nascondere la verità da parte delle istituzioni ivi compreso l'allora ministro dell'interno (e non proseguo anche se i peggiori atti di violenza della polizia sono accaduti sotto la sua egida... G8, Val di Susa etc etc) che invece che indagare ha infamato Federico e la sua famiglia rea di non essersi arresa di fronte all'ostracismo mediaticoistituzionale.
Ecco il marcio sta qui, a mio parere, sta in quell'anno e mezzo che ci è voluto per far emergere la morte di Federico dall'oblio, un anno e mezzo in cui, e questo oramai è conclamato, si è cercato di cancellare prove, di manipolarle, di nasconderle.
Tutto ciò è la negazione totale della giustizia.
Qualsiasi cosa abbia fatto Federico non meritava una morte simile ma soprattutto un trattamento di questo tipo da chi deve garantire la giustizia.
I poliziotti, come dicevo, non sono esenti dall'avere tra le loro fila degli indegni, ma le loro porcherie, se effettivamente fatte, non possono e non devono essere coperte.
Non si deve permetterlo.
Lascio un pò di Link per conoscere:
Il blog della madre di Federico
Il post di Grillo
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La versione del questore Elio Graziano
La ricostruzione abbastanza imparziale di Radio 24
ognuno tragga le sue conclusioni.
giovedì 26 luglio 2007
Droga in parlamento? Questione di privacy!
Il test per dimostrare che i parlamentari non assumono droghe è stato rifiutato dagli stessi.
Che bello, ma facciamo tutti così.
Se rubi qualcosa e lo nascondi in casa tua, quando viene la polizia e chiede di effettuare una perquisizione, tu rispondi semplicemente: no, per questioni di privacy.
Se guidi dopo che hai bevuto e ti ferma la volante, quando ti chiederà i documenti e vorrà sottoporti al test del palloncino tu rispondi semplicemente: no, per questioni di privacy.
Se hai ammazzato tua mamma in cantina ed hai lasciato e una scia di sangue sino alla porta di casa tua, quando il carabiniere verrà a chiederti di entrare in casa tua per farti due domande rispondi semplicemente: no, per questioni di privacy.
Se i tuoi genitori sospettano che fumi gli spinelli e vogliono controllare nei tuoi cassetti per vedere se tieni stupefacenti, tu digli semplicemente: no, per questioni di privacy.
Se nell'officina sotto casa tua tieni dieci cinesi che in condizioni disumane lavorano giorno e notte cucendo vestiti e viene un'ispezione della guardia di finanza che chiede di entrare e controllare, tu dì semplicemente: no, per questioni di privacy.
Hanno ragione i politici, la privacy è importante impariamo da loro, diciamo: NO AI CONTROLLI!
martedì 24 luglio 2007
Le gite (non) dimenticate
Quanto tempo che non posto le gite in giro per l'Italia con relative foto... ma moh recupero e metto tutta la passata stagione, ignobile calcisticamente ma ricca di gag, e speriamo che quella che ha addivenire ci regali anche un poco di soddisfazioni sportive...
Dunque le foto che ho ritrovato nel pc, anzi, nel calcolatore elettronico e che non ho messo on line, anzi, in rete partono... beh partono dall'inizio ovvero da Reggio Emilia contro il Sassuolo dove ci siamo portati anche il Magico che poi, nel corso della stagione, per protesta è stato lasciato sempre a casa (... ma tornerà).
Ricordo un caldo africano, una sconfitta netta, la mia vecchia (ingestibile) Astra ancora intera e il signor Tantisoldi che mi ha spaccato la maniglia dalla parte del passeggero in autostrada mentre faceva il pirla sporgendosi fuori dal finestrino(in autostrada... ripeto), ecco la galleria
Poi è stata la volta della ridente "Monza", mi sembra che le abbiamo coccate su anche lì ma non ne sono sicuro ed in generale ricordo poco... ma se ci sono le foto vuol dire che ci sono andato.
Continuando nella stagione è venuta la volta dell'altrettanto ridente Sesto San Giovanni dove l'allegra combriccola, in versione mini, ha pensato bene dopo la partita di rientrare allo stadio per un giretto turistico all'interno dello stesso con visita alla curva di casa ed altresì al campo di giuoco.
Sempre per restare in tema di "ridenti cittadine" il 22 di Ottobre ci rechiamo allegramente in quel di Ivrea.
Ricordo in quella partita che Telli urlò all'assistente di linea donna un "Guardalinee tieni duroooo" a sfondo sessuale, che io gridai "Trappella bevi di meno" con lo stesso che sentì chiaramente e credo che rientrò negli spogliatoi piangendo e che Tulina, per chiudere il cerchio, gridò a fine partita a Ma..o, "Ma..o ma va a ciappal in del cul" così senza motivo, solo per il gusto gridarlo.
A chi non ha capito perchè ho gridato ciò che ho gridato a Trapella devo spiegare che lo stesso, quando ancora militava nella Cremo come terzinaccio, alla festa per la promozione in B, organizzata dai tifosi, si ubriacò selvaggiamente, raccontò a chiunque tutti segreti della squadra, profetizzo che Rispoli avrebbe rovinato la Cremonese (e così fu!) e se ne andò per ultimo (tra i giocatori) salvo poi rientrare alla festa perchè un ambulanza in emergenza bloccava l'uscita della sua macchina dal parcheggio, quindi nell'attesa che gli infermieri compiessero il loro dovere si scolò un'altra birra. Bei tempi.
Beh comunque queste sono le foto di Ivrea, io tra l'altro arrivavo da Roma il giorno stesso e senza passare da Cremona mi sono fiondato in trasferta.
Non poteva mancare la notturna, a Pavia. Vi fu un pò di cinema all'uscita ed una passeggiata turistica per la città poi il ritorno a notte fonda.
E finalmente arriva la Toscana, San Giovanni in Valdarno. Partiti il sabato ci fermiamo in agriturismo, ci mangiamo una fiorentina che resterà negli annali, ci alcolizziamo come si deve, pernottiamo presso lo stesso agriturismo, a turno mandiamo a cagare il signor Tantisoldi, ci alziamo tardissimo, mangiamo e ricominciamo ad alcolizzarci, la partita (credo sia finita patta) fu un dettaglio, oramai la condizioni precarie della società rendevano le partite senza senso, si andava in trasferta solo per il gusto della stessa.
E via che si arriva a Cittadella.
Il paesiello, che abbiamo visto di sfuggita, secondo me merita un ritorno per una visita più accurata. Meravigliosa poi la gestione rustica dell'evento sportivo nel paese veneto.
Arrivati davanti ai cancelli con abbondante ritardo la Polizia ci dice che per ordine pubblico non possono farci entrare se non abbiamo i biglietti. Allora un inserviente ci porta nei pressi della biglietteria dove un tizio, dopo aver preso 10 euro a testa (a me no, perchè io sono aBBitro), senza dare uno straccio di biglietto ci riporta ai cancelli e dice "possono entrare" e i poliziotti aprono le porte.... ah l'Italia.
A Pistoia fantastico prima il bambino che mentre chiediamo informazioni per lo stadio piomba sulla nostra macchina tra le bestemmie del proprietario della setssa poi le pubblicità al megafono dello stadio tipo "a scento scinquanta metri hallo stadio ci sta il ferramenta giulhio, co' tutto n'armamentario di bruhole, haccciaviti e seche" oppure "Pe' la prossima trasferta del Pistoia horganizza tutto l'Hopera pia della harità, 'un mancate!"
Poi sono arrivate le tre trasferte di cui ho già parlato: Busto, Pizzighettone e Padova e mi sembra di aver saltato qualche gita tipo Lucca perchè nel calcolatore elettronico mi è rimasta solo Massa.
Anche qui partenza il giorno prima e pernotto in loco, tra l'altro io sono partito con ancora addosso la gallina della sera prima dove ho presenziato, in quanto aBBitro, al Gran Galà degl'arbitri (appunto), una sorta di baccanale travestito da festa istituzionale, così sono stato fastidioso per tutto il viaggio continuando a parlare e, tra l'altro, spiegando il concetto dello SCIONFINO.
DICESI SCIONFINO: pratica maschile, molto vicina all'autoerotismo, che consiste nel bloccare la pipì premendo con due dita la pelle sopra il prepuzio in modo da ottenere l'effetto cobra. In questo modo, dicono i vecchi saggi delle mie zone, si ottiene la pulizia del prepuzio stesso spesso soggetto alla formazione dell'antiestetica e maleodorante formaggella. Questa pratica è consigliata prima di avere rapporti sessuali completi, ma soprattutto orali, nel caso in cui non ci si sia lavati e ci si ritrovi lontano da sanitari con acqua corrente. Per un risultato ottimale è opportuno ripetere lo scionfino tre volte, i tre tempi prendono rispettivamente i nome di "prelavaggio","candeggio" e "risciacquo"
Da ricordare sicuramente la cena a base di lardo a Colonnata, sulle Alpi Apuane, e le magnifiche lasagne che ha fatto la mamma del padrone di casa, taccio la mia stanchezza cronica e il mal di testa immediato del signor Tantisoldi appena beve due dita di birra.
Dopo tutto non è stata una brutta stagione
Dunque le foto che ho ritrovato nel pc, anzi, nel calcolatore elettronico e che non ho messo on line, anzi, in rete partono... beh partono dall'inizio ovvero da Reggio Emilia contro il Sassuolo dove ci siamo portati anche il Magico che poi, nel corso della stagione, per protesta è stato lasciato sempre a casa (... ma tornerà).
Ricordo un caldo africano, una sconfitta netta, la mia vecchia (ingestibile) Astra ancora intera e il signor Tantisoldi che mi ha spaccato la maniglia dalla parte del passeggero in autostrada mentre faceva il pirla sporgendosi fuori dal finestrino(in autostrada... ripeto), ecco la galleria
Sassuolo Cremonese - 030906 |
Poi è stata la volta della ridente "Monza", mi sembra che le abbiamo coccate su anche lì ma non ne sono sicuro ed in generale ricordo poco... ma se ci sono le foto vuol dire che ci sono andato.
Monza Cremmonese - 170906 |
Continuando nella stagione è venuta la volta dell'altrettanto ridente Sesto San Giovanni dove l'allegra combriccola, in versione mini, ha pensato bene dopo la partita di rientrare allo stadio per un giretto turistico all'interno dello stesso con visita alla curva di casa ed altresì al campo di giuoco.
Sesto Creemonese - 071006 |
Sempre per restare in tema di "ridenti cittadine" il 22 di Ottobre ci rechiamo allegramente in quel di Ivrea.
Ricordo in quella partita che Telli urlò all'assistente di linea donna un "Guardalinee tieni duroooo" a sfondo sessuale, che io gridai "Trappella bevi di meno" con lo stesso che sentì chiaramente e credo che rientrò negli spogliatoi piangendo e che Tulina, per chiudere il cerchio, gridò a fine partita a Ma..o, "Ma..o ma va a ciappal in del cul" così senza motivo, solo per il gusto gridarlo.
A chi non ha capito perchè ho gridato ciò che ho gridato a Trapella devo spiegare che lo stesso, quando ancora militava nella Cremo come terzinaccio, alla festa per la promozione in B, organizzata dai tifosi, si ubriacò selvaggiamente, raccontò a chiunque tutti segreti della squadra, profetizzo che Rispoli avrebbe rovinato la Cremonese (e così fu!) e se ne andò per ultimo (tra i giocatori) salvo poi rientrare alla festa perchè un ambulanza in emergenza bloccava l'uscita della sua macchina dal parcheggio, quindi nell'attesa che gli infermieri compiessero il loro dovere si scolò un'altra birra. Bei tempi.
Beh comunque queste sono le foto di Ivrea, io tra l'altro arrivavo da Roma il giorno stesso e senza passare da Cremona mi sono fiondato in trasferta.
Ivrea Cremonese 22102006 |
Non poteva mancare la notturna, a Pavia. Vi fu un pò di cinema all'uscita ed una passeggiata turistica per la città poi il ritorno a notte fonda.
Pavia Cremonese 03112006 |
E finalmente arriva la Toscana, San Giovanni in Valdarno. Partiti il sabato ci fermiamo in agriturismo, ci mangiamo una fiorentina che resterà negli annali, ci alcolizziamo come si deve, pernottiamo presso lo stesso agriturismo, a turno mandiamo a cagare il signor Tantisoldi, ci alziamo tardissimo, mangiamo e ricominciamo ad alcolizzarci, la partita (credo sia finita patta) fu un dettaglio, oramai la condizioni precarie della società rendevano le partite senza senso, si andava in trasferta solo per il gusto della stessa.
Sangiovann |
E via che si arriva a Cittadella.
Il paesiello, che abbiamo visto di sfuggita, secondo me merita un ritorno per una visita più accurata. Meravigliosa poi la gestione rustica dell'evento sportivo nel paese veneto.
Arrivati davanti ai cancelli con abbondante ritardo la Polizia ci dice che per ordine pubblico non possono farci entrare se non abbiamo i biglietti. Allora un inserviente ci porta nei pressi della biglietteria dove un tizio, dopo aver preso 10 euro a testa (a me no, perchè io sono aBBitro), senza dare uno straccio di biglietto ci riporta ai cancelli e dice "possono entrare" e i poliziotti aprono le porte.... ah l'Italia.
Cittadella Cremonese |
A Pistoia fantastico prima il bambino che mentre chiediamo informazioni per lo stadio piomba sulla nostra macchina tra le bestemmie del proprietario della setssa poi le pubblicità al megafono dello stadio tipo "a scento scinquanta metri hallo stadio ci sta il ferramenta giulhio, co' tutto n'armamentario di bruhole, haccciaviti e seche" oppure "Pe' la prossima trasferta del Pistoia horganizza tutto l'Hopera pia della harità, 'un mancate!"
Pistoiese Cremonese |
Poi sono arrivate le tre trasferte di cui ho già parlato: Busto, Pizzighettone e Padova e mi sembra di aver saltato qualche gita tipo Lucca perchè nel calcolatore elettronico mi è rimasta solo Massa.
Anche qui partenza il giorno prima e pernotto in loco, tra l'altro io sono partito con ancora addosso la gallina della sera prima dove ho presenziato, in quanto aBBitro, al Gran Galà degl'arbitri (appunto), una sorta di baccanale travestito da festa istituzionale, così sono stato fastidioso per tutto il viaggio continuando a parlare e, tra l'altro, spiegando il concetto dello SCIONFINO.
DICESI SCIONFINO: pratica maschile, molto vicina all'autoerotismo, che consiste nel bloccare la pipì premendo con due dita la pelle sopra il prepuzio in modo da ottenere l'effetto cobra. In questo modo, dicono i vecchi saggi delle mie zone, si ottiene la pulizia del prepuzio stesso spesso soggetto alla formazione dell'antiestetica e maleodorante formaggella. Questa pratica è consigliata prima di avere rapporti sessuali completi, ma soprattutto orali, nel caso in cui non ci si sia lavati e ci si ritrovi lontano da sanitari con acqua corrente. Per un risultato ottimale è opportuno ripetere lo scionfino tre volte, i tre tempi prendono rispettivamente i nome di "prelavaggio","candeggio" e "risciacquo"
Da ricordare sicuramente la cena a base di lardo a Colonnata, sulle Alpi Apuane, e le magnifiche lasagne che ha fatto la mamma del padrone di casa, taccio la mia stanchezza cronica e il mal di testa immediato del signor Tantisoldi appena beve due dita di birra.
Massa Cremonese |
Dopo tutto non è stata una brutta stagione
venerdì 13 luglio 2007
Magico Alviero
Dopo una stagione interlocutoria in cui il CLUB Magico Alviero ed i suoi membri hanno deciso di abbassare le bandiere e tenere un basso profilo allo stadio, alcuni stando proprio fuori (ma appena fuori... quasi sulla porta) dallo stadio alcuni entrando ma senza esporre bandiere o altro, finalmente si torna allo stadio con l'entusiasmo dei bei tempi.
Il Circo Barnum della vecchia dirigenza ha levato le tende per lasciare posto al Cavalier Arvedi, a cui va tutto il nostro ringraziamento per averci salvato, ed a chi sa fare il suo lavoro, credo e spero, con un minimo di serietà
Basta con il nano, il becchino, Mago G, l'allenatore svizzero ed il fenomeno monopalla, finalmente soffia un vento nuovo che ci da carica.
Nessun facile entusiasmo, viviamo giorno per giorno ma finalmente con il sorriso sulle labbra e con delle prospettive.
Ed il Magico torna ad alzarsi.
Il Circo Barnum della vecchia dirigenza ha levato le tende per lasciare posto al Cavalier Arvedi, a cui va tutto il nostro ringraziamento per averci salvato, ed a chi sa fare il suo lavoro, credo e spero, con un minimo di serietà
Basta con il nano, il becchino, Mago G, l'allenatore svizzero ed il fenomeno monopalla, finalmente soffia un vento nuovo che ci da carica.
Nessun facile entusiasmo, viviamo giorno per giorno ma finalmente con il sorriso sulle labbra e con delle prospettive.
Ed il Magico torna ad alzarsi.
lunedì 28 maggio 2007
Camparata
Ho dovuto, causa lavoro duro, evento mai occorso nella mia vita, trascurare il mio caro Blog...
Mi ero ripromesso di riprendere le file del discorso e credo non ci sia modo migliore che farlo sponsorizzando l'evento chiave della stagione estiva cremonese: la camparata!
Solo i migliori resteranno in piedi...
giovedì 5 aprile 2007
nonsense
Pare che un sentimento sentito in questo periodo dagli americani sia il senso di colpa, tanto che il candidato democratico alla casa bianca, in corsa per sostituire la scimmia, Barack viene identificato come una sorta di potenziale salvatore che potrebbe arrivare e assolvere il Paese da tutti i suoi peccati, tanto che un ironico studente artistoide di Chicago ha creato una statua di carta pesta, vedi foto, che lo ritrae come un santo con l'aureola.
Bravi, arrivano però con un "leggero" ritardo e con una vagonata di morti, loro e non, finiti già da tempo sotto terra non per vecchiaia.
Meglio tardi che mai comunque
In compenso noi, italiani, ci siamo rivotati la permanenza nelle zone di guerra. Senza tanto rimorsi. Nonostante un governo formato da persone che avevano lanciato anatemi contro la guerra sino a pochissimi mesi fa. E chi pochi mesi fa sosteneva la guerra ora è contro oppure vota a favore ma solo per rispetto per gl'alleati americani che però hanno deciso il ritorno a casa.
Un parlamento di alcolizzati o cannaioli farebbe più bella figura.
martedì 3 aprile 2007
il siur Bersano
Voglio fare i complimenti al siur Bersani che, nonostante la mediocrità della sua coalizione di governo, è riuscito a sfornare un qualcosa che ci cambia, finalmente, la vita, il suo decreto infatti è da poco diventato legge.
Nel mio settore, ad esempio, sono state aboliti i costi di ricarica, cosa che io non condivido in pieno in quanto lo ritengo un provvedimento di facciata, ma per fortuna non c'è solo questo: infatti Salta l'obbligo per gli utenti - spiega il comunicato - di restare fedeli agli operatori di telefonia e di reti televisive e di comunicazione elettronica, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata: i contratti di adesione stipulati con tali operatori devono prevedere la facoltà del contraente di recedere dal contratto in qualsiasi momento e senza spese non giustificate da costi dell'operatore (alcuni operatori oggi impongono la fornitura del servizio per 12 mesi). Gli operatori non possono, inoltre, imporre un obbligo di preavviso superiore a 30 giorni
, questo sì che facilita la concorrenza!
Certo non è tutto oro quello che luccica, ci sono ancora grossi problemi da risolvere, come lo scorporo della rete dalla società Telecom, che renderebbe la telefonia in Italia veramente libera, bisogna infatti ricordare che se si richiede un servizio, ad esempio l'adsl, ad un operatore alternativo (tiscali, wind, tele2, etc etc) questi irrimediabilmente non può far altro che comprarlo da Telecom e poi rivenderlo, ebbene se Telecom vende servizi agli operatori su base annua ci ritroviamo in circolo vizioso tale e quale a quello delle garanzie (di cui magari parlerò più avanti), che rende inapplicabile la legge di cui sopra.
Serve quindi regolare questi rapporti per fare che non resti come al solito una legge sulla carta, semplicemente inapplicata come tante altre, ma non solo bisogna coordinare bene gl'organi che devono controllare e si devono impartire lezioni severe a chi sgarra.
C'è ancora da lavorare, siur Bersani.
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